Un’incoronazione, quella di Carlo III che – come il suo regno – combinerà la tradizione con quello che è oggi il Regno Unito, un luogo molto diverso da quando nel 1953 veniva incoronata Elisabetta II. Lo ha detto oggi nel corso di un forum l’ambasciatore del Regno in Italia, Edward Llewellyn “Ogni incoronazione è diversa, e non ne abbiamo avute per più di 70 anni – ha osservato – Ci saranno ancora tradizioni, come il luogo, l’abbazia di Westminster, dove ci sono state ben 40 incoronazioni di re e regine. Ma anche elementi nuovi e moderni. Questa cerimonia, ad esempio, vedrà la presenza capi di altre religioni nel Regno Unito, non solo della cristianità. Rifletterà il mio Paese moderno, la sua diversità e la sua multiculturalità”. “Il suo regno – ha proseguito – rifletterà le preoccupazioni di oggi, non quelle di 70 anni fa.
Per il re la sostenibilità e l’ambientalismo sono temi importantissimi. Lui è stato l’originale ambientalista, colui che parlava dell’importanza dell’ambiente 50 anni fa. Oggi possiamo dire che aveva ragione: per lui proteggere il Pianeta è fondamentale e oggi lo pensano tutti”. All’incontro con l’ambasciatore ha preso parte anche Federico Marchetti, pioniere della moda sostenibile, tra le altre cose presidente della Fashion Task Force, che raduna molte delle aziende leader della moda mondiale: “A re Carlo piace molto l’azione ed è per questo che lavoro con lui dal 2018. Gli piacciono le persone che fanno le cose, piuttosto di quelli che parlano. Abbiamo fatto delle cose bellissime che stanno cambiando la moda non solo italiana, ma anche internazionale. Carlo è un pioniere fece il primo discorso sulla sostenibilità nel 1970. Io ho cercato di lavorare con lui proprio perché è un tema che gli sta veramente a cuore, non per immagine. Difficilmente questa passione finirà un cassetto”.
Una testimonianza della vicinanza del re all’Italia è venuta al forum da Alessandra Vinciguerra, presidente della Fondazione William Walton, grande musicista inglese, che si trova nei giardini La Mortella a Ischia. “Nel 1990 l’allora principe Carlo inaugurò la sala sala concerto che era stata edificata su impulso di Lady Walton, e lui presenziò in quanto patrono della Fondazione. Piovve tutto il giorno, anche se era settembre e non piove mai d’estate a Ischia. Tornò poi nel 2002 a novembre e simpaticamente chiese se per caso era prevista pioggia. Visitò il giardino, in quanto lui è un esperto di piante e molto curioso. In quell’occasione ci chiese una pianta che gli era piaciuta, gliela regalammo e mi piacerebbe sapere se l’ha ancora”.
La vicinanza di Londra all’Europa e in particolare all’Italia è stata quindi ribadita dall’ambasciatore, sottolineano che nonostante la Brexit la Gran Bretagna “resta un paese europeo, con tanti legami con gli amici europei, ovviamente anche con l’Italia. Il re conosce bene l’Europa, ha fatto molte visite, qui in Italia ne ha fatte quasi 20. E come avete visto la prima visita di Stato è stata a Berlino, la prossima sarà in Francia e questo è importante, mantenere e rafforzare i rapporti con gli amici europei. Vorrei poi dire che il trono a Westminster poggia su un pavimento cosmatesco, creato quasi 800 anni fa ad artigiani italiani e britannici, un bel simbolo della nostra amicizia”.