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Allarme droni a Mosca, mentre Prigozhin a Bakmhut parla di “macellare l’esercito ucraino”

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A Mosca cresce l’allarme per i droni ucraini, mentre nella battaglia di Bakmhut le forze russe non devono più fare prigionieri i soldati di Kiev, ma “ucciderli tutti”. Anzi, bisogna “macellare l’esercito ucraino” per “non dargli l’opportunità di riunirsi per una controffensiva”. Parola di Yevgeny Prigozhin, capo della compagnia militare privata in prima linea nella battaglia per il controllo della cittadina del Donbass che sembra essere diventata il fulcro del conflitto. Tanto che il presidente Volodymyr Zelensky ha avvertito che per l’Ucraina è “impossibile” rinunciarvi. La sorte di Bakhmut si intreccia dunque con quella della possibile controffensiva di Kiev. Ma per quest’ultima operazione l’Ucraina lamenta di essere a corto di mezzi militari. E’ quanto ha affermato un “furioso” ministro degli Esteri Dmytro Kuleba in un intervento al Consiglio Esteri della Ue, lamentando, secondo una fonte bene informata, “la bassa quantità di munizioni” ricevute sinora e la mancanza di missili a lungo raggio.

Anche l’Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell ha espresso “delusione” per la velocità con cui sino adesso sono state consegnate le munizioni, sottolineando che finora sono stati forniti mille missili e auspicando che “tutti i Paesi membri comprendano l’urgenza”. Intanto, però, la Russia si sente sempre più minacciata sul proprio territorio a causa degli attacchi con i droni, che Kiev non ammette ufficialmente. Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che gli ucraini hanno cercato di colpire con tre droni sottomarini la base della flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, in Ucraina, ma sono stati intercettati senza provocare danni. Ma più allarmante è il ritrovamento avvenuto ieri in una foresta solo 35 chilometri a est della periferia di Mosca di un velivolo senza pilota con un carico di 18 chilogrammi di esplosivo.

E nella serata odierna è stato chiuso lo spazio aereo sullo scalo di Vnukovo, uno dei tre aeroporti della capitale, a sud-ovest della città, dopo la segnalazione della presenza di un drone nell’area. Gli Stati Uniti, timorosi che le azioni sul territorio russo possano portare ad una pericolosa escalation del conflitto, avrebbero convinto le forze ucraine a posticipare attacchi che erano stati programmati nel primo anniversario dell’inizio del conflitto, il 24 febbraio. E’ quanto emerge, secondo il Washington Post, dagli ormai famosi documenti segreti circolati in rete. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha tuttavia smentito: “Perché dovremmo farlo? Cosa risolverebbe un’azione così una tantum?”, ha chiesto. Ciò non basta a sopire i timori per possibili attacchi sulla stessa Mosca in occasione dell’anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale, il 9 maggio. Ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che si svolgerà regolarmente la consueta parata sulla Piazza Rossa, con un discorso del presidente Vladimir Putin.

Proprio la volontà di “rovinare la festa” ai russi sarebbe secondo Prigozhin tra le ragioni che spingono Zelensky ad insistere perché le sue truppe continuino a resistere nel “tritacarne di Bakhmut”. Il giorno in cui i russi si saranno impadroniti interamente della città, scatterà la controffensiva ucraina, aggiunge il capo della Wagner, perché lo stesso Zelensky ha bisogno della “più grande vittoria”. Mosca ha affermato intanto di aver eliminato 60 mercenari della Legione Georgiana in un attacco con missili Iskander lanciato il 21 aprile sulla cittadina di Konstantinovka per rappresaglia. I mercenari uccisi, secondo il ministero della Difesa, erano infatti ritenuti responsabili di aver torturato e ucciso soldati russi nella regione di Kiev nel marzo del 2022.

Ma a parlare non sono solo le armi. Nonostante la mancanza di segnali di una possibile soluzione negoziata del conflitto, il capo dell’intelligence militare ucraina, Kirylo Budanov, ha fatto sapere che Kiev e Mosca si stanno “avvicinando” a uno scambio totale di prigionieri, dopo gli oltre 2.200 per parte già liberati dall’inizio del conflitto. E intanto un appello perché venga rilasciato Evan Gershkovich, il giornalista americano del Wall Street Journal arrestato in Russia con l’accusa di spionaggio, è stato inviato al ministero degli Esteri di Mosca da oltre 300 giornalisti di 22 Paesi già corrispondenti dalla Russia.

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Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

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Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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