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La Nato serra i ranghi in Asia contro Cina e Russia

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La Nato stringe i rapporti con i partner asiatici – Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Giappone – all’insegna del contenimento cinese, ma non solo. I rapporti sempre più stretti con Mosca vengono giudicati come un rischio con cui fare i conti in un mondo sempre più instabile, dove il teatro euroatlantico ormai s’interconnette con quello indo-pacifico. “L’incontro di oggi conferma un trend consolidato: l’aumento della cooperazione tra Usa ed Europa, Europa e indo-pacifico nonché, ovviamente Usa e indo-pacifico”, ha notato il segretario di Stato Antony Blinken. I ministri degli Esteri dei ‘magnifici quattro’ asiatici hanno dunque preso parte ad una sessione estesa del consiglio atlantico e i loro capi di Stato e di governo saranno nuovamente ospiti del summit dei leader – si terrà a Vilnius a luglio – dopo il debutto senza precedenti dell’anno passato a Madrid. Vi sono degli effetti pratici. Seul sta aumentando la produzione di armi e munizioni per venire incontro alle esigenze alleate, incontrando il plauso del segretario generale Jens Stoltenberg. “Più rimpinguiamo i nostri magazzini, più siamo capaci di aiutare l’Ucraina”, ha notato. Ancora. Da qui all’estate si prevede di firmare una partnership individuale Nato-Australia e si sta già discutendo di aggiornare verso l’alto quella con il Giappone al livello di “partnership rafforzata”.

Il focus, in generale, cade su tutti gli ambiti dove la geografia conta poco: cyber, ibrido, resilienza. Vista l’esperienza in Ucraina, meglio prepararsi al peggio. “La visita di Xi Jinping a Mosca ha evidenziato quanto sia importante approfondire le relazioni con i nostri partner in Asia e non c’è disaccordo su questo tra gli alleati”, spiega un’alta fonte diplomatica. “Oggi abbiamo condotto una prima discussione su quanto impattante sarebbe una crisi nello stretto di Taiwan, alla luce delle ripercussioni globali causate dalla guerra in Ucraina”. Probabilmente sarebbe peggiore.

Un ministro alleato in camera caritatis ha sottolineato che “i rapporti con la Cina proseguiranno” e che i rapporti bilaterali non sono necessariamente un segno di “sudditanza” nei confronti di Pechino. La Cina ad ogni modo sta con Mosca quando sostiene che la Nato è “un relitto della guerra fredda” ed è sospettosa del rinnovato interesse per il quadrante asiatico. Alla ministeriale si è anche affrontato il fronte sud. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha avuto un colloquio sul punto con Blinken e Stoltenberg ha annunciato l’intenzione di rafforzare la cooperazione con la Tunisia e la Mauritania per affrontare “le cause della migrazione”, irrobustendo “le istituzioni” di questi Paesi e garantendo così “la stabilità”.

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Dramma ad Algeri, 5 bambini annegati in una gita scolastica

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Una gita scolastica in Algeria si è trasformata in dramma: cinque bambini sono morti annegati ad Algeri, mentre altri due sono ancora ricoverati in terapia intensiva. Lo riferisce un comunicato della protezione civile pubblicato nella tarda serata di ieri su Facebook. La stessa fonte ha indicato che le sue squadre sono intervenute intorno alle 19:30 ora locale (20:30 ora di Roma) per recuperare sei bambini sulla spiaggia del Parco Sablette, sulla baia di Algeri. La nota spiega che un bambino è stato recuperato morto sul posto, mentre altri sei sono stati trasferiti all’ospedale universitario Mustapha Pacha nel centro della città, dove quattro di loro sono morti dopo numerosi tentativi di rianimazione . Da parte sua, la radio ufficiale algerina ha riferito che i bambini provenivano dalla provincia di Médéa (100 chilometri a sud di Algeri). I Dati ufficiali della protezione civile algerina mostrano che l’anno scorso più di 200 persone sono annegate al mare, stagni e dighe.

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Idf, avanti con operazione Rafah per portare ostaggi a casa

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“Le Forze di Difesa di Israele stanno continuando la loro operazione mirata contro Hamas a Rafah come parte degli sforzi per ottenere una duratura sconfitta di Hamas e per portare a casa tutti i nostri ostaggi”. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, Rear Admiral Daniel Hagari, in un video diffuso sul canale Telegram dell’esercito israeliano. “La nostra guerra – ha aggiunto – è contro Hamas non contro la popolazione di Gaza”.

“Le nostre operazioni contro Hamas a Rafah restano limitate e dirette a progressi tattici, aggiustamenti tattici, progressi militari e ad evitare aree densamente popolate – ha sottolineato il portavoce dell’Idf -. Dall’inizio della nostra azione mirata contro Hamas a Rafah abbiamo eliminato dozzine di terroristi, scoperto tunnel e numerose armi. Prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente nelle aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui li mette Hamas”.

“Negli ultimi giorni – ha spiegato Rear Admiral Daniel Hagari – abbiamo facilitato l’ingresso di 200.000 litri di carburante dal valico di Kerem Shalom, abbiamo facilitato e coordinato l’apertura di un nuovo ospedale da campo a Gaza e ci stiamo adoperando per consentire il flusso di aiuti umanitari verso Rafah attraverso il valico di Salah Al-Din Road. Solo negli ultimi giorni, ci siamo ricordati del perché il nostro attacco contro Hamas sia vitale: Hamas ha lanciato missili da Rafah verso il valico di Kerem Shalom attraverso il quale Israele lascia entrare gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. E venerdì notte, Hamas ha lanciato 9 missili da Rafah verso la città israeliana di Beer Sheva, colpendo un parco giochi per bambini. Continueremo a compiere la nostra missione per ottenere la sconfitta di Hamas e per riportare a casa i nostri ostaggi”.

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Esercito ucraino, abbandonate posizioni a nord di Kharkiv

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L’unità Gostri Kartuzi delle forze speciali Omega della Guardia nazionale ucraina ha dichiarato ieri sera di essere stata costretta ad abbandonare alcune posizioni nel nord della regione di Kharkiv per il pesante assalto russo e che aree popolate sono passate sotto il controllo nemico. “Alle 14 (di sabato) sono iniziate battaglie per Glubokoye, di importanza strategica. Le perdite russe sono massicce, ma continuano a fare pressione e in alcuni punti hanno avuto successo”, si legge nel messaggio dell’unità su X che ha anche postato un video in cui si vede una colonna di fanteria russa in movimento a sud del villaggio di Morokhovets.

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