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Politica

Salvini-Di Maio affilano armi, Europee saranno primo banco di prova per il Governo

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Si riparte dalle pendici dell’Etna, da una nuova emergenza italiana ma con lo sguardo rivolto a primavera, alla nuova campagna elettorale per le Europee. Luigi Di Maio e Matteo Salvini, dopo la brevissima pausa natalizia, saranno entrambi domani nelle localita’ colpite dal terremoto. E, i due vicepremier, di fatto, quasi si incroceranno a Catania e dintorni a testimonianza di come, pur ribadendo a ripetizione la compattezza del governo, ciascuno giochi una partita a se’, puntando innanzitutto sui temi di propria competenza. Sull’emergenza sisma il primo a muoversi e’ stato proprio Di Maio mentre Salvini, con un live facebook pomeridiano, e’ stato costretto ad intervenire sulla polemica sulla foto pubblicata in mattinata con la Nutella. Entrambi, domani sera, voleranno a Roma per le battute finali della manovra giallo-verde. E i due cominceranno gia’ nelle prossime ore a presidiare il campo per i due decreti sulle due misure chiave della legge di bilancio: reddito di cittadinanza e quota 100. Misure attraverso le quali, dopo le polemiche su una manovra meno espansiva del previsto, sia Salvini ma soprattutto Di Maio puntano a rompere lo strisciante scetticismo che serpeggia nei rispettivi elettorati. Il leader della Lega dovra’ essere abile a coniugare una campagna elettorale che, tra Regionali ed Europee, lo vedra’ correre al fianco dei suoi alleati del centrodestra (anche a sostegno di candidati non leghisti), e la permanenza al governo con il M5S. “E’ stata una fusione a freddo che ha funzionato bene”, spiega oggi Di Maio mentre Salvini torna a difendere un governo che “non ha padri e padrini”. Eppure, il rischio che con la manovra ci sia un effetto boomerang sull’elettorato e’ tutt’altro che da escludere. Anche per questo, i due leader provano a rilanciare su nuove “misure bandiera”. “Il 2019 sara’ l’anno della legittima difesa, difendersi a casa propria e’ un sacrosanto diritto”, sottolinea oggi Salvini che punta a portare a casa il provvedimento all’inizio dell’anno prossimo. Mentre Di Maio, al di la’ del reddito di cittadinanza, puntera’ subito sulla riforma costituzionale targata “Cinque Stelle” e sulla stesura di un codice unico del lavoro che provi a riavvicinare il Movimento alle imprese. Di Maio, anche oggi, non rinuncia ad un blitz “politico” e incontra i dipendenti della Treofan, azienda in crisi del battipagliese. E, dopo la missione in Sicilia, Di Maio dovrebbe stare qualche giorno nella Capitale, dove tra l’altro e’ rientrato Alessandro Di Battista. I due metteranno a punto una strategia di rilancio del Movimento – con ancora irrisolta l’incognita del ruolo di Di Battista – da mettere in campo gia’ per le Regionali in Abruzzo del 10 febbraio. “Io e Dibba passeremo il Capodanno assieme”, scriveva ieri Di Maio su facebook lasciando intendere la possibilita’ di un videomessaggio comune con cui, nel solco del contro-discorso di Beppe Grillo, per parlare ai militanti l’ultima notte dell’anno. E, come negli anni scorsi, anche Salvini dovrebbe parlare via facebook nelle stesse ore, subito dopo il tradizionale discorso del presidente della Repubblica.

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Politica

La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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Accolto ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest

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E’ stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che può quindi uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

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