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Caso Cospito-Pd, la premier prende tempo e prepara la controffensiva

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Ancora un giorno di silenzio. Per meditare bene cosa dire e come uscire da un episodio che ha creato nervosismo e imbarazzi anche dentro la maggioranza. Oltre ad avere scatenato l’ira delle opposizioni. Un appuntamento preciso non c’è, non ci sono impegni in agenda, ma Giorgia Meloni assicura che nelle prossime ore risponderà al quesito che si è vista indirettamente avanzare da più parti negli ultimi tre giorni, e direttamente nella conferenza stampa con Olaf Scholz: condivide le parole in Aula del responsabile del suo partito, Giovanni Donzelli, e quelle fresche di giornata del suo sottosegretario, Andrea Delmastro? Deve rimanere al suo posto?

Una questione che la premier ha accuratamente evitato finora, anche a Stoccolma dove si è fermata pochi minuti prima di scappare a Berlino e si è concentrata esclusivamente sull’esito del primo vertice. Spostando sempre l’attenzione su altro. Come fa subito dopo la promessa di risposte “domani”, dilungandosi su quello che per il governo è il vero problema: le minacce anarchiche. Che si stanno intensificando. Che hanno costretto alla scorta “due nuove persone” – lo stesso Delmastro e il sottosegretario Andrea Ostellari – e “non è mai una vittoria”. Di questo, insistono da giorni anche da Fratelli d’Italia, bisognerebbe parlare. Non di accuse che Meloni liquida in due parole, “da presidente di partito e non da presidente del Consiglio”, ricordando tutte quelle ricevute da lei “negli ultimi dieci anni”.

Ce ne sarebbe “per giorni e giorni”, taglia corto la premier. Che non si sbilancia sul destino dei suoi due colonnelli anche se quel richiamo alla responsabilità fatto a “tutti”, con quel tutti sottolineato più di una volta, sembrerebbe incrinare – si nota tra i parlamentari – quella difesa granitica portata avanti fino a qui. L’ordine di scuderia dopo l’incidente in Aula di martedì, in effetti, era quello di abbassare i toni, di evitare lo scontro frontale. E in questa ottica stonerebbe l’ultima intervista di Delmastro che ha riacceso il corpo a corpo con il Pd. Un caos che certo distrae dalle altre questioni interne – al governo e alla maggioranza – a partire dall’approvazione dell’autonomia che rimane appannaggio della Lega.

Gli alleati peraltro rimangono più che freddini: Forza Italia non ha nascosto fin dall’inizio il suo disappunto (e grande sarebbe l’irritazione dalle parti di Palazzo Chigi in particolare per le posizioni del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè) mentre la Lega, impegnatissima nello sprint finale della campagna elettorale per le regionali, di fatto derubrica la questione a vicenda interna a Fdi. Un problema “loro”, insomma. Mentre il Quirinale resta in silente osservazione degli eventi, anche perché ci sono altri poteri istituzionali in campo – dal gran giurì in Parlamento alla procura di Roma per l’inchiesta giudiziaria fino alla Cassazione che ha anticipato al 24 febbraio l’udienza su Cospito – Meloni deve sciogliere la riserva. E dire la sua sul caso Donzelli-Delmastro. Prima che diventi irreparabile.

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Esteri

Putin ringrazia i soldati nordcoreani, ‘sono eroi’

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Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ringraziato in un messaggio i soldati nordcoreani che hanno preso parte alla “liberazione della regione di Kursk” dalle truppe d’invasione ucraine, definendoli “eroi”. Lo riferisce il servizio stampa del Cremlino.

“Il popolo russo non dimenticherà mai l’impresa delle forze speciali coreane, onoreremo sempre gli eroi coreani che hanno dato la vita per la Russia, per la nostra comune libertà, al pari dei loro compagni d’armi russi”, si legge nel messaggio di Putin. Il presidente russo sottolinea che l’intervento è avvenuto “nel pieno rispetto della legge internazionale”, in base all’articolo 4 dell’accordo di partenriato strategico firmato nel giugno dello scorso anno tra Mosca e Pyongyang, che prevede assistenza militare reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi. “Gli amici coreani – ha aggiunto Putin – hanno agito in base a un senso di solidarietà, giustizia e genuina amicizia. Lo apprezziamo molto e ringraziamo con sincerità il presidente Kim Jong-un personalmente”.

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Esteri

Media, due giornalisti italiani espulsi dal Marocco

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Due giornalisti italiani sarebbero stati espulsi ieri sera dalle autorità marocchine con l’accusa di aver cercato di entrare illegalmente nella città di Laayoune (El Aaiun). Lo rivela il quotidiano marocchino online Hespress. Matteo Garavoglia, 34 anni, giornalista freelance originario di Biella e collaboratore del ‘Manifesto’, e il fotografo Giovanni Colmoni, avrebbero tentato di entrare nella città marocchina meridionale al confine con la regione contesa del Sahara Occidentale “senza l’autorizzazione richiesta dalla polizia”.

I due erano a bordo di un’auto privata e, secondo quanto riporta il quotidiano marocchino, sarebbero stati fermati dagli agenti che hanno interpretato il tentativo di ingresso come un “atto provocatorio, in violazione delle leggi del Paese che regolano gli ingressi dei visitatori stranieri”. Sempre secondo l’Hespress, i due reporter avrebbero cercato di “sfruttare il fatto di essere giornalisti per promuovere programmi separatisti. Per questo sono stati fermati e successivamente accompagnati in auto nella città di Agadir”. Non era la prima volta che i due tentavano di entrare a Laayoune, secondo il quotidiano, ma sempre “nel disprezzo per le procedure legali del Marocco”.

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Doppio McTominay, il Napoli abbatte anche il Torino ed è capolista con 3 punti sull’Inter

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Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del Maradona: decide la doppietta di Scott McTominay.

I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic.

Tifosi scozzesi. Presenza fissa al Maradona

All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano.

Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poiché al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo.

Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.

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