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Cronache

In coma etilico ad 11 anni dopo una festa a Putignano

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In un appartamento a Putignano (Bari), lasciato libero dai genitori di un ragazzino perché trascorresse qualche ora insieme ai suoi amici ascoltando musica, una 11enne è finita in coma etilico. Ora la ragazzina, che è stata sottoposta a una lavanda gastrica dopo essere stata rianimata dal personale del 118, è fuori pericolo ed è stata dimessa dopo qualche giorno di osservazione. E’ accaduto la sera di domenica 8 gennaio. I giovani, tra gli 11 e i 16 anni, si erano riforniti di superalcolici da un ipermercato. E i carabinieri stanno indagando per fare luce sull’intera vicenda, anche perché la vendita di alcolici è vietata ai minorenni. E se riguarda persone di età inferiore ai 16 anni, assume rilevanza penale. Dai filmati delle telecamere dell’ipermercato si vedrebbe chiaramente il momento in cui i ragazzini pagano gli alcolici, tra cui rum e vodka.

E secondo i primi accertamenti, nel negozio non sarebbe neppure esposto il cartello necessario a informare sul divieto di vendita di alcol ai minorenni. A Putignano la notizia ha suscitato diverse reazioni e sui social alcuni genitori puntano il dito contro il cassiere dell’ipermercato mentre altri sostengono che debbano essere i genitori a educare i ragazzi sui rischi che corrono bevendo. Per altri il cattivo esempio sarebbe dato proprio dai social che propongono modelli sbagliati che i più giovani tendono a imitare mettendo a repentaglio la propria vita. La sindaca di Putignano, Luciana Laera, assicura che anche l’amministrazione comunale avvierà verifiche su chi ha venduto i superalcolici.

“Sentirò anche i carabinieri e la polizia di Stato – spiega – per capire come poterci coordinare per dei controlli più capillari. Nei prossimi giorni qui inizierà il Carnevale e vogliamo evitare che momenti di festa si trasformino in un pretesto” per esagerare con l’alcol. La sera in cui l’11enne si è sentita male e ha perso i sensi dopo aver bevuto superalcolici mescolati con altre bevande, tra cui coca cola, è stata una sua amica 13enne a chiamare i soccorsi. Quando il personale del 118 è arrivato ha avuto difficoltà a rianimare la ragazzina e poi l’ha trasportata d’urgenza all’ospedale cittadino dove è stata stabilizzata. Da qui è stata poi trasferita in un altro nosocomio dove è stata monitorata per qualche giorno. Sarebbe stata proprio la 13enne a riferire dell’acquisto di alcolici dall’ipermercato ai carabinieri che hanno avviato le indagini.

La Procura per i Minorenni ha aperto un fascicolo e ora verificherà anche le condizioni socio-educative in cui vive l’11enne. Intanto gli investigatori sono al lavoro per identificare tutte le persone riprese dalle telecamere del punto vendita e per verificare se tra loro ci fosse qualche maggiorenne al momento dell’acquisto. L’eccesso di consumo di alcolici tra i giovanissimi sta aumentando. A dimostrarlo sarebbe il numero crescente di ragazzini che finiscono al pronto soccorso nei fine settimana. Oltre ai potenziali danni al sistema nervoso ci sono quelli al fegato. E’ per questo che i medici hanno tenuto sotto osservazione l’11enne prima di farla ritornare a casa lasciandosi alle spalle questa brutta esperienza.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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