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Cronache

Addio a Gianluca Vialli

Altro grave lutto per il mondo del calcio. Aveva 58 anni l’ex attaccante. Si è spento a Londra, dopo aver combattuto contro un tumore al pancreas.

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Altro grave lutto per il mondo del calcio. E’ morto Gianluca Vialli: a 58 anni l’ex attaccante si è spento a Londra, dopo aver combattuto contro un tumore al pancreas.

Nemmeno un mese dopo la morte di Sinisa Mihajlovic, il calcio piange la scomparsa premature di un altro suo grande campione. Si è spento in una clinidca di Londra all’età di 58 anni Gianluca Vialli, colpito da un grave peggioramento delle condizioni di salute legate al tumore al pancreas con cui aveva già combattuto cinque anni fa.Ex attaccante e poi allenatore, campione d’Italia con la Sampdoria nel 1990/91 e poi nel 1994/95 con la maglia della Juventus con la quale vinse anche la Coppa dei Campioni l’anno successivo. Talento vivido, trascinatore e leader in campo, un senso del gol misto a una tecnica che lo aveva portato a segnare anche gol bellissimi come quello forse più famoso in rovesciata alla ‘sua’ Cremonese nel 1994/95, oltre ad aver avuto l’onore di un soprannome (“Stradivialli”) dal grande Gianni Brera. Vialli è anche uno dei nove calciatori – unico attaccante – che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni Uefa per club. Inoltre, detiene il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione della Coppa Italia.

Nato a Cremona nel 1964, Vialli ha iniziato la sua carriera nella sua città natale, per passare poi nel 1984 alla Sampdoria, con la quale esordirà in serie A giocando in tutto otto campionati e conquistando tre Coppe Italia (1984-85, 1987-88 e 1988-89), una Coppa delle Coppe (1989-90) e uno scudetto (1990-91, anno in cui vinse anche la classifica cannonieri di Serie A con 19 gol). Nella stagione 1992-1993, il trasferimento alla Juventus dove alzerà altri trofei prestigiosi: una Coppa UEFA, una Supercoppa italiana, un altro scudetto ed una Champions League, alza al cielo di Roma, indossando la fascia di capitano. A partire dalla stagione sportiva 1996-1997 il suo passaggio al Chelsea dove, nel 1998 dopo le dimissioni di Ruud Gullit, vestira` anche il duplice ruolo di giocatore/allenatore. Con il club inglese Vialli ha raggiunto altri numerosi successi come la Coppa d’Inghilterra, la Coppa delle Coppe, la Coppa di Lega, il Charity Shield (poi denominato Community Shield) e la Supercoppa europea. Un’esperienza, quella inglese, che poi Vialli trasferirà nel suo libro ‘The Italian Job’ pubblicato nel 2006 con il giornalista Gabriele Marcotti. Londra gli regalò anche l’amore di Cathryn, che nel 2003 Vialli sposerà e con la quale avrà due figlie.

Meno fortunata, invece, la sua carriera in nazionale, con la quale Vialli ha collezionato solo 59 presenze senza mai trovare l’acuto, neanche nel mondiale giocato in casa nel 1990 agli ordini del ct Azeglio Vicini.Dal 2004 Vialli ha svolto anche attività nel campo del sociale con la creazione, assieme Massimo Mauro e a Cristina Grande Stevens, la ‘Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport’, una onlus che ha lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica, il cosiddetto morbo di Lou Gehrig, nonché sul cancro, attraverso la fondazione ARISLA, l’associazione AISLA e la FPRC.

Nel 2017, la scoperta di un tumore al pancreas che lo vedrà costretto a ritirarsi dai suoi impegni di commentatore televisivo, una sfida che Vialli prenderà di petto nonostante l’abbia da subito definita “un ospite indesiderato”, “un compagno di viaggio che avrei evitato volentieri”, e che racconterà l’anno seguente nella sua seconda opera cartacea ‘Goals’. L’ultima opera del Vialli ‘scrittore’ racconta ‘La bella stagione’, quella che lo vide assieme all’amico Roberto Mancini lo scudetto blucerchiato. Con l’attuale ct della Nazionale, Vialli ha avuto la gioia anche di vincere l’ultimo Europeo di calcio da capo delegazione azzurra, alzando la coppa in quella Wembley che 30 anni prima gli aveva negato la Coppa dei Campioni in finale contro il Barcellona.

In quell’abbraccio con il suo amico Mancini c’erano tutti questi ricordi, oltre alla paura e al timore per le sue condizioni di salute, sempre troppo precarie per poter tornare a sentirsi guarito. Da ultimo, l’incarico da capo delegazione azzurra che si è visto costretto a lasciare per concentrare tutte le sue energie in questa nuova lotta. Si era augurato che la sospensione potesse essere “temporanea”, in modo da poter tornare a vivere “nuove avventure e condividerle con tutti voi”. Del grande Vialli resta il sorriso, lo humor e l’eleganza che lo hanno sempre reso unico.

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Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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