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Cronache

Il mondo piange Ratzinger, omaggio da Mattarella a Biden

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La notizia della morte di Joseph Ratzinger ha fatto il giro del mondo. Anche se Benedetto XVI si era ritirato dal 2013, il tributo dei leader mondiali e quello della stampa internazionale è quello che si riserva nella storia ad un Papa. L’omaggio arriva dal presidente italiano Sergio Mattarella ma anche da quello americano Joe Biden. E dopo dieci mesi di guerra ‘concordano’ nel tributo a Ratzinger anche il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelenski. Sul web la notizia è tra le ‘top’ e le tv di tutto il mondo sono arrivate in Vaticano per l’ultimo commiato al Papa emerito. Per Mattarella il pontificato di Ratzinger “ha rappresentato per milioni di uomini e donne, credenti e non credenti, una luminosissima e feconda testimonianza dei principi evangelici. Con la mite fermezza propria del suo carattere, Benedetto XVI ha saputo imprimere uno slancio particolare al dialogo tra fede e ragione”. Biden ha sottolineato che “sarà ricordato come un rinomato teologo, con una intera vita di devozione alla Chiesa, guidato dai suoi principi e dalla sua fede”.

E se la guerra divide Russia e Ucraina da oltre dieci mesi, i due presidenti esprimono oggi lo stesso cordoglio. Per Putin Benedetto XVI è stato un “difensore dei valori cristiani tradizionali”. Zelensky lo ha definito “straordinario teologo, intellettuale e promotore di valori universali”.

Messaggi sono arrivati anche dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Cordoglio è stato espresso anche dal Presidente francese Emmanuel Macron e dal presidente eletto del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva. La notizia della morte del Papa emerito è stata una delle breaking news sui siti online dei quotidiani del pianeta, con successivi commenti e servizi, dedicati soprattutto alla sua decisione di lasciare il Soglio di Pietro nel 2013.

La prima a sottolineare il gesto rivoluzionario la tedesca Suddeustsche zeitung che ha sottolineato: “la grandezza di Joseph Ratzinger si è manifestata in un atto, con le sue dimissioni mise in prospettiva il potere assoluto della Chiesa cattolica. Questo rimane il suo merito storico”. Medesima linea per la Bbc: “Benedetto: il Papa che si è dimesso dal pontificato”. Per il francese Le Monde “Ratzinger, il primo Papa della storia moderna ad abbandonare volontariamente l’incarico, ha lasciato implicitamente in eredità una delle riforme più spettacolari dei suoi otto anni di pontificato: con questo gesto ha trasformato il papato in una funzione quasi come le altre, che si assolve o si lascia”. Il belga Le Soir ha preferito ricordare che “Benedetto XVI in Germania non era amato”. Titoli anche sui quotidiani arabi. Al Jazeera ha citato le parole di Papa Francesco che ha elogiato la ‘gentilezza’ di Benedetto. L’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti gli ha dedicato un ampio servizio fotografico. Meno interessati i media cinesi, con il China Daily che a Benedetto ha riportato solo una semplice notizia.

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Cronache

Tragedia ad Anzola Emilia: uccisa l’ex vigilessa Sofia Stefani, interrogato ex comandante

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Un tragico evento ha scosso la comunità di Anzola Emilia, in provincia di Bologna. Sofia Stefani, 33 anni, ex vigilessa, è stata uccisa da un colpo di pistola alla testa all’interno della sede del Comando della polizia locale, conosciuta come la ‘Casa Gialla’. Il presunto responsabile del delitto è Giampiero Gualandi, ex comandante dei vigili di Anzola, attualmente sotto inchiesta.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 16, in una stanza del comando della polizia locale dove Sofia Stefani e Giampiero Gualandi si erano incontrati. Al momento della tragedia, i due si trovavano soli nella stanza, sebbene nell’edificio fossero presenti altre persone. Le forze dell’ordine stanno conducendo un sopralluogo accurato alla ‘Casa Gialla’ e interrogando i testimoni per ricostruire esattamente quanto accaduto e comprendere la natura del rapporto tra la vittima e il sospettato.

Giampiero Gualandi, ancora in servizio presso il comando di Anzola Emilia, sarà interrogato con l’assistenza di un difensore. Le autorità stanno cercando di chiarire se il colpo di pistola sia stato un tragico incidente o se ci sia stato un movente dietro l’omicidio. Non è ancora chiaro quale fosse la relazione tra Gualandi e Stefani, ma i carabinieri stanno esplorando tutte le possibili piste, inclusa quella di un conflitto personale o professionale.

La notizia ha profondamente colpito la comunità locale, che conosceva bene Sofia Stefani per il suo lavoro come vigilessa. I colleghi della polizia locale e i residenti di Anzola Emilia sono in stato di shock, in attesa di ulteriori sviluppi dalle indagini. Il municipio, situato a pochi passi dal luogo del delitto, è diventato un punto di raccolta per coloro che vogliono esprimere il loro cordoglio e la loro solidarietà alla famiglia della vittima.

La morte di Sofia Stefani rappresenta una tragica perdita e pone interrogativi inquietanti sulla sicurezza e sulle dinamiche interne al comando della polizia locale di Anzola Emilia. Mentre le indagini proseguono, la comunità spera che venga fatta piena luce su quanto accaduto.

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Cronache

Inchiesta a Genova, interrogatorio Spinelli: gli intricati legami di potere e le promesse mancate

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L’indagine per corruzione che coinvolge importanti figure della politica e dell’economia ligure continua a rivelare dettagli e complicazioni. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’imprenditore Aldo Spinelli, posto ai domiciliari insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ha offerto uno spaccato dettagliato delle sue interazioni con le autorità per ottenere favori legati alla proroga trentennale del Terminal Rinfuse.

Spinelli, durante l’interrogatorio guidato dal giudice Paola Faggioni, ha descritto come ha cercato di influenzare le decisioni a suo vantaggio, sottolineando contatti e telefonate con Toti, a cui si rivolgeva per risolvere problemi analogamente a quanto faceva con predecessori come Burlando. L’imprenditore ha ammesso di aver bonificato 40 mila euro al Comitato Toti come riconoscimento per l’interessamento del presidente, anche se sostiene che non ne sia conseguito alcun vantaggio diretto.

La conversazione ha toccato anche la situazione di Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità portuale, a cui Spinelli prometteva un posto di lavoro a Roma da 300 mila euro, illustrando così la rete di promesse e favori che caratterizzano il settore. L’interrogatorio ha anche evidenziato l’accusa verso altri membri influenti dell’autorità portuale, tra cui Rino Canavese, l’unico a votare contro la proroga della concessione, criticato duramente da Spinelli per le sue posizioni.

Le dichiarazioni di Spinelli hanno aperto uno squarcio su una realtà di gestione dei pubblici poteri in cui gli interessi personali e quelli economici sembrano intrecciarsi a discapito della trasparenza e dell’equità. La questione della spiaggia dell’Olmo, che Spinelli sperava di trasformare da libera a privata, è solo un esempio delle molteplici richieste fatte a Toti, tutte rimaste inevasive secondo l’imprenditore.

Questo scenario complesso mostra quanto possano essere intricate le relazioni tra politica, economia e gestione del territorio, soprattutto in contesti dove le risorse economiche si mescolano con le carriere politiche. L’inchiesta, quindi, non solo cerca di fare luce su specifiche accuse di corruzione, ma sottolinea anche la necessità di una maggiore trasparenza e integrità nelle interazioni tra imprenditori e pubblici ufficiali.

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Cronache

Richiesta urgente di intervento al Ministro della Giustizia per risolvere le disfunzioni del processo telematico a Nola

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola ha trasmesso un appello urgente al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, evidenziando gravi disfunzioni nel sistema di processo telematico (PST) utilizzato dai Giudici di Pace nel circondario del Tribunale di Nola. Questa problematica sta impattando negativamente sul regolare svolgimento delle udienze e, di conseguenza, sul diritto di difesa dei cittadini.

La delibera, esecutiva immediata dal 10 maggio, è stata inviata anche a figure chiave nel sistema giudiziario, tra cui il Dirigente CISIA di Napoli, Giovanni Malesci, la Presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, e la Presidente del Tribunale di Nola, Paola Del Giudice. La comunicazione segnala la costante e quotidiana inefficienza del sistema, che sta causando notevoli ritardi nelle procedure giudiziarie e aumentando gli arretrati a causa dei continui rinvii d’ufficio.

Il documento illustra una serie di incidenti, tra cui verbali d’udienza irreperibili o caricati solo parzialmente nel sistema, testimonianze non registrate a causa di problemi di connettività, e documenti misallocati nei fascicoli telematici. Tali disfunzioni contrastano con l’obiettivo della riforma “Cartabia” di accelerare i processi e ridurre gli arretrati, rendendo il sistema attuale un ostacolo piuttosto che un facilitatore.

Il Consiglio ha richiesto la formazione di un tavolo tecnico urgente che coinvolga tutti gli operatori del settore giudiziario per formulare un piano d’intervento. Nel frattempo, ha proposto un provvedimento provvisorio che permetta ai Giudici di Pace di gestire le udienze attraverso la verbalizzazione cartacea, come soluzione temporanea al doppio binario, fino a quando le disfunzioni del sistema PST non saranno risolte.

Questo appello sottolinea la necessità di un’immediata revisione delle infrastrutture informatiche nel settore giustizia, per garantire l’efficienza del sistema giudiziario e il rispetto dei diritti dei cittadini.

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