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Economia

Mediaset stringe ancora su Prosieben, sfiora il 30%

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 Mfe-Mediaset aumenta ancora la sua partecipazione nel gruppo media tedesco Prosieben, salendo fino a sfiorare il 30% dei diritti di voto, soglia oltre la quale dovrebbe lanciare un’Offerta pubblica di acquisto totalitaria. Non è comunque questo l’obiettivo del Biscione, che vuole dimostrare ancora una volta di essere un investitore di lungo periodo nella società che finora ha assecondato molto poco le strategie. L’ultima acquisizione è fino al 4% del capitale sociale di ProSiebenSat.1 Media, il nome completo della società con sede in Baviera: con questa nuova operazione, il Biscione è salito fino al 29% del capitale sociale e fino al 29,9% dei diritti di voto del gruppo. La stessa Mfe-Mediaset specifica che “la consegna delle azioni sottostanti gli strumenti finanziari è soggetta alle condizioni tipiche per operazioni di questa natura”. Si tratta quindi soprattutto di derivati, in un’operazione non dell’ultima ora, mentre anzi secondo fonti finanziare risulta che il Biscione stesse operando da tempo per rafforzare ulteriormente il suo ruolo di principale azionista in Prosieben. Ora l’attesa è per la concessione dell’autorizzazione da parte della autorità tedesche e anche europee, che non è mancata per le precedenti operazioni di questo tipo effettuate da Mfe-Mediaset. Un gruppo, quello tedesco che ha da poco cambiato l’amministratore delegato, che recentemente ha tagliato le stime sull’intero 2022 con ricavi visti a 4,15 miliardi contro i 4,37 precedenti e un margine operativo lordo ‘adjusted’ di circa 650 milioni rispetto ai 780 della guidance precedente. Prosieben ha giustificato il calo delle stime soprattutto con i “segnali di indebolimento del contesto macroeconomico” e nel terzo trimestre ha generato ricavi per 921 milioni contro 1,055 miliardi dello stesso periodo 2021. Secondo Equita con la nomina del nuovo Ceo Bert Habets potrebbero modificarsi le possibilità del consolidamento pan europeo voluto da Mfe e finora negato dalle volontà di rimanere stand-alone dell’ex amministratore delegato Beaujean. “Gli obiettivi di Habets sarebbero simili a quelli del presidente del Consiglio di sorveglianza Wiele, maggiormente convinto sullo sviluppo del core business del gruppo, lasciando più indietro le altre attività come il ‘dating’ o l’e-commerce”, spiegano gli analisti di Equita. Una conferma potrebbe venire dal prossimo Piano strategico della società, ma sembra disegnarsi una strada più in linea con quella proposta dal suo azionista di gran lunga di maggioranza.

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Economia

Il Tar conferma multa da 450mila euro per Google

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Google ha violato il divieto di pubblicità al gioco e alle scommesse e per questo il Tar del Lazio ha confermato la multa da 450mila euro comminata da Agcom per violazione del decreto Dignità. Con un’ordinanza il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto la domanda cautelare del colosso dell’internet. Al centro della questione dei video pubblicati sulla piattaforma Youtube (di proprietà di Google) “dal content creator Spike, che, come notificato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, violano il divieto di pubblicità a giochi e scommesse introdotto nel 2018”. Secondo i giudici “non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che ‘nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati’ e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di ‘controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”.

Google aveva presentato una domanda per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’aveva sanzionata per la violazione del divieto di pubblicità al gioco in base al Decreto dignità. La decisione di Agcom risale al marzo scorso e nella delibera veniva spiegato che l’Authority tra luglio e settembre 2023 aveva condotto un’attività di vigilanza sulla pagina web del canale YouTube ‘Spike slot 2022’ dalla quale era emerso che il canale, creato “il 1° settembre 2022 con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni”, ospitava “numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna delle tre giornate di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”.

Alla luce della contestazione e della sanzione Google aveva evidenziato che “l’Autorità è priva di giurisdizione nei confronti di Google in relazione all’oggetto della contestazione” e che “il divieto di pubblicità italiano sarebbe inapplicabile nei suoi confronti”. In merito all’eccezione sollevata circa la presunta carenza di giurisdizione dell’Autorità in ragione dell’inapplicabilità del decreto Dignità, l’Agcom aveva obiettato che “il legislatore europeo ha ritenuto di non disciplinare a livello europeo la comunicazione commerciale afferente ai giochi con vincite in denaro ma di lasciare ciascuno Stato membro libero di inserire previsioni ad hoc”.

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Economia

Corte russa sequestra 463 milioni beni a Unicredit Russia

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Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso. Lo riferiscono le agenzie russe. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

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Economia

Inflazione rivista al ribasso, frena carrello della spesa

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L’Istat rivede al ribasso le stime sull’inflazione ad aprile: i prezzi, secondo i dati definitivi, sono cresciuti dello 0,8% (era +0,9% nelle stime preliminari) tornando ai livelli di aumento di gennaio e febbraio dopo l’accelerazione di marzo (+1,2%). Intanto la Bce avverte che le condizioni della stabilità finanziaria dell’area euro sono migliorate con il calo dei rischi di recessione, ma che le prospettive “restano fragili a causa dell’elevata incertezza politica e geopolitica a livello globale che lascia i mercati esposti a possibili sorprese negative”.

E inevitabilmente i conti pubblici ‘sono più vulnerabili’, soprattutto sul fronte dei “debiti più elevati” rispetto a prima della pandemia. Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione, secondo l’Istat, si deve soprattutto all’ampliarsi su base tendenziale della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -10,3% a -13,9%) e alla decelerazione dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +4,5% a +2,7%), ma anche dei beni alimentari. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. Rallenta anche il cosiddetto carrello della spesa (quello composto dai beni alimentari, per la cura della casa e della persona) con i prezzi che da +2,6% tendenziale di marzo registrano un +2,3% ad aprile.

Quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invece accelerano (da +2,5% di marzo a +2,6%). Se si guarda ai prezzi al consumo per divisione di spesa è il comparto dei servizi ricettivi e di ristorazione a segnare ad aprile l’aumento tendenziale maggiore (+4,4%) seguito dalle bevande alcoliche e tabacchi (+2,7%). I prezzi degli alimentari e delle bevande analcoliche crescono comunque tre volte più della media con un +2,4%. Per abitazione, acqua, elettricità e combustibili c’è il calo più consistente con un -9% dei prezzi tendenziale, anche grazie all’arretramento dell’energia mentre le comunicazioni registrano un calo tendenziale del 5,7%.

Il rallentamento dell’inflazione è stato accolto con soddisfazione dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che sottolinea come il tasso sia il più basso tra i grandi Paesi Ue a fronte del “più alto tasso di crescita”. “Questo ci deve incoraggiare – ha detto – ad andare avanti su questa strada come sistema Paese”. E se la Confesercenti sottolinea che stiamo andando verso una “normalizzazione” dei prezzi i consumatori sottolineano che il dato è legato al fatto che la Pasqua quest’anno è caduta a marzo e quindi aprile si è confrontato con un mese nel quale possono esserci fiammate dei prezzi soprattutto sugli alimentari e sui servizi turistici.

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