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Il Milan affonda la Juve a San Siro

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Si può giocare e vincere anche se ti manca mezza squadra. Un ottimo Milan batte nettamente la Juventus per 2-0 nell’anticipo della 9/a giornata del campionato di Serie A e aggancia momentaneamente Napoli e Atalanta al primo posto in classifica con 20 punti. Anche se non trova il gol, migliore in campo uno scatenato Leao che colpisce tre pali e che di fatto da solo spacca in due la partita dopo la prima mezzora di controllo. Un gol per tempo di Tomori e Brahim Diaz bastano quindi ai rossoneri, in formazione ampiamente rimaneggiata, per spegnere le velleità di una Juve che senza Di Maria ripiomba nella mediocrità tecnica di questo inizio di stagione. I bianconeri incassano la seconda sconfitta in campionato e rischiano di sprofondare ancora più lontano dalla zona Champions, visto che lo Scudetto è di fatto già un miraggio. Per la serie No Fideo, no party.Nelle file rossonere, Pioli schiera a sorpresa Pobega e Brahim Diaz titolari sulla trequarti al fianco di Leao, in attacco c’è Giroud. In difesa recuperato Theo Hernandez, altra sorpresa in mezzo gioca Gabbia al fianco di Tomori con Kalulu in panchina. In porta Tatarusanu. Nelle file della Juve, Allegri recupera in extremis Milik in attacco al fianco di Vlahovic. A centrocampo gioca Locatelli al fianco di Rabiot, con Paredes in panchina. Le ali sono Cuadrado e Kostic. In difesa torna Bonucci al fianco di Bremer, con Danilo che torna a fare il terzino destro. A sinistra c’è Alex Sandro. In porta Szczesny. Si gioca in uno stadio Meazza tutto esaurito e tutto colorato di rossonero, tranne lo spicchio dove sono sistemati i tifosi bianconeri nel terzo anello. Spettacolare la coreografia.Il Milan prova subito ad imporre un ritmo alto alla partita, la Juve si abbassa e appena riconquista palla riparte in contropiede con la velocità di Cuadrado e Kostic. Proprio da un inserimento del colombiano nasce la prima occasione della partita, con Kostic che cicca clamorosamente da centro area. Ancora bianconeri pericolosi con Vlahovic che serve Cuadrado sulla destra, diagonale del colombiano con palla di poco fuori. Dopo un tentativo del Milan, con Pobega che prova a pescare Tonali in area, ancora Juve in avanti con Milik che da centro area si gira ma calcia debole e centrale. Alla prima vera occasione, Milan a un passo dal vantaggio con un colpo di testa di Kalulu su angolo deviato da Leao sul palo a due passi da Szczesny. Alla mezzora i rossoneri chiedono un rigore per un tocco sospetto di Vlahovic con il braccio in area, il check del Var conferma la decisione di Orsato di lasciar proseguire. Su corner ancora Leao colpisce il palo. Nel Milan inizia a salire in cattedra il portoghese, che poco dopo sfiora di nuovo il gol con un destro da fuori area che scheggia di nuovo il palo. La Juve sembra già spenta, i campioni d’Italia se ne accorgono e provano ancora la conclusione dalla distanza con Bennacer. Palla alta. Il gol è nell’aria e arriva puntuale al 46′ firmato da Tomori, bravo a intercettare un tiro di Giroud su angolo e a battere Szczesny da due passi. Rete convalidata dopo un check del Var per valutare un possibile fallo di Theo su Cuadrado nell’azione che ha portato al calcio d’angolo per il Milan. Veementi le proteste bianconere.Trascinato dallo scatenato Leao, il Milan continua a dominare anche nella ripresa. Il portoghese sfiora subito un altro gol con un destro da fuori di poco alto. E’ il preludio al raddoppio che arriva puntuale al 55′: sanguinosa palla persa a metà campo di Vlahovic, Brahim Diaz intercetta e con una travolgente azione personale prima supera Bonucci e poi batte Szczesny in uscita resistendo al tentativo di recupero disperato di Milik. La Juve è allo sbando più totale, tanto che dopo poco più di un’ora di gioco Pioli si toglie il lusso di sostituire Giroud e Brahim Diaz con Rebic e De Ketelaere. Il Milan continua a fare male, Theo Hernandez sfiora il terzo gol con un inserimento su punizione di Tonali e tentativo di pallonetto a scavalcare Szczesny. Dopo settanta minuti arriva il secondo tiro in porta della Juve, un colpo di testa di Milik debole e centrale per Tatarusanu. E’ solo un fuoco di paglia, perché è sempre il Milan a tenere il pallino del gioco e a rendersi pericoloso ogni volta che si affaccia sulla trequarti avversaria. La dimostrazione di resa incondizionata della Juve quando Allegri toglie Vlahovic a un quarto d’ora dalla fine, al suo posto Kean. Proprio il neo entrato ha subito un paio di buone chance, ma non inquadra la porta. Nel finale, Pioli fa rifiatare anche Leao inserendo Origi ormai sicuro che questa Juve così mediocre non è in grado di impensierire il suo Milan. Proprio il belga ha l’ultima chance della partita, ma Szczesny rende meno pesante il ko della sua squadra.

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Tar conferma multa a Tim e Dazn per intesa su diritti calcio

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Restano confermate le sanzioni inflitte a metà dello scorso anno dall’Antitrust a Tim e Dazn per alcune clausole del loro accordo sulla trasmissione delle partite del campionato di calcio di Serie A nel triennio 2021-2024. L’ha deciso il Tar del Lazio con una lunga e complessa sentenza con la quale ha giudicato i ricorsi proposti da Dazn Ltd, Dazn Media Services, Telecom Italia, Fastweb e Sky Italia.

In base ai ricavi che sarebbero derivati a Tim e Dazn dalla commercializzazione dei diritti televisivi per la stagione sportiva 2021-2022, l’Autorità ha sanzionato Tim con 760.776,82 e Dazn con 7.240.250,84 euro. Per l’Antitrust, l’accordo, che prevedeva l’esclusiva a favore di Tim e il divieto di partnership con i concorrenti, poteva determinare effetti dannosi per le dinamiche competitive nel mercato di settore. E Tim, quindi, avrebbe commercializzato un’offerta in bundle non replicabile dai suoi concorrenti. Sky e Fastweb intervenivano in giudizio con proprie impugnative formulando specifiche censure di segno opposto a quelle spiegate da Dazn e Tim.

Il Tar, respingendo in premessa la censura di tardivo avvio del procedimento istruttorio, ha in primo luogo ribadito come “l’intesa sia stata correttamente qualificata dall’Autorità come ‘restrittiva per oggetto’, atteso che lo scopo precipuo dell’accordo era pacificamente quello di escludere una serie di concorrenti sia dal mercato della pay tv sia da quello delle telecomunicazioni”, osservando in più come “l’Agcm abbia comunque fornito piena prova degli effetti (quanto meno potenziali) di natura anticoncorrenziale dell’intesa”.

Conseguentemente “appare evidente che la strategia commerciale” puntasse “al fine di aumentare la clientela Tim: difatti, rendendo difficoltosa la fruizione dei contenuti Dazn svincolata dai servizi Tim, l’utente sarebbe stato indotto a rivolgersi prioritariamente a tale operatore, soprattutto considerando che l’offerta prevedeva, con un’unica bolletta, una serie di servizi (c.d. triple play) a prezzi inferiori rispetto a quelli di regola praticati separatamente sul mercato”. In merito poi alla censura di mancata applicazione delle esenzioni previste dal Vber, il Regolamento europeo sugli ‘accordi verticali’, “va rilevato come correttamente l’Agcm qualificava l’intesa esaminata come orizzontale, operando sia Dazn sia Tim nel mercato della fornitura dei servizi audiovisivi”; e tale circostanza risulta dirimente per escluderne l’applicabilità.

Quanto ai ricorsi proposti da Sky e Fastweb – società entrambe partecipanti al procedimento istruttorio anche in qualità di ‘soggetti segnalanti l’illecito’ – il Tar, premettendo come palese il fatto che “le censure rivolte avverso la valutazione dell’accordo del 3 agosto 2022 risultino infondate, atteso che sembrano ignorare un dato di fatto incontestabile, ossia la legittima assegnazione dei diritti tv a Dazn”, ha ritenuto che “emerge con evidenza la contraddittorietà (quale figura sintomatica dell’eccesso di potere) del provvedimento impugnato, atteso l’insanabile e inspiegabile contrasto tra la comunicazione delle risultanze istruttorie e la decisione finale”. Ecco che allora i giudici hanno ritenuto che “alla luce della parziale fondatezza delle censure spiegate da Sky e Fastweb, vanno accolti i loro ricorsi, con obbligo dell’Autorità di riavviare il procedimento istruttorio”.

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Al Hilal vince il campionato in Arabia, CR7 senza titoli

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L’Al Hilal ha conquistato il quarto titolo della Saudi Pro League in cinque anni, negando ancora una volta alla superstar portoghese Cristiano Ronaldo dell’Al Nassr la possibilità di vincere il trofeo. L’Al Hilal, che ha ingaggiato Neymar la scorsa estate ma che da ottobre è privo del brasiliano infortunato, si è imposto per 4-1 sull’Al-Hazem. Ancora imbattuto in 31 partite di campionato, l’Al Hilal ha ora 12 punti di vantaggio sull’Al Nassr a tre turni dalla fine.

Per CR7 è la seconda stagione in Arabia Saudita senza vincere il campionato. Dopo il clamoroso trasferimento del portoghese nel regno, altri grandi nomi del calcio hanno firmato contratti importanti con diversi club del Paese, tra cui Neymar, Karim Benzema, Sadio Mané, N’Golo Kanté e Riyad Mahrez. I membri delle “Big Four” saudite – Al Hilal, Al Nassr, Al Ittihad, il club di Benzema, e Al Ahli, la squadra di Mahrez – appartengono tutti al Public Investment Fund (PIF), un fondo sovrano che sta lavorando per diversificare l’economia saudita. L’Al Hilal e l’Al Nassr si incontreranno nuovamente nella finale della Coppa del Re il 31 maggio.

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Il Milan torna a vincere, cinque gol al Cagliari

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Il Milan torna a vincere dopo sei settimane e lo fa con roboante 5-1 ai danni del Cagliari. Una ‘manita’ che blinda il secondo posto e assicura un posto nella prossima Supercoppa Italiana. Il Cagliari viene travolto a San Siro ma con la testa è già allo scontro diretto con il Sassuolo della prossima settimana, sfida decisiva per la salvezza. Stefano Pioli ritrova il sorriso nella penultima casalinga della sua avventura al Milan. Inizialmente lascia in panchina quattro big: Leao, Theo Hernandez, Calabria e Tomori.

“Chi ha giocato meno forse ha più entusiasmo e più voglia”. In realtà il primo tempo ha ritmi da amichevole estiva nel surreale clima di un San Siro silenzioso a causa della protesta della Curva Sud che fa ancora lo sciopero del tifo. “Noi pretendiamo e meritiamo una società forte e vincente. Milano non si accontenta”, recita lo striscione esposto dagli ultras durante tutta la partita. L’unico squillo che dà la scossa e forse ‘risveglia’ dal torpore alcuni spettatori, al 36′ è il gol che sblocca la partita di Bennacer. Azione insistita dei rossoneri, il pallone va sui piedi dell’algerino che colpisce dalla distanza. Milan in vantaggio e Bennacer festeggia indicando il cognome materno scritto sulla maglia, iniziativa che accomuna le due squadre in vista della festa della mamma di domani.

Nel secondo tempo Pioli richiama Gabbia già ammonito (e squalificato contro il Torino perché diffidato) per Tomori e Chukwueze (dolorante) con Leao. Anche Giroud va in panchina per Okafor. E la partita, finalmente, si accende. Leao dopo appena 4′ colpisce la traversa di controbalzo. Poi il Cagliari va vicino al pari con Prati, ma è bravo Sportiello a deviare. Al 14′ arriva il raddoppio del Milan con Pulisic che viene servito con un passaggio millimetrico di Leao. Ma la squadra di Ranieri non molla, prima Deiola su punizione impegna in una gran parata Sportiello, poi al 18′ un cross di Zappa viene intercettato da un perfetto inserimento di Nandez (perso da Musah) e il Cagliari accorcia.

Alla mezz’ora però il Milan ritrova il doppio vantaggio: conclusione dalla distanza di Reijnders che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, batte Scuffet. Ma le emozioni non sono finite. Il Cagliari si dispera per due legni colpiti, prima con Oristanio con un calcio d’angolo a rientrare che si infrange sul palo, poi Shomurodov a botta sicura viene deviato sulla traversa. A chiudere i conti ci pensa il giocatore più applaudito: Rafael Leao.

La bella verticalizzazione di Bennacer non viene sprecata dal portoghese che torna al gol dopo quasi un mese. C’è spazio anche per la ‘manita’ con la doppietta di Pulisic che colpisce dalla distanza, un difensore del Cagliari prova a salvare sulla linea ma l’orologio di Sozza vibra ed è 5-1. San Siro applaude allentando un po’ la tensione delle ultime settimane. Ora la stagione ha poco da raccontare per il Milan e il futuro è tutto da scrivere a partire dal sostituto di Pioli.

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