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Cronache

Coppia Down cerca casa da un anno, sfilza di no

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Paolo, 35 anni e Carlotta, 39, hanno un lavoro a tempo indeterminato e un’associazione che li segue e fornisce tutte le garanzie del caso per il pagamento dell’affitto, compresa la caparra, e altro, ma da quasi un anno la coppia sbatte contro un muro di gomma e una casa non riesce a trovarla a Milano: perche’ entrambi sono affetti dalla sindrome di Down. Da 12 mesi va avanti cosi’: c’e’ la proposta, la trattativa e’ avviata, arriva alla stretta decisiva ma quando il proprietario, che magari si e’ anche avvalso di un’agenzia immobiliare, scopre che che i due fidanzati sono Down, si tira indietro e dice no. Paolo e Carlotta preferirebbero un appartamento a Milano con due camere nella zona di piazzale Lotto o vicino a corso Vercelli o in zona Wagner. dove l’associazione che li segue, il Circolo Culturale giovanile di Porta Romana, ha un’altra casa e cosi’ potrebbero frequentare i loro amici. Sarebbero comunque assistiti da educatori ma fino a ora il loro, normale desiderio di un alloggio in cui vivere insieme, e’ rimasto una chimera. Carlotta lavora in una famosa agenzia per il lavoro, Paolo in un fast food. Il contratto d’affitto sarebbe intestato al Circolo Culturale giovanile di Porta Romana il quale e’ nato nel 2000 per iniziativa di un gruppo di genitori di giovani con sindrome di Down, come proposta alle esigenze d’ inserimento e integrazione dei loro figli nel tessuto sociale milanese. Nel 2009 e’ nato il ‘Progetto Casa’ che – spiega il Circolo – permette a giovani adulti con sindrome di Down d’iniziare il percorso per un’autonomia abitativa curata che li portera’ a divenire uomini e donne con capacita’ di pensiero e di decisioni proprie, la possibilita’ di vivere una vita il piu’ possibile normale”. E al Circolo si chiedono quali siano le difficolta’, che sembrano pero’ non essere una caratteristica prettamente milanese ma anche di altre realta’: problemi di sicurezza? rapporti con i vicini? Questioni che non si dovrebbero porre, considerata l’assistenza costante degli educatori. Paolo e Carlotta qualche tempo fa sembravano avercela fatta ed erano in procinto di versare la caparra di 3.600 euro. Dissero loro che, invece, non si poteva procedere. Se ne andarono con l’assegno e il loro carico di amarezza.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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