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Cronache

Travolto sul monopattino all’alba, andava a lavoro

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 Investito e ucciso da un’auto, all’alba, mentre andava al lavoro su un monopattino elettrico. La tragedia si e’ consumata a Cambiano (Torino) sulla strada provinciale per Chieri, vittima Claudio Casu, operaio di 25 anni, travolto da una Jeep guidata da un giovane automobilista risultato positivo all’alcoltest e arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Poche ore dopo un altro incidente mortale analogo in provincia di Torino, fatale a un cinquantenne in sella sua bici. Anche in questo caso l’automobilista aveva nel sangue un tasso di alcol superiore ai limiti di legge ed e’ scattato l’arresto. Casu e’ stato investito da un’auto guidata da un 29enne, nato in Repubblica Dominicana e residente anche lui, come la vittima, a Chieri. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia locale, l’operaio si trovava a bordo strada, all’altezza di una curva, vicino ad un distributore di benzina, quando e’ stato travolto. Per gli investigatori l’automobile durante un sorpasso ha invaso la corsia opposta investendolo. Il conducente dopo il violento impatto, non si e’ fermato e ha continuato la sua corsa, per poi fermarsi solo dopo cinquecento metri. Sul posto e’ intervenuta un’ambulanza della Croce Rossa di Chieri. I sanitari hanno tentato a lungo di rianimare il 25enne, ma per lui non c’e’ stato nulla da fare. Claudio Casu si stava recando a lavoro, al salumificio Lenti di Santena, per il primo turno. Gli amici e i colleghi lo ricordano sui social: “Ancora non ci credo, – scrive un collega – mi stanno venendo in mente tutte le giornate in cui facevamo i cretini a lavoro. Come ci facevi ridere con le tue battute… E’ stato un piacere conoscerti, mangiare, uscire, ridere insieme”. L’investitore e’ stato arrestato dai militari dell’Arma di Chieri per omicidio stradale e omissione di soccorso e ora si trova ora agli arresti domiciliari. Ed e’ risultato positivo all’alcotest anche il ragazzo di 22 anni che alla guida di una Ford Focus, a Settimo Torinese ha ucciso investendolo Loreto Di Gaetano, 50 anni, il quale viaggiava in sella alla sua bicicletta, all’altezza di via Lombardia. Soccorso dal 118 la vittima e’ morta poco dopo l’arrivo all’ospedale Giovanni Bosco di Torino. Sulla dinamica dell’incidente indagano i carabinieri della compagnia di Chivasso che hanno arrestato il giovane con l’accusa di omicidio stradale. Anche lui e’ finito agli arresti domiciliari. Dunque altre vittime sulle strade in un fine settimana dopo gli allarmanti dati forniti nei giorni scorsi dall’Osservatorio sugli incidenti dell’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale. Dal 9 all’11 settembre, le vittime sono state trentaquattro, quattro in piu’ dell’ultimo fine settimana di agosto. Nello scorso fine settimana avevano perso la vita undici automobilisti, quindici motociclisti, quattro pedoni, tre ciclisti e il conducente di un furgone.

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G7: Scontri al corteo, polizia respinge gli antagonisti

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Serata di tensione, nel centro di Torino, per il corteo contro il G7 promosso dal centro sociale Askatasuna e dai collettivi studenteschi, nel primo giorno della riunione dei ministri dell’Ambiente alla Reggia di Venaria. La polizia ha usato prima gli scudi per respingere i manifestanti poi ha fatto ricorso a idranti e lacrimogeni, infine anche a qualche manganellata. I manifestanti, che volevano dirigersi verso gli alberghi che ospitano le delegazioni e Palazzo Madama, sede della serata di gala, hanno continuato a spostarsi nel centro cittadino cercando varchi, ma i cordoni di polizia hanno chiuso ogni possibile accesso. Dal corteo sono state lanciate a più riprese uova, fumogeni e qualche bottiglia contro le forze dell’ordine. Il primo momento caldo a poche decine di metri dalla partenza del corteo, da Palazzo Nuovo, la sede universitaria dove militanti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi si erano riuniti in assemblea. La polizia ha subito fatto indietreggiare i manifestanti all’imbocco di via Po. Il corteo si è poi ricomposto e diretto verso altre zone del centro nel tentativo di avvicinarsi il più possibile alle zone transennate, dove si sono verificati altri momenti di tensione. Vicino al cinema Massimo alcuni antagonisti hanno lanciato tavolini di un dehors e sono stati fatti indietreggiare anche con qualche manganellata. Nel pomeriggio erano stati gli attivisti di Extinction Rebellion a prendersi la scena salendo a sorpresa sul tetto di un edificio in piazza Carlo Emanuele II, sede della facoltà di biologia, da dove hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘The king is nake, G7 is a scam’ (Il re è nudo, il G7 è una presa in giro’.). Poi gli attivisti avevano bloccato una strada ballando al ritmo della musica techno: una cinquantina le persone identificate dalla Digos della questura di Torino che durante le perquisizioni ha sequestrato corde da arrampicata e coltellini modello svizzero.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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