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Esteri

La prima uscita di Macron, fischi e lancio di pomodori

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Era atteso dalla serata elettorale di domenica. Finalmente Emmanuel Macron, nono presidente della Quinta repubblica, e’ riapparso per la prima volta dopo la rielezione. Lo ha fatto in un affollato mercato della regione di Parigi. Un’uscita che ha creato qualche imbarazzo e messo in agitazione le sue guardie del corpo: se alcuni infatti lo festeggiavano, in parecchi lo hanno fischiato, mentre un commerciante ha persino lanciato dei pomodorini verso il capo di stato provocando qualche secondo di panico. L’imprevisto si e’ chiuso comunque senza conseguenze. Nella gauche, intanto, si lavora per l'”Unione popolare” sognata da Jean-Luc Me’lenchon, che ha sfiorato il clamoroso sorpasso ai danni di Marine Le Pen al primo turno mancando di 420.000 voti il ballottaggio. Il primo incontro con i socialisti, secondo i radicali de La France Insoumise, si e’ concluso senza che si presentassero “ostacoli insormontabili”. Una dichiarazione per certi versi “storica”, vista la frammentazione della sinistra in Francia negli ultimi anni. Amante dei bagni di folla che fanno disperare le sue guardie del corpo, Macron probabilmente non si aspettava le contestazioni al mercato di frutta e verdura di Cergy-Pontoise, una specie di feudo Me’lenchoniano nella Val d’Oise, a nord-ovest della capitale. Con quelli che lo fermavano, lo applaudivano o lo fischiavano ha discusso sotto il sole, stringendo mani soprattutto di giovani, in un agglomerato semiurbano in cui il “tribuno” della gauche ha raccolto il 48% dei voti. Un ragazzo lo ha contestato per il progetto di aumentare l’eta’ pensionabile a 65 anni: “Cosa vuole – gli ha gridato – che andiamo a lavorare in sedia a rotelle?”. Un’altra persona lo ha ringraziato e lo avrebbe voluto abbracciare, spiegando che grazie a lui ha ottenuto la cittadinanza francese (lavora in ospedale e l’ha avuta come “riconoscimento” per il superlavoro durante la pandemia). “Ho voluto sempre andare nei quartieri popolari per dare a tutti gli strumenti per andare avanti e avere successo”, ha gridato il presidente. Ma la sua voce e’ stata coperta dagli slogan scanditi da alcuni contestatori: “Macron, de’mission”, “Me’lenchon primo ministro”. A quel punto e’ partita la pioggia di pomodorini che pero’ secondo una giornalista di France Te’le’vision sarebbero stati lanciati non per contestare il presidente, ma da un commerciante esasperato dalla folla che gli spostava la bancarella. Qualche attimo di panico, l’ombrello delle guardie del corpo che si apre, poi tutto torna al caos normale. Il presidente si concede anche una confidenza sull’argomento del giorno: chi sara’ il primo ministro? “Nominero’ qualcuno che sia molto legato alla questione sociale, ambientale e produttiva”, assicura. “Sara’ quindi di sinistra?”, gli chiedono i giornalisti. “Credo sia superato – risponde Macron – il colore politico non dice tutto”. Nella gauche intanto lavori in corso e “senza ostacoli insormontabili”, tra France Insoumise e Partito socialista, al loro primo giorno di negoziati. Atmosfera migliore rispetto ai contrasti emersi nei giorni scorsi all’approccio dei Verdi con il partito di Me’lenchon. Per il loro leader, i radicali di sinistra chiedono il posto di primo ministro, mentre un sondaggio rivela che 6 francesi su 10 vorrebbero un parlamento con maggioranza che si opponga a Macron.

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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