La guerra ha innescato un esodo di 5 milioni di persone: 5 milioni di profughi ucraini che hanno trovato riparo in altri Stati, dalla Polonia al Canada. E, di questi, 3 milioni sono bambini, a cui le bombe hanno tolto la casa, la terra e l’innocenza. Gli ultimi dati arrivano dall’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, e mettono il dito nella piaga di vite stravolte, quando non spezzate. “Molti bambini sono morti nel conflitto, si parla di 142 ma sappiamo che i numeri saranno piu’ alti quando saranno possibili le verifiche”, dice in serata Chiara Cardoletti, rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, in audizione alla commissione parlamentare per l’Infanzia. La gran parte dei bambini che ha lasciato l’Ucraina ha potuto farlo stringendo la mano di un familiare, ma in 6.470 sono entrati nell’Unione europea come minori non accompagnati, prosegue Cardoletti, che pone l’accento anche sui “13 milioni di persone rimaste nelle aree assediate senza possibilita’ di uscita o di entrata” e a cui “e’ sempre piu’ difficile portare aiuti umanitari”. La rappresentante dell’Unhcr e’ ascoltata insieme alla Croce rossa e alla Comunita’ di Sant’Egidio. Il messaggio e’ all’unisono: la presa in carico dei minori e’ urgente e al momento “trova ostacoli innanzitutto nell’espletamento delle pratiche burocratiche e poi nella mancanza di un piano integrato di accoglienza che faccia fronte anche al disagio psico-sanitario di minori”. Sullo sfondo c’e’ lo spettro piu’ nero: il rischio che molte donne e bambini profughi diventino vittima di abusi e di tratta. In Italia intanto, secondo gli ultimi dati del Viminale, sono arrivati 98mila profughi ucraini, di cui oltre 35mila minori. Di questi, 16mila sono entrati nelle aule italiane e altri ne arriveranno, tanto che per il prossimo anno scolastico si stima che sui banchi ce ne saranno 30mila, ha detto in mattinata il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, parlando davanti alla stessa commissione parlamentare, dove ha evidenziato la necessita’ di risorse aggiuntive per la scuola. Il ministero dell’Istruzione di Kiev “e’ stato chiaro: i minori devono tornare e devono continuare a studiare in Ucraina”, ha sottolineato Bianchi. A fronte di questo, pero’, l’Italia stima di finire l’anno scolastico con 20-22 mila profughi ucraini in classe, e di riprendere a settembre con 28-30mila. Per questo “la scuola italiana ha bisogno di risorse. L’ho gia’ fatto presente al Mef”, ha evidenziato Bianchi annunciando anche “un piano estate rivolto all’integrazione dei ragazzi ucraini”. “Ora stiamo affrontando questa fase con l’uso massiccio del personale covid, che a settembre non avremo piu’. Quindi abbiamo un problema di personale, e di formazione di tutto il nostro personale”. Risorse, ha precisato Bianchi, sono gia’ state stanziate: un milione messo in campo subito per l’assistenza linguistica, a cui si aggiungono i fondi europei del progetto Care, “che pero’ sono allocati in maniera non conforme ai bisogni, con 33 milioni nelle regioni meno sviluppate e 11 in quelle piu’ sviluppate, mentre piu’ della meta’ dei profughi e’ al Nord”.