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L’ultimo volo dalla Russia, ‘Putin sbaglia’

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Attorno al nastro d’arrivo 9 dell’aeroporto di Fiumicino girano in tondo bagagli e pensieri. E’ mezzogiorno passato, e da pochi minuti e’ atterrato l’ultimo volo diretto dalla Russia in Italia. Neanche quattro ore fa quei passeggeri erano a San Pietroburgo. Adesso sono a Roma, e alle 15 chiudera’ lo spazio aereo. Una decisione, quella italiana, presa suppergiu’ mentre si trovavano ad alta quota sul velivolo bianco-rosso della ‘Rossiya’. E ora, mentre cercano tra i trolley rosa e marroni il loro bagaglio, il primo pensiero e’: giusto in tempo. “Eravamo per lavoro vicino San Pietroburgo e abbiamo anticipato il rientro di una settimana non sapendo se, prima o poi, avrebbero chiuso i voli – racconta un giovane della provincia di Roma – E’ stata una buona intuizione tornare prima. Dove eravamo noi la situazione era abbastanza tranquilla, riuscivamo a seguire le notizie sia locali che dall’Italia, anche via telefono”. Non ci sono solo italiani pero’ tra i circa sessanta passeggeri del volo FV-06675. Tanti sono cittadini russi, che vivono in Italia. Sono i piu’ preoccupati, a dir poco, e forse anche i piu’ critici nei confronti del Cremlino: “Sono senza parole, sono spaventata – afferma una donna – ho i genitori a San Pietroburgo. I miei figli sono qui in Italia. Non vogliamo la guerra ma la pace: vogliamo continuare a vivere come abbiamo fatto prima. Della politica non voglio parlare ma Putin non ha ragione. Anche se la situazione e’ complessa, ci sono state delle provocazioni da parte degli ucraini. Ma, ripeto, il presidente non ha ragione”. “Il popolo ucraino e’ fratello e mi auguro vinca la pace – afferma un’altra cittadina russa – Ho lasciato i miei familiari a San Pietroburgo. Sono preoccupata, perche’ cerco di tornare in Russia alcune volte all’anno. Una situazione che crea ora molto disagio, per la gente normale. I russi sono contro la guerra, siamo per la pace e per risolvere tutto in modo pacifico”. Vista da occhi italiani anche in Russia l’aria e’ pesante, forse piu’ di quanto trapeli dai media in occidente: “A Mosca, in centro, e’ pieno di militari e polizia – racconta un romano atterrato a Fiumicino, sposato con una russa – Se facevi foto venivi ripreso. I russi hanno poca percezione di quanto stia succedendo”. Quell’aereo, racconta, e’ riuscito a prenderlo solo a San Pietroburgo, e non e’ stato affatto facile. “Poter rientrare in Italia e’ stata una mini-odissea – dice – Se hanno chiuso lo spazio aereo allora sono sorpreso e fortunato per essere riuscito a prenderlo. Due giorni fa ci hanno cancellato il volo da Mosca per Roma; quindi abbiamo provato, senza successo, ad acquistare dei biglietti via Helsinki e Riga”. L’unico modo per tornare in Italia e’ stato prendere un treno per San Pietroburgo, “e da li’ siamo riusciti a partire stamattina per Roma”. Giusto in tempo, appunto. E se sessanta passeggeri sono riusciti a concludere il loro viaggio in Italia, altri che da Milano dovevano raggiungere la Russia sono stati costretti a terra. Doveva esserci un ultimo aereo in partenza da Malpensa, un Aeroflot diretto a Mosca che doveva decollare alle 17.20 per atterrare nella capitale russa alle 23,05. Niente da fare. Stop allo spazio aereo: volo cancellato.

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Muore poche ore dopo un intervento alla spalla, due indagati

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Un uomo di 53 anni, di Motta di Livenza (Treviso), apparentemente in perfette condizioni di salute, è stato trovato morto, nel letto della sua stanza, in ospedale a San Vito al Tagliamento (Pordenone), poche ore dopo un ordinario intervento chirurgico di ortopedia alla cuffia dei rotatori. Da quanto è stato accertato, tutti gli esami pre-operatori risultavano nella norma. Sulla vicenda, la Procura della Repubblica di Pordenone ha aperto un fascicolo d’inchiesta, indagando per omicidio colposo l’ortopedico e l’anestesista che hanno eseguito l’intervento. Si tratta di un atto dovuto, a tutela delle garanzie difensive. Mercoledì prossimo è stata fissata l’autopsia del medico legale incaricato, Antonello Cirnelli, per capire le cause della morte. All’esame potranno essere nominati anche i periti degli indagati.

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La Procura di Milano chiede di processare la ministra Santanchè per truffa

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La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè e per altre due persone, tra cui il compagno della ministra Dimitri Kunz, e per due società nel filone del caso Visibilia sulla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo covid.

La richiesta di processo segue la chiusura delle indagini su questa tranche del “pacchetto Visibilia” che era arrivata il 22 marzo. Così come l’avviso di conclusione indagini, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda, oltre alla senatrice di FdI e ministra del Turismo, il compagno Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, oltre alle due stesse società. Secondo l’accusa, non solo in quel periodo, dal “31 maggio 2020 al 28 febbraio 2022”, ad amministrare Visibilia Editore e Concessionaria, ossia a prendere le decisioni, erano Santanchè e Kunz, ma entrambi, assieme a Concordia, sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente”, per un totale di 13 dipendenti, la cassa integrazione in deroga “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti” della pandemia Covid.

L’aggiunto Laura Pedio e i pm Marina Gravina e Luigi Luzi della Procura guidata da Marcello Viola nelle indagini hanno raccolto a verbale le parole dei dipendenti, i quali avrebbero confermato che la ministra sapeva: sarebbe stata a conoscenza del fatto che i dipendenti stavano continuando a lavorare, mentre l’istituto pensionistico versava oltre 126mila euro, per un totale di oltre 20mila ore, “direttamente ai dipendenti o a conguaglio alla società”. In particolare, come si legge negli atti delle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, oltre 36mila euro “a vantaggio della Visibilia Editore”, per sette dipendenti, e quasi 90mila euro a favore della Concessionaria su sei lavoratori.

A Santanchè, così come agli altri due, viene contestato di aver “dichiarato falsamente” che quei dipendenti fossero in cassa “a zero ore”, quando invece svolgevano le “proprie mansioni” in “smart working”, come Federica Bottiglione, l’ex manager che con la denuncia ha fatto scattare le indagini. Nel mirino dei pm pure le integrazioni che sarebbero state date per compensare le minori entrate della Cig rispetto a quelle dello stipendio: una “differenza”, scrivono i pm, che sarebbe stata corrisposta con “finti rimborsi per ‘note spese'”. L’unico a farsi interrogare dopo la chiusura indagini è stato Concordia. La senatrice di FdI è accusata anche di falso in bilancio, assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del “pacchetto Visibilia”, anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane ci sarà la richiesta di processo.

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Ancora frane e pioggia, ma il maltempo ha le ore contate

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Ultime e ore di pioggia e maltempo sulla penisola, nel weekend torna la primavera con il sole e temperature primaverili. La pioggia ha, infatti, continuato imperversare nel Nord Italia, soprattutto sui settori alpini e sul Friuli Venezia Giulia. In Liguria la frana di un enorme masso – causata dalle forti precipitazioni di ieri – ha portato alla chiusura della strada statale 532 di Sestri Levante con notevoli disagi per lavoratori e studenti pendolari. In Lombardia, il Centro funzionale monitoraggio rischi, ha diramato un’allerta codice giallo per il rischio idrogeologico, a causa dei “rovesci sparsi e locali temporali dapprima a ridosso dei settori prealpini e successivamente anche su parte della pianura”. Situazione simile anche al Centro, con forti precipitazioni nella mattinata su Umbria, Toscana e Lazio.

Il pomeriggio, tuttavia, ha visto le precipitazioni spostarsi sulle regioni adriatiche – Marche, Abruzzo e Puglia – con anche occasionali grandinate che si sono alternate a sporadiche schiarite. Al Sud, invece, la pioggia ha colpito soprattutto la Campania, la Calabria Tirrenica e la Puglia. Sardegna e Sicilia, invece, hanno visto un tempo in gran parte soleggiato. Saranno proprio le isole, nel fine settimana, a beneficiare maggiormente del ritorno del bel tempo. Le temperature massime, infatti, toccheranno i 30 gradi in Sardegna e i 28 in Sicilia.

Sul resto della penisola – nonostante un notevole miglioramento delle condizioni metereologiche – le temperature faticheranno a salire sopra i 22-23 gradi. In particolare, nella giornata di sabato, il sole splenderà sia al Nord che al Sud. Al Centro, invece, il bel tempo sarà prevalente, ma con alcuni possibili rannuvolamenti sulle regioni adriatiche nel corso della mattinata. Nella giornata di domenica il clima si manterrà gradevolmente primaverile e soleggiato in tutta Italia. Le uniche zone interessate da possibili rannuvolamenti e occasionali precipitazioni saranno i settori alpini e la Toscana settentrionale. Tra mercoledì e martedì della prossima settimana torneranno, invece, le piogge al Centro-Nord e progressivamente nel meridione con un leggero calo termico. Solo in prossimità del weekend del 11-12 maggio si potrebbe vedere una stabilizzazione del meteo con un sensibile aumento delle temperature.

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