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Grillo in campo: al M5s serve unità con Conte ma Di Maio tesse la sua tela di relazioni

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Alla fine e’ dovuto intervenire lui, il fondatore e garante del Movimento, per provare a spegnere l’incendio che sta divampando nel Movimento. Beppe Grillo indossa la tunica dell’Elevato, per imporre la pace ed evitare quello che lui stesso chiama il “cupio dissolvi” del M5s. E’ il gong finale. Senza una inevitabile ricomposizione tra i litiganti rischia di venire tutto giu’: gli basta una parola ed anche lui potrebbe fare del suo per accelerare lo show down. “Non dissolvete il dono del padre nella vanita’ personale (figli miei)” e’ l’appello che lancia il fondatore ai grillini. Per evitarlo, pero’, e’ necessario innanzitutto che Luigi Di Maio riconosca e rispetti la leadership di Giuseppe Conte, colui a cui L’Elevato ha consegnato le chiavi del Movimento “per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario”. Grillo invita insomma i 5 Stelle a rispettare ruoli e funzioni e quindi a parlare con una sola voce, quella del leader votato dagli iscritti, vale a dire Conte. Questa, almeno, l’interpretazione “autentica”, garantita da fonti a lui vicine, del messaggio del fondatore che, anche in questa occasione, si e’ guardato bene invece dal fare nomi, alimentando interpretazioni diverse. Una interpretazione autentica su cui comunque rimarrebbero alcuni dubbi da parte del MoviMento. Per Grillo solo il rispetto del “padre”, del nuovo padre del Movimento, e la rinuncia di se’ e delle “vanita’” personali e’ la chiave per consentire il bene del Movimento. Conte incassa e mette un “like” al post di Grillo. Di Maio prende atto dell’invito del fondatore a far scendere la temperatura dello scontro ma continua a tessere la sua rete di relazioni: incontra infatti il suo collega di governo della Lega, Giancarlo Giorgetti per fare il punto generale della situazione politica dopo l’elezione del Capo dell Stato. Giorgetti, come Di Maio, e’ corteggiato dalle sirene centriste. E non e’ escluso che i due esponenti politici di punta abbiano fatto anche alcune valutazioni sulle nuove possibili aggregazioni politiche. Ma sulle relazioni tra Conte-Di Maio si torna pero’ ai nastri di partenza: il problema ora e’ come tradurre in pratica la ricomposizione dello strappo tra i due. E’ scartata la strada del confronto regolamentare o statutario, impossibile da perseguire se non si vuole innescare uno scontro nucleare con minacce di “impeachment” incrociate. Sia perche’ per un altro mese ancora e’ impossibile prendere provvedimenti secondo Statuto, visto che la carta del M5s e’ sub judice di un Tribunale, sia perche’ lo scontro tra organismi come quello del Presidente del M5s, Conte, e del Presidente del Comitato di Garanzia (Di Maio) comporterebbe il coinvolgimento di altri due pesi massimi del Movimento, Roberto Fico e lo stesso Beppe Grillo. L’altra strada ipotizzata era la convocazione di un’assemblea di deputati e senatori, di fronte ai quali portare il confronto, anche se Conte chiedeva che il chiarimento fosse davanti agli iscritti. Ora gli stati maggiori delle due parti cercano di sondare una via diplomatica per uscire dall’impasse, con i capigruppo di Camera e Senato che potrebbero fungere da pacieri e far calmare le acque. E riflettere anche sulle prossime mosse: per il governo, con Conte che intima ai ministri pentastellati di darsi da fare per ottenere uno scostamento di bilancio, e per il Movimento che si deve preparare alle prossime tornate elettorali. Risolvendo anche la questione tutta interna del limite ai due mandati.

 

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Abi, tasso medio dei conti corrente sale allo 0,59%

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In aprile il tasso medio praticato dalle banche italiane sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) è stato il 3,63%. A marzo 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,67%, area dell’euro 3,50%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce), l’incremento è stato di 334 punti base.

Lo afferma il rapporto mensile dell’Abi. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad aprile 2024 è stato il 3,81%, con un incremento di 250 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. In aprile il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato l’1,05% (1,04% nel mese precedente, 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui soli depositi in conto corrente è salito allo 0,59% (0,57% nel mese precedente), tenendo presente che il conto corrente “permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento”, conclude l’Abi.

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Economia

Gli indici Pmi al centro della settimana dei mercati

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Mercati, la prossima settimana, soprattutto nel segno degli indici pmi di maggio in calendario giovedì, tanto in Europa quanto negli Usa. Dati preliminari che saranno determinanti per valutare se, dopo un primo trimestre migliore delle attese, la ripresa possa consolidarsi durante la primavera. La lente è in particolare al manifatturiero tedesco che, al momento, stenta a dare segnali di ripresa, e sul comparto dei servizi statunitense che di recente ha evidenziato segnali di indebolimento. Tra gli altri dati saranno da monitorare le letture dell’inflazione in arrivo dal Regno Unito (martedì) e dal Giappone (venerdì), anticipato il giovedì dal pmi manifatturiero. Da tenere sotto osservazione, sempre giovedì, la pubblicazione del dato relativo al primo trimestre dei salari negoziati dell’Eurozona. Si tratta di “un elemento particolarmente monitorato dalla Bce per valutare le future mosse di politica monetaria, anche se solo un’accelerazione inattesa del dato potrebbe mettere in dubbio il taglio di giugno”, evidenzia Mps nei market movers.

“I rinnovi contrattuali nazionali, nonché le rilevazioni Indeed a più alta frequenza, sembrano suggerire che il picco per la crescita delle retribuzioni sia stato ormai superato”, aggiunge Intesa Sanpaolo nella Weekly economic monitor. Venerdì in Germania, la seconda stima del pil fornirà lo spaccato delle componenti, che dovrebbe evidenziare un calo per i consumi privati a fronte di un apporto positivo di esportazioni nette e investimenti. Questi ultimi verosimilmente trainati dalle costruzioni. In agenda dagli Stati Uniti, oltre ai pmi di maggio (giovedì), gli ordinativi di beni durevoli (venerdì) sono attesi in rallentamento ad aprile, ma potrebbero risultare poco variati per il secondo mese al netto dei trasporti. Sul fronte immobiliare, le vendite sia di case esistenti che di nuove abitazioni (giovedì) potrebbero correggere dopo i forti incrementi del mese precedente, anche a causa della salita dei tassi sui mutui ad aprile.

Riguardo alle banche centrali, ci saranno interventi di diversi banchieri Fed ma anche della Bce, (la Lagarde tra gli altri è prevista martedì) e la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fomc. In agenda infine le decisioni delle banche centrali cinese (lunedì), neozelandese (mercoledì) e turca (giovedì), da cui non sono attese variazioni ai tassi di riferimento.

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Economia

Il Tar conferma multa da 450mila euro per Google

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Google ha violato il divieto di pubblicità al gioco e alle scommesse e per questo il Tar del Lazio ha confermato la multa da 450mila euro comminata da Agcom per violazione del decreto Dignità. Con un’ordinanza il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto la domanda cautelare del colosso dell’internet. Al centro della questione dei video pubblicati sulla piattaforma Youtube (di proprietà di Google) “dal content creator Spike, che, come notificato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, violano il divieto di pubblicità a giochi e scommesse introdotto nel 2018”. Secondo i giudici “non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che ‘nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati’ e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di ‘controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”.

Google aveva presentato una domanda per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’aveva sanzionata per la violazione del divieto di pubblicità al gioco in base al Decreto dignità. La decisione di Agcom risale al marzo scorso e nella delibera veniva spiegato che l’Authority tra luglio e settembre 2023 aveva condotto un’attività di vigilanza sulla pagina web del canale YouTube ‘Spike slot 2022’ dalla quale era emerso che il canale, creato “il 1° settembre 2022 con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni”, ospitava “numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna delle tre giornate di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”.

Alla luce della contestazione e della sanzione Google aveva evidenziato che “l’Autorità è priva di giurisdizione nei confronti di Google in relazione all’oggetto della contestazione” e che “il divieto di pubblicità italiano sarebbe inapplicabile nei suoi confronti”. In merito all’eccezione sollevata circa la presunta carenza di giurisdizione dell’Autorità in ragione dell’inapplicabilità del decreto Dignità, l’Agcom aveva obiettato che “il legislatore europeo ha ritenuto di non disciplinare a livello europeo la comunicazione commerciale afferente ai giochi con vincite in denaro ma di lasciare ciascuno Stato membro libero di inserire previsioni ad hoc”.

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