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Esteri

Armenia, appello bipartisan dei parlamentari italiani per il rilascio dei prigionieri

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Un appello bipartisan e’ stato sottoscritto da 26 parlamentari italiani – da Matteo Salvini della Lega a Emilio Carelli di Coraggio Italia passando per esponenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia, M5s, Pd e Italia viva – sulle tensioni ancora aperte nel Nagorno-Karabakh e ai confini tra Armenia e Azerbaigian, perche’ “il Governo ponga come presupposti del rapporto Unione europea-Azerbaigian, nell’ambito del Partenariato orientale, il rilascio dei prigionieri di guerra e civili detenuti nel citato Paese a seguito della guerra del Nagorno Karabakh e successivi scontri e l’abbandono di retorica provocatoria e militarista a favore di percorsi costruttivi verso un sincero coinvolgimento in negoziati di pace”. In una nota i parlamentari spiegano: “A un anno dalla firma della dichiarazione trilaterale del 9 novembre, la situazione nel Nagorno-Karabakh e ai confini tra Armenia e Azerbaigian rimane tesa a causa del mancato rispetto del cessate il fuoco e delle incursioni di truppe azere nel territorio sovrano della Repubblica di Armenia.

Ancora oggi, ci sono numerosi prigionieri di guerra armeni detenuti illegalmente nelle prigioni dell’Azerbaigian ed emerge da molteplici fonti autorevoli il fatto che il patrimonio storico-culturale cristiano armeno, nei territori passati sotto il controllo dell’Azerbaigian, sia in pericolo. Inoltre, l’Azerbaigian, con il palese sostegno della Turchia, minaccia di creare, con l’uso della forza, un ‘corridoio’ extraterritoriale che unisca i due Paesi attraverso il territorio sovrano e internazionalmente riconosciuto della Repubblica di Armenia”. E si aggiunge: “E’ peraltro di queste ore la notizia che il Tribunale internazionale dell’Aja ha emesso una sentenza in cui chiede all’Azerbaigian di garantire i diritti dei prigionieri di guerra, di prevenire l’incitamento all’odio razziale nei confronti della popolazione armena e di condannare il vandalismo nei confronti del patrimonio storico e culturale armeno”. Da qui l’auspicio di un intervento del governo, attraverso l’appello firmato da Enrico Aimi, Paola Binetti, Stefano Borghesi, Andrea Cangini, Massimiliano Capitanio, Emilio Carelli, Laura Cavandoli, Giulio Centemero, Jari Colla, Vito Comencini, Andrea Del Mastro delle Vedove, Roberto Paolo Ferrari, Paolo Formentini, Niccolo’ Invidia, Alvise Maniero, Elena Murelli, Michele Nitti, Giuseppina Occhionero, Andrea Orsini, Alessandro Pagano, Tullio Patassini, Flavia Piccoli Nardelli, Catia Polidori, Alberto Ribolla, Matteo Salvini, Orietta Vanin.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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Esteri

Il premier slovacco Robert Fico ferito a colpi di pistola dopo una riunione di Governo: è in fin di vita

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Il premier slovacco Robert Fico è stato ferito a colpi di arma da fuoco subito dopo la riunione di governo a Handlova, vicino Bratislava. Lo riferisce la Bbc. Fico è stato colpito davanti a un centro culturale della città di Handlova, dove si era tenuta una riunione di governo. Secondo i giornalisti presenti sul posto, sono stati uditi diversi spari.

Il premier slovacco Fico sarebbe stato colpito all’addome, al petto e ad un arto da almeno 3-4 colpi d’arma da fuoco e sarebbe stato trasportato in eliambulanza in ospedale. Lo riferiscono le prime ricostruzioni dei media sottolineando che l’attentatore, che si nascondeva tra la folla radunata davanti all’edificio dove stava parlando il primo ministro, è stato fermato da alcuni passanti e dalle forze di sicurezza.

Il leader slovacco è stato portato in ospedale, ma non sono emersi dettagli sulle sue condizioni.

Il Parlamento slovacco ha sospeso la seduta alla luce del ferimento del premier Robert Fico in un’aggressione a colpi d’arma da fuoco ad Handlova. Lo ha annunciato il vice speaker del Parlamento, Lubos Blaha, citato dal sito di informazioni locale Dennikn.

Il premiero Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Algeria, uomo rapito da un vicino di casa ritrovato dopo 30 anni

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Le autorità giudiziarie di Djelfa, 300 km a sud di Algeri, capitale dell’Algeria, hanno arrestato oggi un uomo accusato di aver sequestrato per circa trent’anni un vicino di casa, trovato ieri sera sano e salvo, seppure in stato di grave abbandono, in una buca coperta di fieno in un allevamento di pecore. Lo riferisce il tribunale di Djelfa in una nota. La Procura ha ricevuto due giorni fa, il 12 maggio 2024, tramite la divisione regionale della gendarmeria nazionale di El Guedid, una denuncia contro uno sconosciuto secondo cui il fratello del denunciante, Omar Ben Amrane, scomparso da circa 30 anni, si trovava nella casa di un loro vicino, all’interno di un recinto per le pecore”.

https://x.com/Belhassine_Bey/status/1790483411179601969

“In seguito a questa segnalazione, il pubblico ministero del tribunale di Idrissia (provincia di Djelfa) ha ordinato alla gendarmeria nazionale di aprire un’indagine approfondita e gli ufficiali di giustizia si sono recati nella casa in questione. La persona scomparsa (B.A.) è stata ritrovata e il sospetto, di 61 anni, proprietario della casa, è stato arrestato”, aggiunge la nota. “La Procura ha ordinato un trattamento medico e psicologico per la vittima e il sospetto sarà portato davanti alla Procura non appena l’indagine sarà completata”, ha precisato il tribunale.

La nota conclude sottolineando che “l’autore di questo efferato crimine sarà perseguito con tutta la severità richiesta dalle leggi della Repubblica”. Sui social algerini è diventato virale il video del ritrovamento dell’uomo, ritrovato in uno stato pietoso, con abiti trasandati e una lunga barba. Secondo quanto riportato dai media locali algerini, la famiglia della vittima riteneva in precedenza che fosse stata rapita e uccisa da gruppi terroristici islamici armati attivi in Algeria negli anni ’90, quando aveva solo 16 anni.

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