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Allegri: solo un passettino ma ora restiamo umili

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Una doppietta di Bonucci su rigore e la Juventus supera la Lazio allo stadio Olimpico salendo a -4 dalla zona Champions. Al termine di una gara che ha visto i bianconeri difendersi e ripartire approfittando degli errori dei biancocelesti. Una vittoria alla Allegri, tanto che il tecnico bianconero a fine match si e’ detto soddisfatto soprattutto dell’atteggiamento dei suoi: “Nei momenti in cui c’e’ da soffrire bisogna soffrire – ha spiegato Allegri – Non ho mai visto una grande squadra come Juve, Milan o Real Madrid, vincere con superficialita’ e sufficienza. Una grande squadra deve avere rispetto sempre dell’avversario, quest’anno abbiamo perso tanti punti perche’ all’inizio non lo abbiamo fatto”. Non vuole sentir parlare di confronto con Sarri, ne’ di etichette: “Non e’ questione di ‘sarrismo’ o ‘cortomuso’ – argomenta il tecnico juventino – oggi era Lazio-Juve, non Allegri contro Sarri. Il calcio e’ anche strategia, serve anche difendersi e fare contropiede. Pensavo che la Lazio avesse il 70-80% del possesso e invece noi abbiamo fatto il 46% e comunque anche li’ possiamo migliorare. La squadra ha fatto una bella partita contro un’ottima Lazio, non eravamo distratti ma abbiamo avuto tante occasioni per segnare e non le abbiamo sfruttate. Per noi e’ un passettino, non dobbiamo pensare che ora tutto va bene, dobbiamo pensare di vincere una partita alla volta e rientrare il prima possibile nei primi quattro posti. Oggi abbiamo gestito la palla e direi che la squadra ha fatto bene. Siamo stati bravi a essere pazienti”. Mattatore della serata, dal dischetto e’ stato Leonardo Bonucci che con la doppietta di stasera diventa il difensore con piu’ gol in Serie A: “E’ stata una vittoria fondamentale – ha spiegato il difensore – dopo la sosta e’ sempre difficile. Con questo approccio e questo spirito di sacrificio le partite dipendono da noi. Va bene cosi’, tutti dobbiamo metterci del nostro per riportare la Juventus a lottare per tutti gli obiettivi. Sono sicuro che acquisiremo sempre piu’ sicurezza in noi stessi. Le critiche all’inizio ci stavano perche’ siamo la Juve”. Non e’ stata una brutta Lazio, piuttosto “siamo mancati negli ultimi 10 metri”, si dice convinto Maurizio Sarri, specificando che “la squadra ha fatto quello che doveva fare, e’ stata in partita fino a 10′ dalla fine e per arrivare al pareggio ci siamo disuniti. Allegri ha vinto come ha vinto tutti gli ultimi campionati, difesa e contropiede. L’assenza di Immobile? E’ difficile sostituire uno che segna 35-40 gol a stagione. Ha un controllo domani, vedremo”. Il tecnico biancoceleste ha poi commentato i cori di scherno dei suoi ex tifosi: “Dei tifosi della Juventus non mi interessa niente. Ci ho lavorato, ho vinto un campionato ma non sono juventino. Quello che cantano non mi puo’ tangere di meno”, ha concluso Sarri, che sul rigore di Cataldi su Morata che ha sbloccato il match ha polemizzato: “E’ il primo rigore che vedo dare di spalle, Di Bello ha visto benissimo poi il Var ha fatto una follia. Sono i ‘rigorini’ di cui ha parlato Gasperini qualche tempo fa che si vedono solo nel nostro campionato”.

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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