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Esteri

Nuova strage in una moschea afghana, decine di morti a Kandahar

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I tappeti per la preghiera intrisi di sangue, cadaveri ovunque e famiglie straziate: e’ un nuovo venerdi’ di sangue in Afghanistan, con decine di morti in una moschea di Kandahar, capitale morale dei talebani nel sud del Paese. Ancora frammentarie le ricostruzioni dell’attacco che, seppur ancora senza alcuna formale rivendicazione, sembra portare la firma dell’Isis: poco prima dell’inizio della preghiera centrale del venerdi’, un commando di uomini armati, tre o quattro secondo le varie testimonianze, si e’ aperto un varco sparando sulle guardie armate, schierate davanti ai cancelli della moschea sciita di Bibi Fatima. Poi gli attentatori si sono fatti esplodere, almeno uno all’interno della moschea dove in genere si assiepano fino a 500 fedeli. Altri due attentatori avrebbero fatto strage nelle zone esterne del luogo di culto, nei pressi dei lavatoi dove i fedeli si preparano prima di entrare in moschea. Il bilancio e’ di almeno 41 morti e 70 feriti. I talebani hanno espresso le condoglianze alla comunita’ sciita e promesso che garantiranno la sicurezza della moschea, la prima per importanza e nel cuore della citta’. E’ il terzo attacco contro una moschea da quando le truppe straniere, Usa in testa, hanno lasciato l’Afghanistan. Il primo a Kabul, mentre si celebravano i funerali della madre del portavoce talebano Zabihullah Mujaid. Venerdi’ scorso e’ stata invece presa di mira una moschea scita di Kunduz nel nord del Paese, con un bilancio molto piu’ pesante di decine di morti. Entrambi gli attacchi sono stati rivendicati dal ramo afghano dell’Isis, quello della ‘provincia del Khorasan’, che evidentemente sta espandendo il proprio raggio d’azione, un tempo localizzata a Jalalabad, nella provincia orientale di Nangarhar considerata il covo dei jihadisti. Secondo quanto rivelato dal presidente russo Valdimir Putin, “solo” nel nord del Paese “si stanno ammassando 2.000 combattenti dell’Isis” che progetterebbero – tra l’altro – di colpire l’Asia centrale, o attraversarlo, mescolandosi tra i profughi. E sempre Putin ha gia’ ammonito, riferendo quanto raccolto dall’intelligence di Mosca, sui movimenti di combattenti veterani delle guerre in Siria e Iraq verso l’Afghanistan. Proprio Mosca si sta preparando ad ospitare incontri multilaterali sul processo di pace in Afghanistan: il 19 ottobre ci sara’ una “troika allargata” con Stati Uniti, Russia, Cina e Pakistan che cerchera’ di “elaborare una posizione comune”. Il giorno dopo sara’ la volta del formato di Mosca, che prevede la partecipazione anche dei Paesi dell’Asia Centrale, dell’Iran e dell’India. I talebani intanto, nel corso degli incontri bilaterali in Turchia, hanno chiesto assistenza umanitaria e proposto ad Ankara di tornare a gestire con il Qatar l’aeroporto di Kabul. Fin quando i talebani “assicureranno i diritti degli afghani nella appropriata forma, noi garantiremo assistenza al popolo a cui siamo legati da una storica fratellanza”, ha detto il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, altro grande protagonista nello scacchiere afghano.

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Esteri

Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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