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Pallavolo, Europei: l’Italia batte la Serbia e vola in finale con la Slovenia

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Una straordinaria Italia batte la Serbia a Katowice in Polonia con il punteggio di 3-1 (29-27, 25-22, 23-25, 25-18) e guadagna con pieno merito l’accesso alla finale della 32esima dei Campionati Europei. La Nazionale tricolore giochera’ quindi l’undicesima finale per l’oro della sua storia a distanza di otto anni da Copenaghen 2013. In virtu’ del successo odierno gli azzurri hanno anche staccato il pass per i Campionati del Mondo del prossimo anno in Russia dal 26 agosto all’11 settembre.

Quella di questa sera e’ l’ottava partita vinta nel torneo, e’ la seconda volta che succede nella storia azzurra dopo l’edizione del 1958. E’ poi la terza volta nella storia del volley italiano che la Nazionale Maschile e quella Femminile centrano la finale della rassegna continentale (2001 e 2005 i precedenti) nella stessa edizione.

De Giorgi si e’ presentato con 8 esordienti agli Europei (Galassi, Cortesia, Michieletto, Recine, Bottolo, Piccinelli, Pinali, Romano’) e 5 reduci dall’edizione precedente: Giannelli, Sbertoli, Anzani, Lavia, Balaso. Due sono gli atleti presenti a questa rassegna continentale che hanno vinto l’ultima medaglia agli Europei (il bronzo nel 2015): Giannelli e Anzani.

Il piu’ giovane della spedizione e’ Alessandro Michieletto, compira’ 20 anni il 5 dicembre. Domani Giannelli e i suoi compagni affronteranno alle ore 21 con diretta TV su Rai Due e DAZN la Slovenia che nel primo match di giornata ha avuto la meglio sui padroni di casa polacchi. Questa sera i ragazzi di De Giorgi sono stati in grado di imporsi al termine di una gara scorbutica durante la quale spesso il gioco non e’ stato fluido, ma che naturalmente e’ stata durissima sul piano mentale.

La giovane formazione tricolore e’ stata in grado di avere ragione della Serbia, formazione storicamente difficile da affrontare e composta da giocatori dal grande temperamento. Ancora una volta pero’ il grande entusiasmo e la contagiosa voglia di arrivare del gruppo tricolore ha avuto la meglio regalando all’Italia una piu’ che meritata finale per la medaglia d’oro.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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È morto a 84 anni Jair, protagonista della ‘Grande Inter’ Helenio Herrara

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Il mondo del calcio è in lutto. È morto questa sera Jair da Costa, in arte Jair. Aveva 84 anni. Fu campione del mondo col suo Brasile nel 1962 (pur senza giocare). Amatissimo anche in Italia per il suo decennio di trionfi, gol e soddisfazioni con l’Inter tra il 1962 e il 1972. Fu uno dei protagonisti assoluti della Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrara. Con i nerazzurri vinse 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinetali.

“É scomparso Jair – scrive l’Inter sui social – Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter. Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria. Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento difficile”.

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Calcio:3-2 al Real Madrid, Barcellona conquista la Coppa del Re

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Il Barcellona ha vinto la Coppa del Re battendo 3-2 i rivali di sempre del Real Madrid al Sanchez Pizjuan di Siviglia. A regalare il Clasico di Coppa ai blaugrana il gol nel secondo tempo dei supplementari di Koundé (116′) dopo che il match, bellissimo e avvincente, era terminato 2-2 dopo i tempi regolamentari. Ad aprire le marcature la prodezza di Pedri nel primo tempo (28′), poi nella ripresa la reazione del Real con Mbappè su punizione (70′) e Tchouameni (77′) che la ribaltano, Ma non è finita con il pari blaugrana di Ferran Torres nel finale (84′). Decisivo il Var, nel prolungamento della partita, che annulla un rigore concesso al 96′ per la scivolata di Asencio su Raphinha che si lascia andare e poi viene ammonito per simulazione. Mercoledì prossimo il Barcellona incontrerà l’Inter nell’andata delle semifinali di Champions League.

Partitissima preceduta da feroci polemiche arbitrali: nell’occhio del ciclone Ricardo de Burgos Bengoetxea, arbitro designato per la partita, che a poche ore dal fischio d’inizio si è sfogato in conferenza denunciando la pressione subita quest’anno dai direttori di gara dalla tv ufficiale del Real (“Quando un figlio va a scuola e ci sono bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo, fa male.

Quello che faccio è cercare di educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, soprattutto onesto. E che può sbagliare, come chiunque”). Dichiarazioni non andate giù ai Blancos, che con il presidente Florentino Perez avevano pensato di boicottare la finale, facendo poi un passo indietro.

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