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Cronache

Pirata denunciato dalla mamma, morto il giovane investito

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La musica rap nel sangue, la ribellione dovuta all’eta’, quella voce che voleva uscire dal coro. E’ questo il ritratto di Vincenzo Monti, 19 anni, morto questo pomeriggio al San Gerardo di Monza al termine di una settimana di agonia, dopo essere stato travolto da un’auto mentre era su uno scooter con un amico, lo scorso 18 luglio a Senago (Milano). Mentre il suo investitore, un 27 enne di Paderno Dugnano (Milano) fuggiva via senza neppure fermarsi a controllare le condizioni dei due ragazzi, poi denunciato dalla sua stessa madre, Vincenzo lottava tra la vita e la morte. Arrivato in condizioni disperate all’ospedale e dopo aver subito l’amputazione di una gamba, e’ rimasto in fin di vita nel reparto di rianimazione, fin quando il suo cuore ha ceduto. Ferito, ma non gravemente, l’altro giovane che era con lui, trasportato all’ospedale Niguarda di Milano e gia’ fortunatamente dimesso. “Vins41”, il suo nome d’arte, amava cantare della sua generazione, pubblicando con gli amici rap di protesta metropolitana su Youtube e Spotify, che interpretava con la “siga” in bocca e gli occhi di chi vuole dire la sua. Nato e cresciuto a Senago, era a casa sua che stava facendo rientro quella notte quando, a quanto emerso nell’effettuare una manovra di sorpasso o una svolta non consentite, il 27 enne lo ha travolto mentre forse cantava proprio le sue canzoni, insieme all’amico alla guida. Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco e l’autoambulanza, unitamente ai carabinieri. Fin da subito le ricerche si erano concentrate sul pirata della strada che, pero’, e’ stato identificato qualche ora piu’ tardi. A telefonare al 112 e’ stata la madre dell’automobilista che, rientrato a casa, le ha raccontato tutto, dicendosi sotto shock. “Mio figlio e’ a casa, credo lo stiate cercando per un’incidente avvenuto questa notte”, aveva detto la donna all’operatrice dell’agenzia di emergenza urgenza, la quale aveva contattato i carabinieri di Arese. Accusato inizialmente di lesioni stradali gravissime e omissione di soccorso, ora il 27 enne rischia una nuova accusa, quella di omicidio stradale. Sara’ la Procura di Milano, unitamente agli investigatori, a dover vagliare tutte le testimonianze e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, che gia’ potrebbero aver dato una fedele ricostruzione di quanto accaduto.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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