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Cronache

Minibus esce di strada a Capri e finisce nel lido sottostante dopo un volo di 15 metri, un morto e 23 feriti

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Nel tardo pomeriggio la carcassa del bus e’ ancora li’, coricata su un fianco dopo un volo di diversi metri, tra i periti e i cocci di vetri disseminati sulla spiaggia.

Di fronte la vita di Capri scorre come sempre, con la cartolina magica di Marina Grande, Punta Tiberio e il Vesuvio sullo sfondo, e i turisti che non rinunciano a un bagno in quelle acque rese ancor piu’ meravigliose da una giornata di sole. Tutto bello eppure cosi’ stridente perche’ in quel minibus incastrato alle spalle delle cabine doccia di uno stabilimento ha perso la vita un’autista di 33 anni, Emanuele Melillo, napoletano. Lascia un figlio e la compagna in dolce attesa di un altro bimbo.

Emanuele Melillo

Emanuele era alla guida di un minibus dell’azienda di trasporti caprese, quelli che servono la linea Capri-Anacapri, quando per cause ancora da chiarire – forse un malore – ha perso il controllo del mezzo all’altezza dello stabilimento Le Ondine, abbattendo la ringhiera e precipitando giu’ per una trentina di metri fino ad adagiarsi col mezzo in un vialetto che viene utilizzato dai bagnanti per accedere alla vicina spiaggia pubblica senza dover passare per il lido. Con lui a bordo del mezzo c’erano altre 23 persone che sono rimaste ferite: di queste 8 hanno rifiutato il ricovero mentre le altre 15 sono state trasferite nel pomeriggio a Napoli. Hanno riportato fratture multiple e ferite. A nulla sono valsi i soccorsi, che sono stati immediati, per il povero Emanuele che nel tempo libero faceva l’ausiliario alla Croce Rossa. I suoi compagni di lavoro lo descrivono come un ragazzo “molto solare, scherzoso, un giocherellone”.

Faceva il pendolare da Napoli, di cui era originario, per andare a lavorare sull’isola azzurra dove era impiegato all’Atc, l’azienda trasporti caprese. “Aveva un contratto a tempo determinato, di tipo stagionale – riferisce Franco Chierchia, delegato Usb in Atc – ma data la carenza di organico riusciva a lavorare quasi tutto l’anno. Era un lavoratore esperto che conosceva le strade dell’isola”. Ecco perche’ l’ipotesi al momento piu’ accreditata, in attesa dell’autopsia, e’ che Emanuele abbia avuto un malore mentre era alla guida del mezzo, e che dunque ne abbia perso il controllo, anche perche’ nel tratto in cui si e’ verificato l’incidente la carreggiata e’ rettilinea e molto stretta. Un aiuto alla ricostruzione dell’incidente potrebbe venire dal sistema di videosorveglianza della vicina caserma della Gdf.

Il bilancio della tragedia poteva essere peggiore e c’e’ chi invoca la mano di San Costanzo: “Ancora qualche metro e il bus sarebbe finito sulle cabine doccia dello stabilimento”, osserva un testimone. “Per quel vialetto – commenta Leonardo Rusciano che ha in concessione la vicina spiaggia pubblica – tempo una ventina di minuti, sarebbero passati i bambini della colonia estiva che stavano da noi. Sarebbe stata una strage. Nella disgrazia, e’ stato un miracolo se non e’ andata peggio”. Esprime il cordoglio dell’isola il sindaco Marino Lembo che elogia la macchina dei soccorsi (Asl, Polizia, Carabinieri e Gdf hanno messo a disposizione gli elicotteri per il trasporto dei medici). E solidarieta’ viene espressa dal ministro degli Esteri Di Maio, mentre i sindacati chiedono di verificare le condizioni di sicurezza.

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Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Cronache

Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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