Collegati con noi

Esteri

Ucciso il presidente Moise, è caos ad Haiti in stato di assedio

Pubblicato

del

Assassinio del presidente Jovenel Moise, stato d’assedio, caos istituzionale. Haiti, la Nazione piu’ povera e dimenticata d’America latina, si e’ svegliata con una nuova lacerante ferita che ne inasprisce la gia’ grave crisi politica, sociale ed economica, mettendo a rischio nell’immediato anche la sua gia’ precaria stabilita’ democratica. In un quadro da tempo caratterizzato da una violenza strisciante, la notte scorsa le cronache hanno segnato una drammatica svolta cruenta: un commando armato, ufficialmente definito dal premier Claude Joseph di ‘mercenari’ di non chiara provenienza, ha fatto irruzione nella residenza presidenziale, uccidendo il capo dello Stato e ferendo gravemente la consorte, Lady Martine. Quest’ultima e’ stata data in un primo tempo per morta, ma successivamente l’ambasciatore haitiano nella Repubblica dominicana, Smith Augustin, ha smentito il suo decesso, ipotizzando la possibilita’ di un trasferimento in un ospedale straniero. Per il momento non si sa molto sugli autori dell’attacco. Si sarebbe trattato di uomini in tuta mimetica nera, alcuni di lingua spagnola e altri inglese, che hanno usato armi di grosso calibro, bombe a mano, e perfino droni, per sopraffare, apparentemente senza problemi, la sicurezza presidenziale. Ma chi puo’ aver finanziato un’azione che ha comportato sicuramente complicita’ fin nelle alte sfere del potere di Port au Prince, e’ per ora un mistero. Si ipotizzano i boss di potenti bande malavitose (la principale e’ una federazione, ‘G9 an Fanmi e Alye’, che era in passato considerata vicina al governo), o anche forze straniere alleate con l’opposizione radicale interna. Il quotidiano The Miami Herald ha sostenuto di essere entrato in possesso di un video dell’assalto in cui gli autori gridavano ai presenti di stare calmi perche’ “si tratta di una operazione della Dea statunitense”.

Particolare pero’ categoricamente smentito da un portavoce governativo haitiano. Molte a livello internazionale le reazioni di condanna dell’omicidio di Moise, fra cui quella del presidente Usa, Joe Biden, che si e’ detto “scioccato e rattristato”, ribadendo che Washington “continua a lavorare per una Haiti sicura”. Da notare che lunedi’, per far fronte ad un nuovo peggioramento della crisi politica, il presidente Moise, aveva annunciato la destituzione del premier Joseph e la sua sostituzione con Ariel Henry, che si accingeva a diventare il quinto capo del governo dal 2020. Un avvicendamento che, pero’, non e’ mai avvenuto. Ed e’ stato il primo ministro uscente ad annunciare in un comunicato ufficiale l’uccisione del capo dello Stato, sottolineando di aver assunto “i pieni poteri”, e a convocare una riunione speciale del consiglio di sicurezza nazionale, invitando la popolazione a restare tranquilla. Dopo aver assicurato che “la situazione nel Paese e’ sotto il controllo della polizia nazionale e delle forze armate haitiane”, Joseph ha quindi deciso di decretare lo stato d’assedio e di disporre la chiusura dell’aeroporto di Port au Prince, mentre la vicina Repubblica dominicana chiudeva le frontiere con Haiti. Inutile dire che la Costituzione in vigore non permetteva a Joseph di adottare queste misure, ma dal gennaio 2020, dopo il rinvio delle elezioni legislative previste nel 2019, il presidente Moise governava il Paese per decreto, prescindendo dalla Carta costituzionale, con un governo da lui designato senza l’esistenza del necessario potere equilibratore costituito dal Parlamento. Per cercare di recuperare almeno in parte un buon funzionamento istituzionale, il governo aveva fissato per il 26 settembre elezioni presidenziali e legislative, insieme ad un referendum costituzionale per approvare un nuovo testo fortemente voluto dal defunto capo dello Stato. Nessuno sa pero’, se questo appuntamento potra’ essere ora rispettato.

Advertisement

Esteri

Chico Forti lascia il carcere di Miami: presto in Italia?

Pubblicato

del

Chico Forti, il 65enne trentino condannato all’ergastolo in Florida per l’omicidio di Dale Pike avvenuto il 15 febbraio 1998, ha lasciato il carcere di Miami. Attualmente, è sotto la custodia dell’Agenzia statunitense per l’immigrazione in attesa del trasferimento in Italia.

Secondo una fonte vicina a Forti, il trasferimento potrebbe avvenire entro due o tre settimane. Tuttavia, altre fonti che seguono attentamente il caso suggeriscono maggiore cautela, stimando un’attesa media di 4-5 mesi per la consegna. Questo periodo di attesa è tipico dopo la sentenza italiana di riconoscimento di quella straniera, un processo di conversione recentemente deciso dalla corte d’Appello di Trento.

La comunità italiana segue con grande interesse e trepidazione gli sviluppi del caso Forti, sperando che il ritorno in patria possa avvenire nel più breve tempo possibile.

Continua a leggere

Esteri

Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

Pubblicato

del

Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

Continua a leggere

Esteri

Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

Pubblicato

del

Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto