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Vaccini, taglio dosi e vacanze: campagna decelera

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L’estate entra nel vivo e la campagna vaccinale rallenta la sua corsa, nonostante si sia tagliato il traguardo di un italiano su tre immunizzato (19,6 milioni). Le somministrazioni quotidiane si mantengono sopra le 500mila – come promesso dal generale Francesco Figliuolo – ma i dati dell’ultima settimana fanno registrare un calo rispetto a quella precedente: dai 3.832.469 dei sette giorni tra il 21 ed il 26 giugno si e’ passati ai 2.906.691 in quella che va dal 28 giugno al 4 luglio. Mancano ancora i dati di domani e della serata di oggi, ma e’ prevedibile che si rimarra’ nettamente sotto la quota della settimana precedente. La flessione riguarda soprattutto Pfizer. Resta poi il nodo dei circa 2,5 milioni di over 60 che ancora non hanno ricevuto alcuna dose. Diversi i fattori che concorrono alla frenata. Le Regioni lamentano un calo delle forniture, ma Figliuolo ha assicurato che per luglio si trattera’ di un decremento contenuto, intorno al 5%. A pesare e’ lo stop di Astrazeneca e Johnson&Johnson per gli under 60. Ma anche la volonta’ di molti italiani di rimandare in queste settimane l’appuntamento con la prima puntura per evitare che la seconda capiti ad agosto, in pieno periodo vacanziero. Diverse Regioni lamentano la scarsita’ di dosi rispetto a quelle previste – specie per le fasce piu’ giovani – e sono state costrette a rimettere mano alle prenotazioni. Continui i contatti con la struttura commissariale per ritarare la campagna mantenendo l’obiettivo, ribadito da Figliuolo, di completarla entro settembre. L’assessore alla Sanita’ del Lazio, Alessio D’Amato, conferma che per l’8 agosto il 70% della popolazione regionale over 12 sara’ immunizzato, nonostante la mancanza di circa 100mila dosi di Pfizer abbia determinato lo stop delle prenotazioni per gli over 17 ed il posticipo della campagna per i ragazzi tra i 12 e 16 anni. Complessivamente le somministrazioni sono arrivate oggi a 52,8 milioni, rispetto alle 58.914.937 dosi distribuite (l’89,7%). Gli italiani immunizzati sono 19.606.446, pari ad un terzo della popolazione. A preoccupare e’ pero’ la fascia degli ultrasessantenni che, ancora in numero consistente – sono 2 milioni e mezzo – e’ finora sfuggita alla puntura. Facendo un confronto tra questa settimana e quella precedente emerge che sono praticamente ferme le vaccinazioni per gli over 80 (categoria nella quale comunque oltre l’85% della popolazione vaccinabile e’ gia’ immunizzata): tra il 25 giugno e il 2 luglio sono state somministrate dalle Regioni solo 9.173 prime dosi, con ancora 345.390 persone che non hanno alcuna copertura contro il Covid. A rilento anche le prime somministrazioni nella fascia 70-79 anni – in sette giorni sono state raggiunte 31.890 persone, la settimana scorsa erano 38.478 – e in quella 60-69, con 67.215 persone vaccinate con la prima dose (sette giorni fa erano 86.221). Complessivamente, in una settimana e’ stata somministrata la prima dose a 108.278 over 60, in calo rispetto ai 140mila del report precedente. Dai numeri emerge poi un altro dato: i vaccini di Astrazeneca e Johnson e Johnson – il primo utilizzabile solo per gli over 60 e il secondo raccomandato per chi ha piu’ di 60 anni – continuano ad essere utilizzati pochissimo per queste fasce d’eta’: nell’ultima settimana sono state somministrate solo 9.053 prime dosi di Astrazeneca (309 agli over 80, 3.318 nella fascia 70-79 e 5.426 in quella 60-69) e solo 9.079 del monodose di J&J (325 agli over 80, 2.348 ai 70-79enni e 6.406 ai 60-69enni). Molto piu’ utilizzati, invece, i vaccini a mRna: agli over 60 sono state inoculate 81.164 prime dosi di Pfizer e 11.624 di Moderna.

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Ferito da un colpo di pistola, 14enne in ospedale all’Aquila

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Un ragazzo di 14 anni è finito in ospedale, all’Aquila, dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola. Il giovane ha una ferita da arma da fuoco alla gamba ed è stato sottoposto ad un intervento chirurgico; le sue condizioni non destano preoccupazione. Poco chiara al momento la dinamica dei fatti, che sono avvenuti attorno alle 18 in località Cese di Preturo. Il ragazzo, ricostruiscono i media locali, avrebbe raccontato che, mentre era con degli amici, da un’automobile, sembra un’Audi nera, che li ha affiancati, sarebbe partito un colpo di pistola. E’ stato lo stesso 14enne, una volta tornato a casa, a raccontare quanto accaduto alla madre, che poi lo ha accompagnato in ospedale. Sull’episodio e sulla versione fornita dal ragazzo sono in corso indagini da parte della polizia.

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Blackout ferma anche il tennis a Madrid ma Arnaldi passa

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Anche il torneo di tennis di Madrid si è dovuto arrendere al black out che ha colpito poco dopo le 12.30 di oggi ma l’intera penisola iberica e parte del Sud della Francia. Dopo sole tre partite giocate, il programma è stato sospeso in attesa di un ritorno dell’energia elettrica, lasciando giocatori e pubblico in un limbo fatto di attesa e incertezza, un po’ come in una stazione o in un aeroporto per uno sciopero improvviso. Intorno alle 16.30, gli organizzatori hanno infine deciso di cancellare tutti gli incontri ancora da disputare, nel pomeriggio e in serata, per motivi tecnici e di sicurezza, scombinando i programmi di tante stelle della racchetta già stressate, anche se lautamente ricompensate, dai ritmi infernali del circuito.

Una delle poche eccezioni ha riguardato Matteo Arnaldi. L’azzurro stava portando a casa il secondo set contro il bosniaco Damir Dzumhur quando si sono spenti i tabelloni e tutte le apparecchiature a servizio del match. I due giocatori sono rimasti interdetti e la partita è stata sospesa ma quello che sembrava un inconveniente localizzato alla Caja Magica, sede del torneo, si è rivelato un problema di ben altra dimensione. L’azzurro ha però potuto in qualche modo finire opera, battendo il rivale per 6-3, 6-4 per accedere agli ottavi di finale, ma della sua vittoria non resterà traccia se non nella memoria dei due protagonisti e dello scarso pubblico presente, perchè tutto era andato in tilt. Nel primo set, Arnaldi e Dzumhur hanno faticato mezz’ora per completare i primi sei game, poi l’italiano ha fatto il break per chiudere 6-4.

Nel secondo, Arnaldi non si è fatto distrarre dall’interruzione, guadagnando la sua prima volta agli ottavo in un Masters 1000 e anche qualche ora di riposo in più rispetto al prossimo avversario, che sarà uno tra lo statunitense Tiafoe e il francese Muller. Non è andata altrettanto bene al bulgaro Grigor Dimitrov, che stava avendo la meglio sul britannico Jacob Fearnley: lo stop energetico ha lasciato una telecamera pericolosamente sospesa sul centro del campo, obbligando a sospendere definitivamente l’incontro. Dopo qualche ora di attesa, i giocatori che dovevano scendere in campo hanno avuto la notifica della cancellazione del programma e tra loro ci sono Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che domani, si presume, dovranno affrontare rispettivamente il britannico Jack Draper e il greco Stefanos Tsitsipas. Nel torneo Wta 1000 hanno potuto completare la partita la statunitense Coco Gauff, che ha battuto la svizzera Belinda Bencic, e la sua prossima avversaria, la russa Mirra Andreeva, che ha eliminato l’ucraina Yuliia Starodubtseva. Tutto rinviato invece per la n.1 e la n.2 al mondo, la bielorussa Aryna Sabalenka e la polacca Iga Swiatek, che è la campionessa uscente. (ANSA). 2025-04-28T18:10:00+02:00 RI ANSA per CAMERA04 NS055 NS055

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Prete indagato a Bari, su auto tracce di sangue: è indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso

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Le tracce presenti sull’auto di don Nicola D’Onghia, il 54enne sacerdote indagato a Bari per omicidio stradale e omissione di soccorso nel caso della morte della 32enne Fabiana Chiarappa, erano di sangue. Lo dimostrano i primi risultati degli accertamenti svolti sulla Fiat Bravo del prete nei giorni successivi all’incidente. Ora, per gli inquirenti, resta intanto da capire se quel sangue sia quello della 32enne, rugbista e soccorritrice del 118, ma soprattutto se il possibile impatto tra la auto del sacerdote e Chiarappa abbia causato la morte della giovane o se questa, invece, sia avvenuta prima.

Secondo quanto ricostruito finora, la sera del 2 aprile Chiarappa era in sella alla sua moto Suzuki sulla provinciale 172 che collega i comuni di Turi e Putignano quando, per cause ancora da chiarire, avrebbe perso il controllo del mezzo e sarebbe finita fuori strada, colpendo anche un muretto a secco. Compito della pm Ileana Ramundo, che coordina le indagini dei carabinieri, è ora quello di capire – anche grazie ai risultati dell’autopsia, il cui deposito è previsto tra oltre un mese – cosa effettivamente abbia causato la morte della 32enne, se lo schianto contro il muretto o il successivo impatto con l’auto.

Il parroco, agli inquirenti, ha raccontato come quella sera, mentre percorreva quella strada, ha avvertito un rumore provenire dal pianale della propria auto (“come se avessi colpito una pietra”) ma di non essersi accorto né della moto né della ragazza, anche a causa del buio. Poco dopo aver sentito il rumore, intorno alle 20.30, si è quindi fermato in una stazione di servizio per controllare eventuali danni all’auto, prima di rimettersi in macchina e tornare verso casa. Il parroco ha detto di aver appreso dell’incidente dalla stampa il giorno dopo e per questo, dopo aver consultato i propri legali (è assistito dagli avvocati Vita Mansueto e Federico Straziota), ha deciso di raccontare il tutto ai carabinieri.

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