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Intesa maggioranza su coprifuoco, ‘tagliando’ a maggio

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Fumata bianca nella maggioranza sul coprifuoco: a maggio ci sara’ un ‘tagliando’ sui limiti imposti dal decreto riaperture in base all’andamento di contagi e campagna vaccinale: se i numeri saranno favorevoli potrebbe saltare il ‘tutti a casa’ entro le 22. Cosi’ l’ordine del giorno votato alla Camera da tutte le forze che sostengono il Governo, anche dalla Lega dunque. L’obiettivo e’ quello di disinnescare il testo presentato da FdI che invece impegnava il Governo “a disporre, nei provvedimenti di prossima emanazione, l’abolizione del coprifuoco”. Intanto, il bollettino del giorno e’ in chiaroscuro: altri 373 morti (in aumento rispetto ai 301 di ieri, il totale sfiora adesso i 120mila) e 10.404 nuovi contagiati dal Covid nelle ultime 24 ore; il tasso di positivita’ scende al 3,4%. Buone notizie sul fronte delle terapie intensive (-101, in totale gli intubati scendono a 2.748) e dei ricoveri (-323). Il lungo lavoro di mediazione condotto dal ministro Federico D’Inca’ ha portato cosi’ il risultato. La maggioranza, si legge nel documento condiviso dalle forze che la compongono, impegna il Governo a valutare a maggio, “sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale, l’aggiornamento delle decisioni prese” con l’ultimo decreto sulle aperture, “anche rivedendo i limiti temporali di lavoro e spostamento”, ovvero l’orario del coprifuoco. L’ordine del giorno e’ stato scritto pesando attentamente i termini per tenere dentro sia gli aperturisti che i rigoristi della maggioranza. D’Inca’ ha sentito anche il premier Mario Draghi. Alla fine Matteo Salvini esprime soddisfazione per “una scelta comune che fino a ieri sembrava impossibile, invece ci abbiamo messo tutta la buona volonta’”. Ed intesta – tra le critiche del Pd – la ‘vittoria’ al centrodestra di Governo: “grazie all’impegno di Lega e Forza Italia, il Governo ha accettato di rivedere la posizione sul coprifuoco”. Non ci sta FdI, che rifiuta di riformulare il suo odg. “il coprifuoco – tuona Giorgia Meloni – e’ una misura illegittima, inutile, devasta le imprese e massacrera’ il turismo. Chiediamo che venga abolito e non accetto la riformulazione”. L’Aula poi respinge il documento di Fratelli d’Italia con 48 favorevoli, 233 contrari e 8 astenuti: Fi e Lega non hanno votato. E il capogruppo M5S Davide Crippa li attacca: “e’ paradossale – rileva – che su un ordine del giorno dell’opposizione, che vuole sovvertire un provvedimento preso da questo Governo, una parte della maggioranza oggi decida, per mero tornaconto personale, di non partecipare al voto”. Alla ‘crociata’ contro il limite delle 22 oggi si unisce un altro esponente della maggioranza, Matteo Renzi. “E’ ovvio – secondo il leader di Iv – che vada rivisto il coprifuoco delle 22. Lo sanno tutti e privatamente lo dicono tutti: cosi’ non ha senso. Dunque, nei prossimi giorni andra’ tolto o l’orario prolungato”. Per l’ex premier “regalare questa battaglia a Salvini, a mio giudizio, e’ un errore politico di quelle forze di maggioranza che, sognando, immaginano un Papeete 2. Pensano, cioe’, che – provocandolo sul coprifuoco – Salvini cada nel tranello e reagisca d’impulso, uscendo dalla maggioranza. Ma Salvini non ci pensa neppure, la lezione dell’estate 2019 gli e’ bastata e avanzata”. Posizione analoga dal senatore Pd Andrea Marcucci. “Sono – afferma – ampiamente favorevole a mitigare e poi a superare il coprifuoco, a partire da meta’ maggio sulla base dei dati epidemiologici. Non vogliamo tenere Italia chiusa, per questo non servono strumentalizzazioni di Salvini”. Il leader leghista, da parte sua, spiega che quella sul coprifuoco “non e’ una battaglia partitica. Lo stesso Draghi mi ha detto che se cambiano i numeri si apre”. E’ proprio quello dei “numeri” il punto chiave. A maggio – un primo check ci sara’ tra il 10 d il 14 – si valutera’ con molta attenzione se le riaperture del 26 aprile hanno avuto un effetto sulla circolazione del virus nel Paese. Sergio Abrignani, componente del Cts, e’ contrario a sforare il limite delle 22, pur non essendoci, ammette. “nessun dato scientifico su cosa voglia dire tenere i locali un’ora in piu’ aperti”; ma, aggiunge, l’indicazione punta a mitigare il rischio dal momento che allungare il coprifuoco darebbe piu’ possibilita’ al virus di circolare. Il parere degli studiosi contera’, ma quella sulle restrizioni e’ anche una partita politica. Nelle prossime due settimane continuera’ ad aumentare la quota di popolazione vaccinata; su questo conta il Governo per tenere sotto controllo i contagi. La ‘quadra’ faticosamente trovata oggi sull’ordine del giorno non sana comunque le frizioni all’interno della maggioranza e nelle prossime settimane sono da attendersi nuovi confronti. Mentre si allarga la frattura nel centrodestra fra FdI e Lega-Fi. Intanto, si punta all’estate per recuperare i turisti perduti. La Regione Liguria investira’ 300 mila euro per garantire una polizza assicurativa agli stranieri che si ammaleranno di Covid durante un soggiorno ligure fino al 31 dicembre 2021. Ma c’e’ anche chi teme il ‘liberi tutti’. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in un video si rivolge a chi viola le regole della zona rossa: “siamo – dice – alla vigilia di una strage, non soltanto umana ma anche economica. Incoscienti fermatevi, state provocando la morte di migliaia di persone e di migliaia di aziende”.

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La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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Accolto ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest

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E’ stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che può quindi uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

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