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Politica

Conte, ‘io affari segreti? ‘Domani’ è diffamatorio’

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“Il titolo sul quotidiano Domani ‘Gli affari segreti di Conte’ e vari passaggi interni dell’articolo sono palesemente diffamatori”. Lo scrive l’ex premier Giuseppe Conte in un post in cui contesta l’articolo di Emiliano Fittipaldi sul quotidiano in cui si sostiene che “negli interrogatori Amara, l’imprenditore coinvolto nelle inchieste su Eni, ha raccontato di una consulenza a Conte. Una presunta segnalazione che avrebbe permesso a Conte di ricevere contratti e conferimenti di incarico per circa 400mila euro, non tutti incassati”. “Gia’ dal titolo, a ben guardare – scrive Conte a Fittipaldi – Lei tradisce una concezione davvero singolare della professione di avvocato. Un avvocato civilista, che e’ la professione che ho svolto prima di diventare presidente del Consiglio, non fa affari, tantomeno segreti. Svolge attivita’ professionale: difende i clienti nei processi e fornisce consulenze e pareri legali, rispettando – e’ un preciso e rigoroso dovere imposto dal codice deontologico forense – la riservatezza dei propri assistiti. Gli ‘affari’, ostentati o segreti non spetta me dirlo, li concludono gli imprenditori”. Nell’articolo si sostiene che l’ex premier avrebbe ottenuto centinaia di migliaia di euro dall’Acqua Marcia spa di Bellavista Caltagirone finita in concordato preventivo e che l’imprenditore Amara avrebbe dichiarato ai pm che era “stato lui a raccomandarlo all’allora capo del legale, Centofanti”. Inoltre, si scrive che “nel concordato c’era anche il Molino Stucky. L’albergo e’ stato comprato da Marseglia che poi ha messo Conte in cda”. Questioni su cui l’ex premier ribatte punto per punto. “Nel suo articolo – afferma – scrive, tra le altre cose: “𝘎𝘭𝘪 𝘢𝘧𝘧𝘢𝘳𝘪 𝘴𝘦𝘨𝘳𝘦𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘊𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘢𝘷𝘷𝘰𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘥’𝘢𝘧𝘧𝘢𝘳𝘪 𝘥𝘪 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘱𝘳𝘰𝘣𝘢𝘣𝘪𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘭𝘦𝘤𝘪𝘵𝘪, 𝘮𝘢 𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘦 𝘭𝘦 𝘳𝘦𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘴𝘰𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘩𝘰𝘮𝘰 𝘯𝘰𝘷𝘶𝘴 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘮𝘢𝘤𝘤𝘩𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘴𝘤𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘢𝘨𝘢𝘯𝘥𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘔𝘰𝘷𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 5 𝘚𝘵𝘦𝘭𝘭𝘦. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘪𝘥𝘦𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘥𝘪𝘤𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘈𝘮𝘢𝘳𝘢 𝘤𝘩𝘦, 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢𝘵𝘪 𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪, 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘦𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘤𝘦𝘯𝘥𝘢 𝘴𝘶 𝘶𝘯 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘦 𝘱𝘪𝘶̀ 𝘴𝘤𝘪𝘷𝘰𝘭𝘰𝘴𝘰”. Caro Fittipaldi, questa mia attivita’ professionale non e’ stata “probabilmente lecita”, come finge di concedermi. E’ stata pienamente lecita. Corretta e trasparente. Gia’ ieri, nel corso di una conversazione telefonica, le ho chiarito che non ho mai avuto rapporti personali ne’ professionali con l’avvocato Piero Amara, della cui esistenza ho appreso leggendo le cronache dei giornali. Escluderei inoltre che il mio nome come professionista possa essere stato suggerito dall’avvocato Michele Vietti, per la semplice ragione che non ho mai avuto rapporti personali o professionali neppure con lui. Fermo restando che sapevo chi era in ragione dei suoi impegni politici e del suo incarico come vicepresidente del Csm”. “Quanto al contenuto degli incarichi professionali, nulla di segreto – scrive ancora Conte – Quando il Gruppo Acqua Marcia e’ entrato in tensione finanziaria a seguito dell’arresto di Francesco Bellavista Caltagirone (neanche lui mai conosciuto o incontrato), mi e’ stato chiesto di redigere all’incirca 300 pareri legali per certificare lo stato di tutti i contenziosi giudiziali e di tutte le vertenze extragiudiziali che riguardavano le varie societa’ del Gruppo. Questi pareri legali, che hanno richiesto un impegno professionale particolarmente intenso, sono stati necessari per valutare, piu’ puntualmente, le potenziali poste attive e passive delle societa’ al fine di presentare un concordato preventivo che fosse rispondente alle effettive condizioni economico-finanziarie del Gruppo. I relativi compensi professionali, peraltro, a conferma della limpidezza dell’incarico, sono passati al vaglio e mi sono stati liquidati dai vari Commissari giudiziari nominati dal Tribunale fallimentare di Roma, in relazione alle varie societa’ ammesse al concordato”. “Quanto al secondo incarico professionale di cui si fa cenno nell’articolo – continua l’ex premier – trattasi di un incarico di consulenza legale in relazione a una complessa operazione finanziaria di cartolarizzazione che ha riguardato la societa’ Ghms, che era proprietaria dell’hotel Molino Stucky di Venezia. Questo secondo incarico, che pure riguarda una societa’ del Gruppo Acqua Marcia, risale ad alcuni anni dopo (al 2015, mentre i pareri legali di cui sopra risalgono al 2012/2013). Per questo secondo incarico ho avuto accesso, al pari di tutti gli altri professionisti, a tutta la completa documentazione e, quindi – conclude – a tutte le pertinenti informazioni che sono state messe a disposizione (nella cosiddetta data room) di tutti i soggetti (anche molti fondi stranieri) che hanno mostrato interesse per l’operazione”.

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Politica

La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

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La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

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Politica

Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

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Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

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Politica

Accolto ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest

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E’ stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che può quindi uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

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