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Cronache

Segreti militari venduti ai russi, tensione Roma-Mosca

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Una storia di spie da manuale dei tempi della Guerra Fredda, senza tante diavolerie informatiche, semplicemente informazioni segrete in cambio di soldi. E’ l’ultimo eclatante episodio di spionaggio messo in atto dal Cremlino in un Paese europeo, che rischia in questo caso di inasprire le relazioni tra Italia e Russia, quando Roma ha fin qui sempre sostenuto la linea del dialogo con Mosca anche di fronte a quei consessi internazionali che invece vorrebbero isolare Vladimir Putin. La trama della spy story e’ delle piu’ classiche: un ufficiale della Marina italiana, Walter Biot, e’ stato fermato martedi’ sera mentre consegnava documenti classificati relativi alle telecomunicazioni militari, sensibili per la sicurezza nazionale e della Nato, a un funzionario dell’addetto militare dell’ambasciata russa a Roma. Dopo lunghi pedinamenti da parte del controspionaggio italiano, i due sono stati fermati, al buio di un parcheggio della capitale, mentre l’uno consegnava una pen drive e l’altro 5.000 euro divisi in piccole scatole. Arrestato con l’accusa di spionaggio politico e militare, il capitano di fregata Biot rischia una condanna da 20 anni all’ergastolo. “Un atto ostile di estrema gravita’”, l’ha definito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che appena venuta alla luce la vicenda ha fatto convocare l’ambasciatore russo Sergey Razov alla Farnesina, dove il segretario generale Elisabetta Belloni gli ha comunicato la “ferma protesta” del governo italiano e la decisione di espellere due funzionari della sede diplomatica di via Gaeta. Quanto avvenuto e’ “inaccettabile e ci saranno conseguenze”, ha aggiunto poi Di Maio in Senato, pur ribadendo che “con gli attori internazionali serve un canale di comunicazione, per non favorire un’escalation che non vuole nessuno”.

Dal canto suo, l’ambasciatore ha espresso “rammarico” per l’espulsione dei due funzionari, auspicando allo stesso tempo che “l’accaduto non si rifletta sui rapporti italo-russi”. Lo stesso auspicio e’ stato espresso dal Cremlino, anche se non manca a Mosca chi minaccia una “reazione simmetrica”. Per il presidente della commissione Esteri della Duma, Leonid Slutsky, quello di Roma e’ stato “un gesto estremo”, destinato a segnare “un’impronta negativa” sui rapporti bilaterali e che dimostra come ormai “la spio-mania sia arrivata anche in Italia”. Il riferimento e’ alle molteplici accuse di spionaggio avanzate dall’Occidente – dagli Usa alla Gran Bretagna – nei confronti della Russia, che al contrario denuncia come un’ossessione euro-atlantica. Ancora ai ferri corti con Mosca per i casi Litvinenko e Skripal – gli ex agenti russi che secondo Londra furono avvelenati, il primo mortalmente, su suolo britannico dalla lunga mano dei servizi segreti del Cremlino -, il governo del Regno Unito si e’ infatti subito schierato al fianco dell’Italia contro “l’attivita’ maligna e destabilizzante della Russia, che mira a minare un alleato della Nato”, ha twittato il ministro degli Esteri, Dominic Raab. Mentre e’ recentissima, del 22 marzo scorso, l’espulsione di due diplomatici russi dalla Bulgaria dopo l’arresto di 6 persone sospettate di spiare per Mosca, tra cui dirigenti del ministero della Difesa di Sofia che avevano accesso a documenti classificati riguardanti la Bulgaria, la Nato e l’Ue. Il copione e’ lo stesso: secondo gli inquirenti, le informazioni venivano trasmesse dietro compenso a funzionari dell’ambasciata russa a Sofia.

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Cronache

Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Cronache

Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Cronache

Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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