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Cronache

Palamara al Csm parla delle nomine a Roma e Milano

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Un’ora e mezza di confronto serrato sul tema scottante delle nomine che ha compromesso il prestigio della magistratura e del Csm. Con i consiglieri divisi tra chi vorrebbe risposte secche a domande legate strettamente alle chat trasmesse a Palazzo dei marescialli dalla procura di Perugia e chi invece tenta di allargare il campo, magari anche ad alcune delle vicende raccontate nel libro “Il Sistema” scritto con il direttore del Giornale Alessandro Sallusti. L’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara torna per la prima volta al Csm per un’audizione dopo la sentenza della Sezione disciplinare che ha decretato la sua rimozione dalla magistratura, con l’accusa di aver tentato di pilotare la nomina del procuratore di Roma. Aveva chiesto lui stesso piu’ volte di poter raccontare la sua verita’ a quel Csm di cui ha fatto parte quando a guidarlo come vicepresidente c’era Giovanni Legnini. A convocarlo con sole 24 ore di anticipo e’ la Prima Commissione, che lo ha chiamato per sentirlo su vicende specifiche, con una decisione che ha provocato tensioni dentro il Csm. E’ la Commissione che sta esaminando le 60mila pagine di chat estrapolate dal cellulare di Palamara, finito nei guai proprio per quel trojan inoculato nel suo telefonino su ordine della procura di Perugia, che da ultimo ha modificato l’imputazione iniziale in corruzione in atti giudiziari.

Luca Palamara. In un momento conviviale assieme alla signora Elena Boschi e l’ex vicepresidente del Csm Legnini

Sono un centinaio i magistrati che hanno scritto e ricevuto quelle chat, ma almeno per ora sono una ventina quelli che rischiano il trasferimento d’ufficio per incompatibilita’.Altre pratiche sono in istruttoria, mentre per 27 magistrati e’ stata avviata dal Pg della Cassazione l’azione disciplinare e 17 di loro sono gia’ a giudizio davanti al “tribunale delle toghe”. L’attenzione della Prima Commissione del Csm, presieduta dalla togata Elisabetta Chinaglia (Area), e’ puntata su alcune delle chat che riguardano le nomine, soprattutto quelle partite dai capi degli uffici giudiziari , in occasione della nomina dei loro “vice”. Non interessano tutte, ma quelle che chiamano in causa l’appartenenza correntizia dei candidati o che suggeriscono accordi e scambi sottobanco o che cercano di fermare candidature non gradite con denigrazioni. “Ho parlato di fatti specifici e in particolare degli uffici giudiziari di Roma e Milano” si limita a dichiarare alla fine dell’audizione Palamara, giunto a Palazzo dei marescialli con il suo avvocato Roberto Rampioni. Aggiunge solo che dalle chat “il discorso si e’ allargato al trojan” e definisce un “dovere” per lui “ricostruire la verita’” sui fatti di cui e’ stato testimone. Nessun dettaglio in piu’, perche’ la Commissione gli ha dato la consegna del silenzio che lui intende rispettare. Restano abbottonati anche i consiglieri, che hanno lasciato cadere nel vuoto la critica di mancanza di trasparenza mossa dal Partito Radicale, che avrebbe voluto la pubblicita’ dei lavori.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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