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Veleni post Juventus-Inter, lite tra Agnelli e Conte che parla di “più rispetto e sportività”

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“Bisognerebbe dire la verità essere più educati, avere più rispetto e sportività. Il quarto uomo penso abbia visto quello che è successo per tutta la partita”. Antonio Conte cosi’ ha replicato, al microfono di Rai Sport, interpellato sull’episodio che lo avrebbe visto protagonista di uno scontro verbale con Andrea Agnelli, nel finale di Juventus-Inter di Coppa Italia, che ha decretato l’eliminazione dei nerazzurri.  Dalle immagini delle televisioni, si vede il presidente Andrea Agnelli, senza mascherina, rivolgere alcune parole all’indirizzo della panchina dell’Inter, proprio mentre Antonio Conte abbandona il terreno dello Stadium dopo lo 0-0 finale. Sui social impazza il ‘totoinsulti’: per alcuni “Vaff… parla ora cogl…”, per altri “Testa di c…”. Secondo alcuni, il litigio sarebbe cominciato gia’ a fine primo tempo, quando il tecnico nerazzurro sarebbe stato protagonista di un brutto gesto rivolto alla dirigenza bianconera e di un’espressione poco rispettosa a fine partita.

andrea agnelli

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F1: Verstappen vince a Imola, terzo Leclerc

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Max Verstappen ha vinto il Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, settima prova del Mondiale di Formula 1. L’olandese della Red Bull, partito dalla pole position, ha conquistato il quinto successo stagionale precedendo la McLaren di Lando Norris e la Ferrari di Charles Leclerc. Quinta la rossa di Carlos Sainz, subito dietro la McLaren di Oscar Piastri.

A punti sono andate anche le Mercedes di Lewis Hamilton, sesto, e George Russell, settimo. Sergio Perez, con la seconda Red Bull, ha chiuso all’ottavo posto, mentre il nono è stato conquistato da Lance Stroll con la Aston Martin e il decimo dal giapponese Yuki Tsunoda, con la RB.

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Calcio: Frosinone espugna Monza e spera nella salvezza

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Avrebbe di sicuro preferito un finale diverso, Raffaele Palladino, per congedarsi dallo U-Power Stadium: ma per il suo Monza, nella sfida interna con il Frosinone, arriva solo uno ko per 0-1 e l’ottava partita consecutiva senza vittorie. La curva, senza attendere l’ufficialità di quel che è nell’aria da tempo, mette comunque nero su bianco il proprio grazie a tre protagonisti di questo Monza che con ogni probabilità vestiranno altra maglia nel prossimo campionato: Palladino, Di Gregorio e Colpani. “Raffaele, Michele e Andrea: chi per la maglia ha lottato non verrà mai dimenticato”, srotola infatti la curva Davide Pieri.

Si ringrazia per il passato, si promette per il domani, ma il presente è tutto del Frosinone: che mai aveva vinto in trasferta in questo campionato e che invece sceglie l’ultima occasione di campionato per gettare le fondamenta della propria salvezza, ancora non certa ma più vicina. Sul campo, l’equilibrio si rompe dopo solo 9 minuti: Harroui sulla sinistra vince il duello con Izzo, alza il cross sul secondo palo che Cheddira di testa sfrutta al meglio sfuggendo alle spalle di Kyriakopoulos. Vantaggio ciociaro e record di gol di un giocatore marocchino eguagliato in un singolo campionato di A, con 7 centri come l’ex interista Hakimi.

Non contento dell’assist, Harroui riceve poco dopo Soulè ma spara a lato. E a metà del primo tempo si trova a tu per tu con Sorrentino (in campo al posto dell’indisponibile Di Gregorio), bravo a chiudergli lo specchio con un’uscita bassa. La partita la fa sempre Harroui, perché al tramonto del primo tempo fa partire un destro dalla distanza che Sorrentino blocca senza patemi. Appena prima dell’intervallo arriva invece il primo e unico sussulto del Monza, con un cross dalla sinistra di Dany Mota su cui Colpani di testa centra la base del palo. Il ritmo è basso e Palladino ne cambia tre all’intervallo, ma il ritmo cala ancora di più per una lunga interruzione dovuta alla difficoltà di collegamento tecnico tra la sala Var e l’auricolare di Fabbri.

Problema che non si risolve, tanto che si prosegue a giocare per quasi un quarto d’ora senza il supporto tecnologico. Non ne ha bisogno Soulé per saltare Pablo Marì e prendere il palo, facendo sollevare qualche fischio alla tribuna dello U-Power Stadium. Unico sussulto di un secondo tempo giocato a temperature alte e marce basse da entrambe le squadre, anche perché il solo tentativo del Monza è un allungo di Valentin Carboni concluso con un destro fuori dallo specchio. Zortea e Caprari nel finale avrebbe la chance per cambiare il risultato, ma il campo non racconta altro e il Monza pensa a chiudere settimana prossima in casa della Juventus. Il Frosinone, invece, si giocherà tutto all’ultima giornata con l’Udinese.

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Udinese-Empoli: pari da infarto al 104′,ora tutto in 90′

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Tutto come prima, ma con le coronarie seriamente a rischio. A Udine succede il finimondo nel recupero del secondo tempo dopo una gara brutta, sia tecnicamente sia agonisticamente. Poi accade che Samardzic regali un rigore per un intervento ingenuo su Cambiaghi praticamente al 90′. Niang dal dischetto non perdona anche se Okoye intuisce. Udinese, con un piede e mezzo in serie B, si getta in avanti e sull’ultimo corner accade di tutto. Bijol ciabatta da mezzo metro e invece di insaccare comodamente consente a Caprile il colpo di reni: sulla respinta si avventa Payero che viene strattonato da Fazzini. Dopo quasi 4 minuti di discussioni, Guida viene richiamato al monitor e assegna la massima punizione.

Quello del minuto n.104 di questa partita è l’ultimo tiro della gara: lo stesso Samardzic che la squadra in B la stava spedendo, insacca e acquista il biglietto per il ritorno dall’inferno per i bianconeri. Tutto rinviato di una settimana, quando l’Udinese andrà a fare visita al Frosinone, mentre l’Empoli riceverà la visita della Roma. In avvio, Cannavaro ripropone la medesima formazione corsara a Lecce, con capitan Pereyra pronto a subentrare nei momenti chiave del match. Nicola rinuncia a Marin e a bomber Caputo, preferendo Grassi e Cancellieri. In uno stadio tutto esaurito ci sono anche mille tifosi toscani. Nemmeno il tempo di iniziare e già Success dà forfait per i soliti problemi muscolari che ne hanno pregiudicato la stagione: al 6′ il suo posto viene preso dal brasiliano Brenner.

La prima conclusione verso la porta è di Walace al 24′: Caprile alza sopra la traversa. Anche Cerri al 30′ alza bandiera bianca per problemi a una coscia: dentro Niang. Il primo vero brivido della gara arriva al 37′: l’Empoli passa in vantaggio con una staffilata di Maleh dal limite, ma l’azione è viziata da una gomitata di Niang sul volto di Kristensen: dopo un conciliabolo di un paio di minuti e la review al Var, Guida annulla. Si va all’intervallo dopo una prima frazione in cui le discussioni e i litigi hanno prevalso su gioco ed emozioni. Il numero di errori tecnici è stato impressionante.

La partita è bloccata e allora Cannavaro si gioca la carta Davis, togliendo il subentrato Brenner, rimasto in campo poco più di 40′, senza praticamente toccare pallone. E’ proprio l’inglese al 13′ ad avere la più ghiotta occasione per il vantaggio: cross di Lucca e incornata in diagonale a porta vuota, che finisce incredibilmente a lato. Nicola toglie l’ammonito Bastoni per Fazzini e getta nella mischia Cambiaghi per Cancellieri. Tutto sembra procedere verso un finale senza emozioni, con uno 0-0 scialbo. Poi il finale da cardiopalmo che rischia di segnare la corsa alla salvezza.

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