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Cronache

Ruba crocifisso da auto, farà Natale in carcere

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 Ruba su quattro auto in sosta spaccando vetri e provocando ingenti danni; in un caso porta via anche un crocifisso. Sorpreso dai carabinieri e arrestato passera’ il Natale in carcere. L’episodio e’ accaduto la notte scorsa a Montevarchi (Arezzo) in zona stazione. L’uomo, un 25enne marocchino, e’ stato sorpreso dai carabinieri dopo che aveva rubato in quattro auto posteggiate in viale Diaz a Montevarchi. Dalle auto, dopo aver rotto i finestrini delle portiere, aveva rubato tra le varie cose un cellulare, un paio di scarpe, una cassa audio, tre bottiglie di grappa e, appunto, il crocifisso. Una volta arrestato l’uomo e’ comparso in tribunale ad Arezzo davanti al giudice Stefano Cascone e il pm Bernardo Albergotti che ha chiesto e ottenuto la custodia cautelare in carcere dove attendera’ il processo in programma l’11 febbraio. Durante gli accertamenti e’ emerso un particolare curioso: l’uomo fu arrestato a Firenze nel 2019 per aver compiuto un furto sempre nel periodo natalizio, il 26 dicembre.

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Cronache

Torture al Beccaria, in arrivo 47 guardie carcerarie

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Sono 47 gli agenti di polizia penitenziaria in arrivo entro la prossima settimana nel carcere Beccaria, al centro dell’indagine della Procura di Milano su presunte torture e aggressioni ad alcuni giovani detenuti e che il 22 aprile scorso ha portato in cella e alla sospensione dal servizio di 21 guardie. A inviare i rinforzi per risanare la situazione in cui è precipitato il penitenziario, dove il personale, già ridotto all’osso, è stato falcidiato dagli arresti, è il Dipartimento per la Giustizia Minorile guidato da Antonio Sangermano, il quale fin da subito ha annunciato l’intervento per ripristinare “legalità e dignità umana” Il Dipartimento per la giustizia minorile, nell’immediatezza dell’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, ha inviato una squadra speciale di pronto intervento composta da una quindicina di agenti per tamponare l’emergenza e la grave carenza di organico. Ma dai prossimi giorni, assieme al nuovo direttore, Daniele Alborghetti, che si insedierà già domani, al posto di questa squadra arriveranno 47 unità : 25 ‘dirottate’ nel carcere minorile dall’Ufficio Esecuzione Penale Esterna della Lombardia e altre 22 saranno applicate dal Dap in seguito a un interpello regionale.

Oltre a ciò, nell’istituto milanese, un tempo ritenuto un modello in tutta Italia, verranno potenziati anche gli staff di educatori e psicologi. Intanto, mentre gli investigatori stanno analizzando le cartelle mediche dei ragazzi passati in infermeria dal 2022 fino ai mesi scorsi, da dopodomani il pm Rosaria Stagnaro, titolare del fascicolo assieme alla collega Cecilia Vassena e all’aggiunto Letizia Mannella, sentirà i primi tre dei dieci ragazzi che si ritiene siano stati vittime di ulteriori episodi rispetto a quelli contestati nei provvedimenti cautelari. Si tratta di altre sospette aggressioni su cui si sta indagando non solo grazie a nuove denunce, ma anche a una serie di elementi raccolti e ad approfondimenti sulle immagini di videosorveglianza interna.

“Telecamere che parlano”, per dirla come uno degli agenti intercettati, che avrebbero filmato altre violenze su cui i pubblici ministeri stanno facendo luce. Sarà, infatti, l’incrocio tra le testimonianze che i pm raccoglieranno, secondo la tabella di marcia, in un paio di settimane, i filmati, gli esiti delle analisi della documentazione clinica e altri elementi, a confermare o meno le ipotesi. Dalla nuova attività istruttoria potrebbero essere individuati altri pestaggi o altre manipolazioni di referti e relazioni di servizio al fine, come si ricostruisce, di cancellare le botte e quelle che sono ritenute torture. Sempre per martedì mattina, davanti al tribunale del Riesame, sono state fissate le udienze in cui si discuterà la richiesta di scarcerazione di due degli arrestati. La linea di difesa generale smentisce le violenze.

Parla invece di “interventi di contenimento”, decisi in autonomia, di ragazzi difficili. E poi di carichi di lavoro massacranti, turni non stop per carenza di personale, e assenza di una linea direttiva. Tanti anche alle prime armi o con alle spalle mansioni di ufficio, come hanno spiegato durante gli interrogatori, si sono sentiti “abbandonati” e costretti a lavorare in condizioni critiche. Una linea non condivisa dal gip Stefania Donadeo, la quale, sebbene abbia concesso i domiciliari a tre di coloro che sono finiti in carcere e reintegrato, ma con altre mansioni, cinque di coloro che sono stati sospesi, con i provvedimenti da lei depositati due giorni fa non ha scalfito l’ipotesi accusatoria.

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Cronache

Le forbici e l’acido per uccidere l’amico

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Decine di coltellate e colpi di forbici hanno ucciso sabato sera, Stefano Iurigh, 43enne friulano, mentre si trovava nella sua abitazione di Bicinicco (Udine). Non paga, la sua assassina, Silvia Comello, una coetanea di Reana del Rojale, ha spruzzato sul volto dell’amico dell’acido muriatico. Un’azione giunta al culmine di un acceso diverbio. Ai carabinieri ha detto di essere stata lei a commettere l’omicidio farfugliando richiami a Satana come mandante del delitto. Una morte violenta che al momento non ha ancora una spiegazione, anche se gli investigatori si stanno orientando nel mondo della tossicodipendenza: i due si erano conosciuti al Sert di zona. Entrambi da anni erano prigionieri della droga.

L’omicidio è avvenuto ieri sera attorno alle 21.30. L’uomo – manutentore nel settore della cantieristica navale, spesso all’estero – era stato visto rientrare a casa, a piedi, poco prima. Nessuno dei vicini ha sentito urla o richieste di aiuto. È stata la stessa Comello, dopo aver ripetutamente colpito a morte l’amico, a comporre il 112 ammettendo le proprie colpe e chiedendo l’arrivo immediato di soccorsi e forze dell’ordine. I carabinieri sono giunti in pochi minuti e hanno trovato la donna in strada, con gli abiti sporchi di sangue che pronunciava frasi sconnesse.

Non era lucida e non riusciva a fornire una spiegazione plausibile dell’accaduto. Per tutta la notte i militari dell’Arma del Nucleo investigativo provinciale e della Compagnia di Palmanova hanno provato a ricostruire l’accaduto con l’obiettivo di risalire al movente di un delitto così violento. Tentativi vani. All’arrivo dell’avvocato di fiducia, alla donna è stato consigliato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Saranno gli esami tossicologici – già eseguiti su Comello e in programma anche sulla salma nel corso dell’autopsia – a fornire risposte forse definitive all’inchiesta.

Per ora gli investigatori non tralasciano alcuna pista sul movente, ma hanno già escluso il coinvolgimento di altre persone nell’evento diretto. Diverso sarà capire chi abbia fornito l’eventuale droga alla donna, nel caso venisse accertato che il crimine è stato compiuto sotto l’effetto di stupefacenti. A Bicinicco il delitto è stato vissuto come una deflagrazione: nella piccola realtà di fatto nessuno conosceva i due. L’uomo si era trasferito di recente dopo il naufragio di una lunga relazione sentimentale da cui aveva avuto anche dei figli, lei non era un volto in alcun modo noto, abitando a chilometri di distanza. Un crimine che resta brutale e che in queste ore ha sconvolto la piccola comunità del Friuli rurale.

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Cronache

Tir si scontra con auto sulla Statale ionica, due morti

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Due persone sono morte in un incidente stradale avvenuto questo pomeriggio sulla statale 106 ionica, nei pressi dello svincolo per Castellaneta Marina (Taranto) in direzione Reggio Calabria. Le vittime, a quanto si è appreso, sono un uomo di 46 anni nato a Noci (Bari) ma residente a Mottola e una donna di 45 anni di Mottola (Taranto) che viaggiavano a bordo di una Mini Countryman precipitata in una scarpata dopo un violento scontro con un autotreno adibito al trasporto di frutta che si è ribaltato sulla carreggiata perdendo il carico.

Il conducente del mezzo pesante, originario di Monopoli (Bari), è rimasto ferito, mentre sono decedute le due persone a bordo del veicolo. Sul posto i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri, a cui è affidato il compito di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e stabilire le responsabilità. La strada è stata chiusa alla circolazione con deviazione del traffico automobilistico su percorsi alternativi.

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