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Cronache

Omicidio stradale, condannato a 4 anni e già libero l’ultras Manduca del Napoli processato per la morte di Belardinelli

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“La sentenza ha quanto meno dimostrato che non c’era volontarieta’ nell’azione del mio assistito”. Lo ha detto Eugenio Briatico, l’avvocato di Fabio Manduca, l’ultra’ 40enne napoletano condannato oggi a 4 anni per omicidio stradale, nell’indagine sulla morte del tifoso varesino Daniele Balardinelli rimasto vittima degli scontri tra i supporter dell’Inter e quelli del Napoli il 26 dicembre 2018 a San Siro. Il gup di Milano, Carlo Ottone De Marchi, ha riconfigurato la pena da omicidio volontario con dolo eventuale, chiesta dall’accusa (pm Rosaria Stagnaro e Michela Boerdieri), in omicidio stradale. Per il 40enne scatta anche il ritiro della patente, e una provvisionale da 80mila euro ciascuno per le parti civili: la madre, la moglie e la figlia maggiorenne di Belardinelli.  Manduca era gia’ agli arresti domiciliari da fine 2019, con il permesso di uscire per svolgere il proprio lavoro per un’agenzia di pompe funebri, e potrebbe chiedere un’attenuazione del cautelare con misure alternative, considerando il ‘presofferto’: “Intanto aspettiamo il deposito delle motivazioni fra 15 giorni e poi decideremo eventualmente una modifica della misura dei domiciliari. Non e’ una sentenza definitiva pero’ e’ una sentenza di 4 anni di cui ha gia’ scontato 17 mesi”, ha fatto presente l’avvocato. La difesa aveva chiesto l’assoluzione, anche sulla base di dichiarazioni spontanee che l’imputato aveva reso in aula in una delle scorse udienze: “Ho avuto paura degli scontri, mi sono spaventato e sono scappato. Non ho investito nessuno e non mi sono accorto di nulla”, aveva detto Manduca. E oggi la sua difesa ribadisce: “Effettivamente ci sono nell’incidente elementi derivanti dalla circolazione stradale, poi vedremo se sviluppare l’appello per l’assoluzione definitiva. Le aspettative sono state rispettate”. Manduca stamattina era in aula, e – a quanto riferito, visto che il processo si tiene a porte chiuse perche’ con rito abbreviato – ha ascoltato la condanna ‘senza reazioni evidenti’: “Era contento, soddisfatto del lavoro fatto”, ha precisato il suo legale. Il gup De Marchi, inoltre, ha riconosciuto attenuanti equivalenti alla contestata recidiva legata ad alcuni precedenti non specifici. E’ gia’ tornato a Napoli e “continuera’ la sua vita”. (AGI)Mia/Adv 301214 NO

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Scontro tra auto, morta una 33enne in viaggio con i due figli

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Ancora un incidente mortale sulle strade bolognesi. Poco prima delle 16, lungo la strada provinciale 61 in località Pian di Lama nel territorio di Monzuno, sull’Appennino bolognese, si è verificato uno scontro frontale tra due autovetture che provenivano da direzioni opposte.

Nel violento impatto è morta una donna di 33 anni, che viaggiava, a bordo di un’utilitaria Honda Jazz insieme ai suoi due figli: una ragazza di 18 anni e un ragazzino di 13 anni che sono stati accompagnati, dal 118, all’Ospedale Maggiore per accertamenti. Sono rimasti feriti, in modo più lieve, gli occupanti dell’altra vettura coinvolta, una Citroen C4. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri che sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto è accaduto. Ieri, sulla Statale della Futa, aveva perso la vita un motociclista 76enne uscito di strada con il suo mezzo.

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Concertone sotto tono, funestato dal maltempo

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Oltre cinquanta artisti, ma i veri protagonisti del Concertone del Primo Maggio a Roma, eccezionalmente al Circo Massimo causa lavori in piazza San Giovanni in vista del Giubileo, sono stati la pioggia, caduta incessantemente fino alla sera, e il fango dell’antica arena. Nonostante i disagi, il pubblico non ha ceduto e con l’inizio delle esibizioni serali, le più attese, ha riempito il Circo Massimo. Chi si aspettava proclami e appelli, è rimasto deluso. Il Concertone non ha avuto grossi scossoni. Persino Morgan ha smussato ogni possibile polemica per essere stato sfumato durante la sua esibizione a favore dei tg. “È stato molto rock. Molto d’avanguardia”. L’unica stoccata sul palco la manda allo Stato, reo di non tutelare abbastanza gli artisti, e poi, dietro le quinte, è la volta di X Factor: “torno ma per distruggere tutto con la bomba atomica.

A Sanremo porterei invece una bomba musicale, perché c’è bisogno di far detonare l’energia musicale”. Il brivido c’è stato alle 15, quando la diretta ha preso il via. O meglio, ha cercato di prendere il via perché un forte acquazzone ha provocato problemi tecnici che hanno costretto a interrompere prima l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri e poi quella dei Cor Veleno. Venti minuti di silenzio, con Ermal Meta, conduttore con Noemi e BigMama, che chitarra e voce ha improvvisato Hallelluja di Leonard Cohen, riuscendo nell’impresa di far smettere di piovere. Per poco, ma il tempo necessario per risolvere i problemi. BigMama, dal canto suo, ha voluto dedicare il suo monologo ai giovani. “Ci dicono sempre ‘non mollare, non ti arrendere, devi farcela’. Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela.

Sbagliare non è mai qualcosa di umano, la media deve essere altissima. Invece dovete ricordare che il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare su quanto credi nel tuo sogno, nella tua forza interiore. Io lo chiamo desiderio di rivalsa, la cosa più bella che ho”. Lo ha detto dal palco del Concertone. “Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che muoverà il mondo. Credere nei propri sogni salva”, ha aggiunto. Noemi, invece, ha puntato i riflettori sulla condizione della donna. “Il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori, per il lavoro, per la giustizia sociale e contro le violenza sulla donne. Le donne sono trattate peggio e pagate meno sul lavoro.

In Italia una donna su due non ha lavoro, molte donne hanno un lavoro precario o povero o costrette al part time. Nel privato lo stipendio è di circa 8mila euro più basso di quello di un uomo. Una donna su cinque lascia il lavoro dopo un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti”. E poi l’affondo: “In Italia si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per conciliare maternità e lavoro. E solo con l’indipendenza economica le donne possono difendersi dai soprusi e dalle violenze”. Dopo la prima parte, che ha visto esibirsi tra gli altri Malika Ayane, ex-Otago, Motta, Piotta, Leo Gassmann, il concerto è ripreso con l’immancabile Bella Ciao in versione Dance. Per lasciare poi spazio a Negramaro, Rosa Linn, Rose Villain, La Rappresentante di Lista, Achille Lauro. Tra i più attesi Geolier e Ultimo.

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Auto in fiamme, muore una donna

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Tragico pomeriggio a Vado Ligure, in provincia di Savona, dove una donna è morta in circostanze misteriose a causa dell’incendio di un’auto vicino a un distributore di benzina lungo la via Aurelia. Gli eventi hanno destato preoccupazione e confusione nella comunità locale, poiché la dinamica di quanto accaduto rimane ancora avvolta nell’ombra.

Al momento, non è stata fornita alcuna chiarezza sulla natura dell’incidente. Le autorità locali stanno conducendo un’indagine approfondita per determinare se si sia trattato di un gesto deliberato o di un tragico incidente. Ciò che è certo è che la donna è stata trovata senza vita al di fuori del veicolo incendiato, a pochi passi dal distributore di benzina. La sua identità non è stata resa nota pubblicamente, in attesa di informare i familiari più stretti.

L’incidente ha richiamato prontamente l’intervento di diverse squadre di soccorso. I vigili del fuoco hanno lavorato incessantemente per domare le fiamme, mentre l’automedica del 118 ha tentato di prestare soccorso alla vittima. I carabinieri e i membri della Croce Rossa di Savona si sono mobilitati per garantire il controllo della situazione e fornire supporto alle indagini in corso.

 

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