Collegati con noi

Tecnologia

Torna a volare il razzo Vega, a bordo 53 satelliti

Pubblicato

del

Riparte l’Italia dello spazio dopo il lockdown, con il lancio del razzo europeo Vega. Realizzato negli stabilimenti dell’Avio a Colleferro, alle porte di Roma, il lanciatore Vega torna a volare per la sua 16/a missione nella notte tra l’1 e il 2 settembre, dalla base di Kourou, nella Guyana francese, dopo il rinvio di meta’ giugno a causa dei forti venti. La finestra di lancio e’ fissata tra l’1 e il 4 settembre quando, rende noto Arianespace, “ci sara’ piu’ del 90% di probabilita’ che le condizioni meteo siano favorevoli”. Il primo tentativo avverra’ quando in Italia saranno le 3:51. “L’Italia dello spazio riprende a correre grazie a Vega e alla sua storia, caratterizzata da 14 lanci di successo di fila, fatto non scontato nel trasporto spaziale”, ha commentato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia. Il lancio, finanziato in parte dall’Ue col programma Horizon 2020, non segna solo il ritorno al volo di Vega, ma anche l’esordio del sistema di distribuzione di satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Small Spacecraft Mission Service (Ssms), servizio di lancio per piccoli satelliti che consentira’ di mettere in orbita 53 tra nano, micro e minisatelliti, da 1 a 500 chilogrammi, a beneficio di 21 clienti di 13 Paesi. La realizzazione di Ssms e’ il risultato di una collaborazione tra societa’ italiane e della Repubblica Ceca, con l’Italia capofila. “Grazie a Ssms – aggiunge Saccoccia – Vega sara’ ancora piu’ competitivo e versatile. Avra’, infatti, la capacita’ di portare in orbita una grandissima quantita’ e varieta’ di piccoli satelliti, per fare fronte alla crescente richiesta da parte dell’utenza istituzionale e commerciale”, precisa il presidente dell’Asi. Vega rilascera’ in sequenza i 53 satelliti in un’orbita a circa 500 chilometri di quota: serviranno per esperimenti scientifici, l’osservazione della Terra, le telecomunicazioni e progetti educativi. “Il nuovo servizio Ssms – spiega l’Esa – intende fare crescere le tecnologie spaziali in Europa, rendendo piu’ facile trovare opportunita’ di lancio per i satelliti di piccola taglia. I carichi che viaggiano insieme condividono, infatti, il costo del lancio, rendendolo piu’ conveniente”. In orbita con Vega, ospitato in un CubeSat, un satellite grande come una scatola di scarpe, ci sara’ anche il laboratorio di microgravita’, Dido3, nato dalla collaborazione tra l’Asi e l’agenzia spaziale israeliana, Isa, in cooperazione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) e il ministero della Scienza e della Tecnologia di Israele. A bordo di Dido3 quattro esperimenti che coinvolgono le Universita’ Federico II di Napoli, di Roma 3, Roma Tor Vergata e Bologna. Studieranno, ad esempio, gli effetti della microgravita’ sulla resistenza agli antibiotici e sui farmaci.

Advertisement

Tecnologia

Dita e viso, il futuro della sicurezza senza password

Pubblicato

del

Intel ha istituto il World Password Day nel 2013. Ogni primo giovedì di maggio, da quell’anno, si ricorda l’importanza delle chiavi alfanumeriche, numeri e parole, per proteggere le nostre vite digitali. Una giornata che potrebbe presto essere un ricordo, con la dismissione delle password tradizionali a favore di metodi più sicuri. Non a caso, l’azienda di sicurezza Sophos vorrebbe ribattezzare l’iniziativa come “Giornata mondiale della password e dell’autenticazione a più fattori”. Per gli esperti del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, alle password resta poco da dire: la biometria, ossia la scansione di polpastrelli e del viso, su smartphone, tablet ma anche computer, è l’unica via percorribile per difendere i dati dai criminali informatici.

“Le tecnologie attualmente disponibili consentono di implementare sistemi di protezione decisamente più efficaci rispetto alle sequenze di numeri, lettere e caratteri speciali che, moltiplicate per le decine di servizi digitali che ognuno di noi utilizza, sono oggettivamente impossibili da memorizzare, oltre che facilmente rintracciabili dai cyber criminali” afferma Alessio Pennasilico del Comitato Scientifico del Clusit. La sicurezza digitale può essere oggi garantita, per il Clusit, soltanto da tecnologie moderne di protezione degli account. Tra queste, l’autenticazione multi-fattore, che richiede una doppia validazione, oltre alla password, per verificare l’identità e ottenere il via libera per l’uso di un account, una rete o un’applicazione. Un esempio è la ricezione di un codice temporaneo che arriva sul proprio numero di cellulare.

Oppure i sistemi biometrici, che includono la mappatura delle impronte digitali, il riconoscimento facciale e la scansione della retina, e da altre tecnologie cosiddette “passwordless”, più sicure e meno attaccabili. Dello stesso parere è l’azienda di cybersecurity Kaspersky, che ha ricordato come, negli ultimi mesi a livello globale, quasi otto piccole e medie imprese su dieci (76% delle intervistate) siano cadute sotto i colpi degli hacker spesso a causa di password deboli e ripetute. Il 34% delle Pmi ha riportato fughe di dati riservati, il 23% danni alla reputazione e il 20% perdita di fiducia dei clienti. Circa il 9% ha dovuto sospendere le proprie attività. Per chi usa ancora la combinazione di lettere e numeri, i consigli sembrano ovvi ma ancora necessari: “Non scrivere le password su quaderni o foglietti adesivi” spiegano dalla società di sicurezza Trend Micro “ed evitare nomi e date di nascita. Per noi sono facili da ricordare ma semplificano la vita ai ladri di informazioni digitali”.

Continua a leggere

In Evidenza

Media, ‘Apple intensifica le trattative con OpenAI’

Pubblicato

del

Le trattative fra Apple e OpenAI si intensificano dopo mesi di contatti ai minimi. Pur restando in trattative con Google per un possibile uso della sua chatbot Gemini, Cupertino ha iniziato a discutere con OpenAI i termini per un possibile accordo per integrare le sue funzionalità di intelligenza artificiale in iOS18, il prossimo sistema operativo dell’iPhone. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Apple non ha ancora deciso con chi collaborerà.

Continua a leggere

In Evidenza

Apple potrebbe lanciare in autunno l’IA su iPhone

Pubblicato

del

È ancora una volta Mark Gurman a fornire nuovi dettagli sui progetti di intelligenza artificiale di Apple. Secondo l’informatore di Bloomberg, ed esperto della Mela, il colosso americano starebbe lavorando ad un’IA per iPhone, da lanciare in autunno insieme all’aggiornamento del sistema operativo iOs 18, che mette al centro la privacy degli utenti. Il riferimento è ad un software che non userebbe la connessione internet per rispondere alle domande degli utilizzatori. Il grosso del lavoro sarebbe dunque svolto direttamente sul dispositivo, grazie al database su cui poggerebbe il cosiddetto Llm, large language model.

Anche i concorrenti, da ChatGpt a Copilot e Gemini di Google possono contare sull’archivio di informazioni a disposizione, con la differenza di incrociare dati da internet per fornire risposte più precise e aggiornate. Secondo Gurman, la scelta di Apple porterebbe ad un chatbot con un potenziale minore rispetto a quelli che si connettono al web, e per questo, la compagnia potrebbe colmare il gap inserendo in alcuni contesti del sistema operativo Gemini. Proprio un mese fa, era balzata in rete la notizia di un accordo tra Apple e Google per l’integrazione dell’IA di quest’ultima sugli iPhone. “I principali vantaggi dell’elaborazione sul dispositivo saranno tempi di risposta più rapidi e una privacy superiore rispetto alle soluzioni basate su cloud” scrive Bloomberg. La novità è prevista per l’autunno, con la disponibilità di iOs 18 ma già il 10 giugno, giorno di apertura della conferenza degli sviluppatori Apple Wwdc 2024, sono attese anticipazioni, in modo particolare durante il keynote di apertura di Tim Cook, amministratore delegato dell’azienda.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto