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La Russia ancora a bordo della Iss fino al 2028

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Nessun addio prima del tempo: la Russia resterà a bordo della Stazione spaziale internazionale almeno fino al 2028. Dopo mesi di dichiarazioni contrastanti, alimentate dalle tensioni geopolitiche innescate dall’invasione dell’Ucraina, l’agenzia spaziale Roscosmos ha ufficializzato la decisione governativa di prolungare la partecipazione al progetto internazionale con una lettera inviata ai partner di Stati Uniti, Europa, Canada e Giappone. L’ente spaziale russo specifica su Telegram che il documento è stato inviato “all’amministratore della Nasa Bill Nelson, al capo dell’Esa Josef Aschbacher, al presidente della Csa Lisa Campbell e a Keiko Nagaoka, ministro dell’Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia del Giappone”. Nella lettera il numero uno di Roscosmos, Yuri Borisov, dichiara che “il governo della Federazione Russa ha approvato l’estensione della partecipazione della Russia al programma della Stazione spaziale internazionale fino al 2028.

Il programma Iss è il progetto internazionale più grande e di maggior successo nel campo dello spazio – sottolinea Borisov – e sono lieto che un laboratorio così unico continuerà il suo lavoro e contribuirà alla realizzazione delle idee più audaci dell’umanità nell’esplorazione dello spazio”. Parole che certificano un netto cambio di rotta rispetto alle durissime dichiarazioni fatte dai russi all’indomani dell’invasione dell’Ucraina. L’allora capo di Roscosmos, Dmitry Rogozin, aveva affermato che la partecipazione della Russia non poteva proseguire senza una completa e incondizionata revoca delle sanzioni e aveva lanciato tweet infuocati contro il presidente americano Biden, alludendo alla possibilità che senza il contributo russo la stazione orbitante potesse cadere sulla Terra.

Nasa e Agenzia spaziale europea avevano provato a stemperare la tensione con dichiarazioni concilianti, ma a riaccendere i toni era poi arrivato un video, rilanciato sui social da Rogozin, in cui si ironizzava sulla possibilità che gli astronauti russi facessero ritorno sulla Terra a bordo della Soyuz lasciando in orbita il collega americano, una minaccia più o meno velata che poi non si è realizzata. In seguito Rogozin aveva dichiarato che la partecipazione russa era garantita fino al 2024 e che, nel caso di revoca, sarebbe stato dato un adeguato preavviso ai partner. Nei mesi scorsi gli occhi del mondo sono rimasti puntati sull’equipaggio a bordo, pronti a scorgere segnali politici nella scelta delle tute dei russi o nell’esposizione di bandiere.

La cooperazione è comunque continuata senza intoppi, anche quando è stata rilevata una falla sulla Soyuz ed è stato necessario organizzare la prima missione congiunta di soccorso nello spazio. Negli ultimi mesi il nuovo capo di Roscosmos, Yuri Borisov, aveva annunciato che la collaborazione sarebbe potuta continuare fino al 2028, almeno fino alla messa in orbita della futura stazione spaziale russa. Solo in questi giorni è arrivata la decisione del governo e la comunicazione ufficiale ai partner.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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