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Cronache

I Carabinieri arrestano 2 uomini del clan Troncone accusati di estorsione

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I Carabinieri di Napoli – Bagnoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di due soggetti, ritenuti appartenenti al clan Troncone, indagati per tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso.

Il provvedimento poggia su  indizi di colpevolezza a carico degli indagati in relazione ad una richiesta di natura estorsiva fatta con modalità mafiose, agli inizi del mese di giugno, nei confronti di un imprenditore che, tra gli anni 2016 e 2017, aveva ricevuto un prestito da una terza persona. La denuncia della persona offesa costituisce l’elemento principale intorno al quale si sono sviluppate le successive attività investigative, che, hanno permesso di dare pieno riscontro ai fatti. Nello specifico, con il fallimento delle attività imprenditoriali del denunciante, la persona che gli aveva garantito il finanziamento delle somme richieste per proseguire nella gestione di dette attività, aveva reclamato la restituzione di quanto prestato. Al diniego della vittima, seguiva dopo qualche settimana l’intervento degli indagati, che, con reiterate minacce e facendo sempre leva sull’appartenenza al sodalizio camorristico operante nell’area di Fuorigrotta, avevano preteso la restituzione delle precitate somme, asserendo che i soldi erano stati da loro anticipati.
Il provvedimento cautelare documenta la pericolosità della reiterata condotta delittuosa perpetrata dagli affiliati al clan Troncone in danno dell’imprenditore, attivo nel contesto territoriale d’influenza del sodalizio camorristico.

Elenco soggetti arrestati:
• TRONCONE Vitale, nato a Napoli il 06.04.1968.
• TRONCONE Luisa, nata a Napoli il 02.05.1979.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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