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Sandra Milo, quando a Ischia mi nascosi da Fellini

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”Scappai a Ischia per non farmi trovare da Federico. Mi voleva per il film ‘8 e 1/2’, ma io avevo deciso di chiudere con il cinema dopo ‘Vanina Vanini’ di Rossellini che fu un flop. Venne a convincermi fin qui Moris Ergas, con un paio di orecchini di Bulgari spettacolari: torna a casa, devi fare il provino con Fellini!”. Sandra Milo, ‘Legend award’ all’Ischia Global Film & Music Festival, ha tanti ricordi che la legano all’isola verde, dove ha girato anche il film di Muccino ‘A casa tutti bene’ (2018). ”Venivo qui quando ero molto giovane, i fanghi mi facevano sentire benissimo. E poi c’era Angelo Rizzoli, che ha fatto tanto per Ischia trasformandola nell’isola del cinema, erano gli anni del boom, il suo panfilo era pieno di belle ragazze”. Domani ricevera’ il premio per una carriera che e’ un romanzo ancora tanto lungo da scrivere. ”Ho avuto una vita fortunata, 87 anni ma non me li sento – confessa -. Sto bene e spero di stare su questa terra ancora per tantissimo tempo. I premi sono importanti perche’ ti gratificano. Ho lavorato tanto nella mia carriera e tutto il mio impegno e’ stato riconosciuto. Tutto cio’ e’ meraviglioso. E’ importante saper apprezzare le piccoli grandi gioie quotidiane, come un piatto di spaghetti al pomodoro. E qui a Ischia i pomodori sono i piu’ buoni del mondo”. Un’estate di lavoro da inviata televisiva per la ‘Vita in diretta’, insieme alla figlia giornalista Deborah Ergas a raccontare la bellezza italiana, in autunno il ritorno sul set nel film di Fabrizio Maria Cortese ‘Il meglio di te’.

”La sceneggiatura, molto bella, e’ di mia figlia Azzurra De Lollis. Nel film, la storia di un affascinante avvocato che si ammala ed incontra gli amori della sua vita, avro’ finalmente il ruolo di una donna cattiva, con un carattere duro”. I figli sono sempre al centro della sua vita. ”Sto lavorando ad un progetto di televendite con mio figlio Ciro. Anche ora che sono grandi mi sento sempre una mamma protettiva”. Icona femminile di Fellini (domani partecipera’ all’omaggio che il Global festival dedica per al maestro per il centenario), protagonista della storia del costume italiano oltre che di quella del cinema, Milo e’ orgogliosa della sua ultima battaglia, quella per i lavoratori dello spettacolo in crisi a causa del blocco delle attivita’ per l’emergenza sanitaria. ”Al premier Conte chiesi di non far pagare l’Iva a chi non guadagna. Se non si incassa dove si prendono i soldi? Mi disse che era un po’ complicato, spero che qualche aiuto in questo senso ci sara’. Mi dispiace che per questo brutto virus il cinema sia fermo, pero’ e’ importante ricominciare. L’Italia e’ un paese di artisti straordinari che danno lustro al nostro paese nel mondo. E festival come il Ischia Global, dove possiamo finalmente incontrarci, ci da coraggio”. Il Global festival, sostenuto da Mibact-DG cinema e Regione Campania con il patrocinio della Croce Rossa Italiana, prosegue fino al 19 luglio con altre proiezioni gratuite nelle sale dell’isola.

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Cronache

Strasburgo: Getty restituisca la statua dell’Atleta di Lisippo all’Italia

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L’Italia ha tutto il diritto di confiscare e chiedere la restituzione della statua greca in bronzo dell’Atleta vittorioso attribuita a Lisippo che si trova attualmente nel museo della la villa Getty a Malibu, in California. Lo ha stabilito oggi all’unanimità la Corte europea dei diritti umani respingendo il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà.

Nella sua sentenza, la Corte di Strasburgo ha quindi riconosciuto la legittimità dell’azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare l’opera d’arte che venne rinvenuta nelle acque dell’Adriatico, al largo delle Marche, nel 1964. E che, dopo varie vicissitudini, venne acquistata dalla fondazioni Getty nel 1977 per approdare infine al museo di Malibu. I giudici, in particolare, hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un Paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. Inoltre, diverse norme internazionali sanciscono il diritto di contrastare l’acquisto, l’importazione e l’esportazione illecita di beni appartenenti al patrimonio culturale di una nazione.

La fondazione Getty, sottolinea inoltre la Corte, si è comportata “in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero”. Da qui la constatazione che la decisione dei giudici italiani di procedere alla confisca del bene conteso “è stata proporzionata all’obiettivo di garantirne la restituzione”.

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Esteri

Macron: se i russi sfondano non escludere le truppe

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Lo spettro delle armi proibite torna ad affacciarsi sulla guerra in Ucraina. La denuncia è arrivata dagli Stati Uniti, secondo cui i russi hanno utilizzato un agente chimico soffocante, la cloropicrina, per ottenere “conquiste sul campo di battaglia”. Le forze di invasione, al di là dei metodi più o meno convenzionali utilizzati, procedono con un’avanzata costante nel Donbass, ingaggiando con il nemico pesanti combattimenti intorno ad Avdiivka. E’ uno scenario che preoccupa gli alleati di Kiev, a partire dalla Francia, tanto che Emmanuel Macron ha evocato ancora una volta la possibilità di inviare truppe, se Mosca sfondasse e gli ucraini lo richiedessero esplicitamente.

L’uso di armi chimiche come “metodo di guerra” è stato segnalato dal Dipartimento di Stato Usa, che ha parlato di casi “non isolati”, in violazione di una convenzione internazionale che ne vieta l’utilizzo, firmata anche dalla Russia. In particolare la cloropicrina, che sarebbe servita per “allontanare le forze ucraine dalle posizioni fortificate”, è una sostanza ampiamente utilizzata durante la prima guerra mondiale, che provoca irritazione ai polmoni, agli occhi e alla pelle e può causare vomito e nausea. Gli ucraini, inoltre, hanno riferito di aver dovuto fronteggiare numerosi attacchi chimici negli ultimi mesi. Secondo un rapporto dell’agenzia Reuters, almeno 500 soldati sono stati curati per l’esposizione a gas tossici e che uno è morto dopo essere soffocato dai gas lacrimogeni. Il Cremlino ha respinto le accuse come “assolutamente infondate e non supportate da nulla” e si è concentrato sui successi delle truppe sul terreno.

Il ministero della Difesa ha rivendicato la conquista del villaggio di Berdichy, nel Donetsk, su una strada strategica per il rifornimento delle truppe ucraine. L’area è quella di Avdiivka, dove i difensori sono costretti a schierare le riserve. Il principale obiettivo in questa direttrice resta Chasiv Yar, ormai carbonizzata dopo mesi di bombardamenti: dalla collina che la domina l’Armata sarebbe in grado di colpire la spina dorsale della difesa ucraina. La potenza di fuoco è impressionante. Solo ad aprile, secondo Volodymyr Zelensky, il nemico ha lanciato “3.800 bombe e missili”. Mentre Human Rights Watch ha denunciato che i russi hanno giustiziato almeno 15 soldati ucraini mentre tentavano di arrendersi, come già evidenziato da altre fonti a fine 2023. Per contenere l’avanzata delle truppe di Putin gli occidentali tentano di aumentare e accelerare la fornitura di armi a Kiev, ma secondo Parigi questo approccio potrebbe non essere più sufficiente.

E’ Macron, in un’intervista all’Economist, a mettere le carte in tavola: “Se i russi sfondassero in prima linea, se ci fosse una richiesta ucraina – cosa che oggi non avviene – dovremmo legittimamente porci la domanda” di un eventuale invio di truppe al fianco degli ucraini. “Escluderlo a priori significa non imparare la lezione degli ultimi due anni”, quando i Paesi della Nato avevano inizialmente escluso l’invio di carri armati e aerei prima di cambiare idea, ha aggiunto il presidente francese. Che già a febbraio, quando aveva tirato fuori questa ipotesi per la prima volta, era stato sconfessato dalla maggior parte degli alleati (inclusi Stati Uniti, Italia e Germania). Mosca ha liquidato le dichiarazioni di Macron con sarcasmo, affermando che “sono in qualche modo legate ai giorni della settimana, e questo è il suo ciclo”.

Ma l’inquilino dell’Eliseo ragiona sul conflitto in Ucraina con uno sguardo all’Europa del futuro, che emergerà dopo il voto di giugno. E la sua ambizione è quella di guidare un processo di rinnovamento che porti l’Ue a diventare una potenza globale. Rafforzata, tra le altre cose, da una difesa comune. La minaccia russa al Vecchio continente è rilanciata anche dalla Nato che si dice “profondamente preoccupata” per le recenti “attività maligne” di natura ibrida, sull’onda dei casi recenti che hanno portato all’indagine e all’incriminazione di più individui in Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia, Regno Unito e Repubblica Ceca: “Una campagna sempre più intensa di attività che Mosca continua a svolgere in tutta l’area euro-atlantica, anche sul territorio dell’Alleanza e attraverso intermediari”. Sul fronte della diplomazia, intanto, la Svizzera ha invitato più di 160 delegazioni al vertice a Lucerna a giugno ma l’invito non è stato esteso alla Russia. Che non a caso ha commentato: “Negoziati di pace senza di noi non hanno senso”.

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Neonata con rara malformazione nata a Salerno e gestita con competenza dai medici

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Parto eccezionale all’ospedale di Salerno. Una donna di 38 anni è stata dimessa dal Reparto di Gravidanza a Rischio dell’Aou San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, diretto dal dottor Mario Polichetti, dopo aver dato alla luce una neonata con una rarissima malformazione. La paziente era stata trasferita dall’ospedale di Polla al Ruggi dove ha partorito sua figlia che sta bene anche se è tuttora ricoverata nel reparto di Neonatologia, diretto dalla dottoressa Graziella Corbo, per ulteriori controlli. La neonata, di quasi 3 chili, è portatrice di una condizione genetica molto rara, denominata ‘Situs Inversus’, ovvero un collocamento anomalo degli organi del torace e dell’addome con inversione di posizione, rispetto alla loro sede usuale.

La piccola paziente, ha infatti il cuore, lo stomaco e la colecisti a destra ed una malformazione della vena cava, vicariata dalla vena emiazygos. “Il parto in questione – spiega Polichetti – è un evento davvero straordinario e deve essere gestito con estrema competenza, per evitare eventuali complicazioni, ma siamo fieri ed orgogliosi che si sia concluso nel migliore dei modi”.

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