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Esteri

Il virus batte la grandeur, Francia senza l’arma nucleare

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E’ mestamente ancorata nel porto di Tolone l’orgoglio della grandeur francese, la portaerei nucleare ‘Charles de Gaulle’, arma di dissuasione nucleare vanto del Paese. La stanno sanificando dopo che il giorno di Pasqua i suoi 1.760 marinai – piu’ i colleghi di una fregata di scorta e degli aerei a bordo – sono stati evacuati e sottoposti a tampone. Piu’ di mille i positivi, missione abbreviata e tutti a curarsi, mentre le polemiche divampano ogni giorno di piu’. Il simbolo della potenza militare francese, la portaerei che imbarca i Rafale e che resta l’unica arma di dissuasione nucleare di questo livello insieme a quelle degli Stati Uniti, dovra’ aspettare a lungo per tornare a solcare gli oceani. E non si sa neppure agli ordini di chi, visto che ammiragli e ufficiali sono apertamente accusati di non aver voluto abbreviare la missione in corso nella seconda meta’ di marzo e di aver lasciato il virus infettare il 54% dei 2.010 membri dell’equipaggio, compresi piloti e personale degli aerei e quelli che erano a bordo della fregata di scorta. Meta’ dei contagiati lamenta sintomi leggeri, 24 sono finiti in ospedale, 8 vengono aiutati con l’ossigeno, soltanto uno e’ in rianimazione. Alla fine, a decidere di rientrare 10 giorni prima della fine della missione e’ stata la ministra della Difesa, Florence Parly. Che davanti al Parlamento ha dichiarato di essere venuta a conoscenza del contagio di 36 marinai il 7 aprile. La portaerei, ricostruisce il quotidiano Le Monde, aveva lasciato il 21 gennaio il porto di Tolone, riprendendo l’attivita’ dopo una pausa tecnica che proseguiva dal 2018, un’enorme ristrutturazione costata un miliardo di euro. La missione era prevista nel quadro dell’operazione antiterroristica Chammal nel Mediterraneo orientale, alla quale si sarebbero aggiunte esercitazioni multinazionali. Fino all’11 marzo, le occasioni di contatto non sono mancate: voli di addestramento con gli israeliani a meta’ febbraio, scalo a Cipro e visite a bordo dal 21 al 25 febbraio, scambi con gli americani fino al 3 marzo. Poi lo scalo sospetto dal 13 al 15 marzo a Brest, nel nord della Francia, quando ormai l’epidemia imperversava. Per prudenza, la prevista giornata dei familiari a bordo era stata annullata, ma i marinai sono stati lasciati liberi: chi e’ rientrato a casa, chi e’ andato in giro in citta’, anche perche’ non c’erano ancora le regole del lockdown, che sarebbe entrato in vigore dopo un paio di giorni. Ma soprattutto, 52 nuovi marinai furono imbarcati. Al 20 marzo, una decina di marinai risultavano ricoverati in infermeria a bordo. Nelle comunicazioni ufficiali, niente da segnalare. Ma secondo un testimone citato da Le Monde, “nella massima discrezione, uno dopo l’altro, i marinai venivano isolati”, anche se nella comunicazione giornaliera ai familiari non veniva detto nulla in proposito. Il 29 e 30 marzo, scalo in Danimarca. Nessuno scende, a parte 11 sbarcati per motivi medici. Due giorni dopo, 40 marinai venivano isolati a bordo ma le operazioni proseguivano e il comandante, Guillaume Pinget, annunciava all’equipaggio: “La missione continua”. Il 5 scanner polmonari inviati a terra scatenano l’allarme e il numero di ricoveri a bordo esplode. Si moltiplicano le interrogazioni parlamentari e le denunce, un marinaio sostiene che la consegna era “ragazzi, facciamo del nostro meglio”. La ‘Charles de Gaulle’ e’ la seconda portaerei contaminata dal virus, dopo l’americana ‘USS Theodore Roosevelt’: “Siamo in contatto con gli americani per scambiare informazioni”, assicura un portavoce della Difesa. Ma ormai il pasticcio e’ fatto.

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Economia

Corte russa sequestra 463 milioni beni a Unicredit Russia

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Una Corte di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà di Unicredit in Russia per un valore di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa su istanza della Ruskhimalyans, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata di Gazprom, nell’ambito di un contenzioso. Lo riferiscono le agenzie russe. La misura riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa.

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Esteri

Seattle, uccide figlio di 9 mesi mentre dorme e incolpa i demoni

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Dion Lamont Montgomery, un uomo di 35 anni di Seattle, è stato arrestato e accusato di omicidio di primo grado per aver sparato al figlio di 9 mesi mentre stava dormendo. L’uomo e’ rinchiuso nel carcere di King County con una cauzione di 5 milioni di dollari. Montgomery ha detto che aveva assunto una droga che può causare allucinazioni, deliri ed estrema agitazione, e ha incolpato i demoni di quanto successo. Come riportano i media Usa, la polizia è stata chiamata per una sparatoria intorno alle 18.30 di mercoledi’ in un’abitazione del quartiere Magnolia, e una volta sul posto una donna ha detto loro che suo figlio era stato colpito. Il bambino è stato dichiarato morto sul posto, e dai documenti del tribunale emerge che dopo la sparatoria Montgomery ha sparato a due persone e poi e’ scappato, ma nessuno è rimasto ferito. L’uomo ha detto agli inquirenti di aver fatto uso di fenciclidina, una sostanza allucinogena di sintesi a base di piperidina, mentre la madre del bimbo (arrestata e poi rilasciata), ha dichiarato che si trovava in bagno quando ha sentito gli spari.

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Esteri

Ucraina: immagini satellite confermano, distrutti 3 caccia russi

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Nuove immagini satellitari che mostrano le conseguenze di un attacco ucraino alla base aerea di Belbek, nella Crimea occupata, hanno confermato la distruzione di tre caccia russi, oltre ai danni subiti da un quarto velivolo da combattimento: le immagini, riporta Ukrinform, sono state pubblicate su X dal giornalista investigativo del New York Times, Christiaan Triebert. “Nelle immagini di Maxar, due MiG-31 e un Su-27 sono stati completamente distrutti e un MiG -29 è stato danneggiato nella base aerea di Belbek dell’Aeronautica russa nella Crimea occupata – ha scritto Triebert -. Anche un deposito di carburante vicino alla pista principale della base aerea è stato distrutto e i detriti hanno continuato a bruciare” dopo l’attacco avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì.

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