Collegati con noi

Sport

9 scudetti e un fallimento, parabola dell’ultimo Agnelli

Pubblicato

del

Poteva essere l’anno del decimo scudetto consecutivo e della firma sul nuovo corso del calcio delle big, invece Andrea Agnelli si ritrova con il tricolore ormai scucito e lo smacco del naufragio della Superlega, di cui e’ stato tra i promotori. Una botta piu’ dura, probabilmente, delle due finali di Champions perse, le pagine piu’ amare nella sua gestione. Insieme alle eliminazioni premature dall’Europa, da ultima quella a marzo per mano del Porto. Un fiasco che gli e’ valso, tra l’altro, ironie assortite, un’edizione gigante del Tapiro d’oro e un murales a Roma di uno street artist che lo ritrae mentre buca un pallone con un coltello. Nove scudetti e 18 trofei totali dopo – ha brindato anche a 5 Supercoppe italiane e 4 Coppe Italia, senza considerare i titoli della squadra femminile – il presidente della Juventus incassa una sconfitta per lui epocale, costretto – almeno per il momento – a riporre nel cassetto il progetto del nuovo supercampionato che aveva caldeggiato e indicato come strada per il rilancio del calcio europeo. Un’idea portata avanti “perche’ si deve pensare non a interessi particolari, ma collettivi”, aveva detto l’8 marzo alla 25/a assemblea generale dell’Eca, l’associazione dei club europei che ha presieduto, dal 2017, fino a domenica. Una Superlega pianificata per cogliere “l’interesse dei grandi soggetti a livello finanziario”, in un “calcio al bivio, con il rischio di implodere” – parole sempre di Agnelli – sotto il peso di 8,5 miliardi di euro di ricavi complessivi in meno per colpa del Covid. Poi la Superlega e’ svanita come nebbia al vento, con una nuova Brexit, il passo indietro delle sei inglesi che hanno fatto crollare il castello. E adesso Agnelli, che ha abbandonato la presidenza di Eca e l’incarico in Uefa, dovra’ ricucire anche i rapporti con le istituzioni del calcio e le altre societa’, dopo il cambio di posizione sull’ingresso sui fondi dei private equity. E deve fare i conti, sempre piu’ in rosso, della Juventus uscita dalla scena europea gia’ da oltre un mese, con la resa al Porto negli ottavi di Champions. E in campionato, dopo 9 anni di dominio, e’ andata decisamente male, neppure il posto nella prossima bistrattata Champions e’ al momento sicuro. Il bilancio piange, 113,7 di perdita nella semestrale e – anche se Agnelli e la Juventus sono in buona e nutrita compagnia, in Italia e in Europa – e’ il tempo di scelte che la prospettiva della Superlega avrebbe forse cambiato. E’ circolata oggi la voce di un improbabile ribaltone, l’avvicendamento di Andrea Agnelli. Ipotesi che adesso non sembra stare in piedi, ma non si puo’ escludere un cambio nella guida del club bianconero, dopo un decennio ricco di soddisfazioni e con la crescita esponenziale dei ricavi nei primi anni alla presidenza. Poi per colpa della pandemia Covid, dei risultati non brillantissimi in Champions e anche dei costi dell’operazione Cristiano Ronaldo, il segno si e’ invertito. Il mancato approdo per il secondo anno di fila ai quarti della Champions, indicato nell’autunno 2017 dallo stesso Agnelli come obiettivo minimo, ha allargato il buco, a due anni dall’aumento di capitale pari a 300 milioni di euro. Ora Agnelli deve pensare a un futuro diverso da quello che aveva ipotizzato: pare scontato il sacrificio di uno tra CR7 e Dybala, prendere un altro top player diventa sempre piu’ difficile, il prossimo mercato non sara’ facile. Niente a che vedere, pero’, con la delusione della Superlega sfumata sul piu’ bello.

Advertisement

Sport

Calcio a 5, Italservice denuncia: aggrediti nel post partita con Benevento con calci e pugni

Pubblicato

del

Aggrediti con calci e pugni da una ventina di persone (tesserati e non) i giocatori, lo staff e i dirigenti dell’Italservice Pesaro, dopo il pareggio per 4-4 maturato sul campo del Benevento, valevole per il campionato di serie A di Futsal. I biancorossi, fa sapere la società dal proprio sito, sarebbero stati vittima di un’aggressione violenta all’interno degli spogliatoi al termine della gara: i fatti si sono verificati immediatamente dopo il triplice fischio.

La squadra, rientrata negli spogliatoi per il consueto post-gara, riferisce il club, sarebbe stata raggiunta e aggredita da almeno una ventina di persone del posto, tra tesserati e non. Il primo a essere colpito risulterebbe il tecnico dei biancorossi, Paolo Del Grosso, seguito poi da tutto il gruppo squadra. Calci, pugni e insulti in un clima surreale, il tutto sotto gli occhi del commissario di campo, rimasto apparentemente impotente di fronte all’escalation di violenza.

La società ha subito allertato le forze dell’ordine e ha annunciato che presenterà denuncia formale contro ignoti, affinché siano individuati e perseguiti i responsabili di quella che viene definita “una violenza senza precedenti”. “Follia, vergogna – si legge nella nota del club – avremmo voluto parlare di sport, della partita, come sempre. Invece siamo costretti a raccontare l’inimmaginabile”.

Continua a leggere

Sport

MotoGp: prima volta Marquez Jr a Jerez,Bagnaia sul podio

Pubblicato

del

Prima vittoria in MotoGP per Alex Marquez, che trionfa sulla Ducati del Team Gresini a Jerez e torna in testa al Mondiale. Ora lo spagnolo ha 1 punto di vantaggio su suo fratello Marc, scivolato nel corso del terzo giro e dodicesimo al traguardo con la sua Ducati ufficiale danneggiata. Sul podio anche Fabio Quartararo su Yamaha e Francesco Bagnaia che si ritrova così a -20 punti dal leader della classifica. Ai piedi del podio ha chiuso la Ktm Tech 3 di un convincente Maverick Vinales, seguito dalla Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio. Domenica invece da dimenticare per Franco Morbidelli, che prima ha commesso un errore in partenza, poi è riuscito a rimontare, ma ha chiuso la sua gara nella ghiaia al 17° giro.

Il team ha fatto sapere che la botta gli è costata un problema alla cervicale che mette a rischio la sua presenza nei test di lunedì. Al 6° e 7° posto hanno tagliato il traguardo le Ktm ufficiali di Binder e Acosta, mentre al 9° si è piazzata l’altra Tech 3 di Bastianini. In zona punti anche Marini con la Honda ufficiale (10°) e Bezzecchi con l’Aprilia ufficiale (15° dopo un lungo al primo giro e una gara tutta nelle retrovie). Sul circuito di casa trionfa il Marquez che non t’aspetti: in assenza del fratello maggiore, ci pensa Alex a far gioire il pubblico spagnolo. Dopo cinque anni e mezzo in MotoGP e ben otto secondi posti tra Sprint e GP in questa stagione è stata finalmente la domenica di Alex. Davanti al proprio pubblico il catalano ha potuto festeggiare la prima vittoria nella classe regina al termine di una gara senza storia. Fatto passare qualche giro di studio, il pilota del Team Gresini sorpassa Bagnaia e si piazza in seconda posizione all’inseguimento di Quartararo partito in pole position. Il francese della Yamaha (che torna sul podio dopo due anni) si difende, ma deve arrendersi all’undicesimo giro, quando Marquez Jr piazza l’attacco alla prima staccata.

Il francese accusa il colpo e viene subito braccato anche da Bagnaia. Pecco non riesce a passare e intanto Alex prende il largo, toccando un vantaggio superiore ai due secondi. È il momento decisivo. Marquez vola verso la vittoria, mentre Quartararo si difende egregiamente. Ottimo quarto posto per Maverick Vinales, vicino al podio. “È stata una sensazione meravigliosa – commenta la sua prima vittoria Alex Marquez- Non mi potevo immaginare una prima vittoria a Jerez, in Spagna, davanti al nostro pubblico, è stato impressionante. Lo meritava anche il pubblico, le curve 9-10 sono un patrimonio dell’umanità. Meritavano di essere salutati. Sono super contento, penso che abbiamo fatto un capolavoro tutto il weekend, è impressionante. Da ieri a oggi abbiamo fatto un passo avanti. Ci è mancato il passo per sabato, ma dalla Sprint a oggi siamo migliorati. Questa mattina la moto era migliore, ed era chiaro che potevamo lottare con la media dietro. Con Marc in pista non so se avremmo potuto vincere, ma almeno lottare sì”.

Tutto sommato soddisfatto anche Bagnaia: “Nei primi giri ero molto tranquillo, ho fatto la bagarre con Marc Marquez, dopo mi sono messo a spingere per andare a prendere Quartararo, ma una volta che gli sono arrivato sotto, non ho mai avuto lo spunto per riuscire a passarlo e da lì in avanti ho faticato molto. Purtroppo non avevo il mio punto forte, che in questa pista sono sempre state le Curve 11 e 12, che invece Alex riusciva a fare veramente forte. Non mi piacciono questo tipo di gare, perché forse per evitare errori non mi metto nelle condizioni di arrivare vicino. L’anno scorso non ho mai avuto questo tipo di problemi, dovremo analizzare e capire. In ogni caso – conclude il pilota italiano della Ducati ufficiale – ho visto che Marc non era più nelle posizioni di testa e quindi era una buona giornata per recuperare punti”.

Continua a leggere

Sport

McTominay si gode la doppietta e il soprannome: “Mcfratm è il più bello”

Pubblicato

del

Scott McTominay si prende la scena e il cuore dei tifosi del Napoli. Dopo la doppietta decisiva contro il Torino, che ha regalato agli azzurri una vittoria per 2-0 al Maradona, il centrocampista scozzese si è raccontato ai microfoni di Dazn con entusiasmo e gratitudine.

“Mcfratm è il miglior soprannome”

«Mcfratm è il miglior soprannome che i tifosi potessero inventare» ha dichiarato McTominay, sorridendo. Il soprannome, che gioca con il termine napoletano “fratm” (fratello), ha colpito particolarmente il giocatore, ormai sempre più integrato nel tessuto emotivo della città.

Numeri da protagonista

Con la doppietta di ieri sera, McTominay ha raggiunto quota 11 gol in campionato, con ben 5 reti realizzate nelle ultime tre partite. Una striscia entusiasmante, impreziosita da due doppiette consecutive contro Empoli e Torino, che conferma il suo momento di forma straordinario.

“Calma e lavoro: questa la chiave”

Parlando delle ambizioni del Napoli, McTominay ha ricordato l’approccio mentale della squadra: «Ci dicevano sin dall’inizio di stare calmi, di lavorare partita per partita e vedere che cosa sarebbe successo. Non abbiamo pensato di emulare il Napoli campione di due anni fa, che era di altissimo livello, ma ci siamo concentrati sul nostro percorso, con umiltà e determinazione».

 

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto