Collegati con noi

Esteri

6500 dollari per fuggire da Kabul, rispunta Blackwater

Pubblicato

del

Un biglietto di solo andata da 6.500 dollari per essere evacuati in sicurezza da Kabul da personale specializzato. E’ la proposta con cui Erik Prince, il fondatore di Blackwater e alleato di ferro di Donald Trump, torna a far parlare di se’. Coinvolto in prima persona insieme ad altri privati nella corsa contro il tempo per evacuare piu’ persone possibili da Kabul, Prince chiede ad ogni persona che vuole fuggire 6.500 biglietti verdi per essere portato in salvo in aeroporto ed essere imbarcato in uno dei voli della sua societa’. Una tariffa extra, riporta il Wall Street Journal, verrebbe poi applicata nelle situazioni piu’ complicate in cui le persone da salvare sono rimaste intrappolate nelle proprie abitazioni. Personaggio da sempre controverso, Prince sali’ agli onori della cronaca quando alcuni uomini della sua Blackwater furono condannati nel 2014 per l’assassinio di 17 civili mentre lavoravano con gli Usa nella guerra in Iraq. Piu’ di recente e’ sospettato di aver violato l’embargo internazionale sulle armi alla Libia. La sua controversa proposta agli afghani che tentano di fuggire da Kabul e dai talebani riaccende l’attenzione sull’ex Navy Seal e sulla sua societa’, divenuta simbolo degli eccessi della privatizzazione delle forze armate americane nel 2007. Dopo lo scandalo dell’Iraq Prince, fratello dell’ex ministro dell’istruzione dell’amministrazione Trump Betsy DeVos, ha cercato per anni di riabilitare la sua immagine proponendosi come manager in grado di chiudere accordi su vari fronti, dal settore minerario alle forza armate in quei paesi, soprattutto dell’Africa, alle prese con guerre interne ma ricchi di materie prime. Durante l’era Trump si e’ affermato come un alleato e generoso donatore dell’allora presidente, sempre in prima linea nella sua difesa. Le indagini sulle interferenze russe alle elezioni del 2016 hanno pero’ rivelato un suo incontro con un banchiere russo nel 2017, tornando a far aleggiare su di lui i dubbi mai dissipati dopo l’azione di Blackwater in Iraq. (ANSA). DRZ 25-AGO-21 20:22 NNNN

Advertisement

Esteri

Rubio: serve svolta nei colloqui su Ucraina al più presto

Pubblicato

del

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump deciderà quanto tempo gli Stati Uniti dedicheranno alla risoluzione del conflitto ucraino, quindi una svolta nei negoziati “è necessaria molto presto”. Lo ha affermato a Fox News il segretario di Stato americano Marco Rubio. Le posizioni di Russia e Ucraina “si sono già avvicinate, ma sono ancora lontane l’una dall’altra – ha ricordato – ed è necessaria una svolta molto presto. Allo stesso tempo, ha proseguito Rubio, è necessario accettare il fatto che “l’Ucraina non sarà in grado di riportare la Russia alle posizioni che occupava nel 2014”. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha dichiarato durante un briefing che gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare per risolvere il conflitto, “ma non voleremo in giro per il mondo per mediare negli incontri che si stanno attualmente svolgendo tra le due parti. Ora – ha sottolineato – è il momento per le parti di presentare e sviluppare idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Dipenderà da loro”.

Continua a leggere

Esteri

Onu prepara ampia riforma a causa dei vincoli di bilancio

Pubblicato

del

Le Nazioni Unite stanno valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani. Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (Wfp), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria.

La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York a città con costi inferiori. L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

Continua a leggere

Esteri

Siria, Israele bombarda zona palazzo presidenziale Damasco

Pubblicato

del

L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la zona del palazzo presidenziale a Damasco, dopo aver minacciato il governo siriano di rappresaglie se non avesse protetto la minoranza drusa. “Gli aerei da guerra hanno colpito la zona intorno al palazzo”, ha scritto l’esercito israeliano su Telegram.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto