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Cronache

Causò la morte di una donna, il padre si incolpò. Ma la polizia ha preso il vero pirata della strada: il figlio

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L’Audi A6 era distrutta, ma il conducente completamente illeso. E’ stato il primo indizio a insospettire i carabinieri intervenuti per il terribile incidente del 10 febbraio scorso sulla strada provinciale di Vignate (Milano), nel quale perse la vita la 24enne Chiara Venuti e due coetanee rimasero ferite. A prendersi la colpa fu un uomo di 59 anni, ma gli investigatori di Melzo non hanno creduto alle sue parole e dopo un’indagine lampo hanno dimostrato che alla guida c’era suo figlio, il 33enne Manuel Inchingolo, scappato a piedi subito dopo l’impatto e costituitosi solo la mattina del 14 febbraio quando ormai il cerchio si stava chiudendo. Ieri i militari hanno eseguito il fermo per omicidio stradale su richiesta del pm di Milano Donata Costa, che nel provvedimento ha sottolineato i pesanti indizi di responsabilita’ e l’aggravante di “essersi dato alla fuga cosi’ da evitare di sottoporsi alle analisi atte a verificare l’eventuale alterazione dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche o stupefacenti”. Proprio stamattina c’e’ stato il funerale della ragazza e i genitori hanno ricevuto la notizia del fermo entrando in chiesa. In quei momenti Inchingolo era gia’ a San Vittore, a breve dovrebbero arrivare i risultati dei test tossicologici chiesti dal pubblico ministero. Suo padre e’ stato indagato per il reato di frode processuale. L’analisi delle celle telefoniche ha dimostrato che all’ora dell’incidente era molto lontano dal punto dell’impatto, eppure dopo la telefonata del figlio si e’ precipitato per assumersi la colpa. L’auto era intestata a Manuel che, secondo l’accusa, quel giorno travolse la Renault Clio delle tre ragazze e fuggi’ senza prestare i soccorsi. La piccola utilitaria fini’ nel canale di irrigazione, fu necessario l’intervento dei vigili del fuoco per estrarle dall’abitacolo. Due persone ascoltate dai carabinieri hanno raccontato di aver visto un uomo sul posto subito dopo l’impatto, ma di averlo perso di vista all’arrivo del 59nne. La totale mancanza di ferite, anche solo una piccola escoriazione, e’ sembrata impossibile ai militari che da subito si sono concentrati sull’intestatario del veicolo. Per giorni Inchingolo e’ risultato irreperibile e le richieste di contattarlo per le pratiche amministrative legate all’Audi sono state evase dal padre in modo piu’ che sospetto. Cio’ ha convinto i carabinieri di Melzo a chiedere l’utilizzo di intercettazioni e la mappatura delle celle telefoniche. Il 14 febbraio, quando era ormai tutto chiaro, il 33enne si e’ presentato in caserma.

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Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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