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Spettacoli

Rivoluzione Freccero a Rai 2, tornano Arbore, Luttazzi, l’informazione fatta di approfondimenti

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Dalla satira di Luttazzi (cacciato dalla Rai all’epoca di Satyricon nel 2001) a un programma pensato con Arbore in omaggio a Boncompagni, ma anche Night Tabloid (che a suo dire “e’ titolo demenziale”) che cambia in ‘Povera patria’ e per rinnovarsi completamente con temi di politica ed economia di stretta attualita’”. “Rai2 deve essere complementare a Rai1”, dice Carlo Freccero direttore della seconda rete. Durante la conferenza stampa e’ un fiume in piena e lancia le sue linee guida. “A febbraio faro’ un omaggio a Bertolucci, e’ un obbligo morale”, annuncia tra l’altro. L’impegno prioritario di Freccero e’ comunque l’informazione: “Vergogna, vergogna, vergogna che la Rai, il servizio pubblico non abbia un programma di approfondimento”. E illustra il suo progetto di avere una striscia informativa che segua il Tg2 e coinvolge cosi’ l’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini, a cui spettera’ – tiene a precisare il direttore di rete – la valutazione finale. “Coinvolgo dunque Salini perche’ ritengo che l’informazione sia una missione del servizio pubblico, e il programma diventera’ di punta, non solo per la rete ma per l’intera Rai. Anche perche’ ci sono le elezioni europee…”, ha detto Freccero. Sottolineando che “in questi anni il servizio pubblico si e’ svuotato di una cosa fondamentale come l’informazione di approfondimento, lasciando spazio ad altre realta’, come La7 ad esempio con Otto e Mezzo. Nell’attesa allungheremo il tg2 serale di 10-15 minuti dalla prossima settimana. Inoltre dalle 18 alle 18.50 il Tg dovra’ incorporare gli impegni istituzionali. Il lavoro con Gennaro Sangiuliano e’ stato un gioco intellettuale. Ci siamo scontrati solo su una cosa ma non la dico”. Confermato in palinsesto Tg2 Dossier. Visto che ci sara’ un programma di approfondimento dopo il Tg, Luca e Paolo e Mia Ceran fuori? “Purtroppo oggi l’esigenza della Rai, avere un programma di approfondimento”. Freccero ha poi spiegato di non aver intenzione di fare “la tv sovranista: io faccio la tv punto e basta. Anche se sovranismo e’ una parola che non mi fa paura. Amo il pluralismo”. Il direttore di Rai2 ha anche annunciato di voler lanciare una “rubrica anche sulla religione musulmana come ci sono anche per quella ebraica e protestante”. Altra bomba, lanciata in conferenza: “Voglio riportare Daniele Luttazzi – ha detto Freccero riferendosi alla chiusura di ‘Satyricon’ durante la campagna elettorale del 2001. “Ci mancherebbe che questa nuova epoca vietasse la satira! Luttazzi potra’ andare in onda, se va in onda, in autunno: a me sembra essenziale che lui torni in Rai. E’ finita l’epoca di Berlusconi, e’ finita l’epoca di Renzi, e ci mancherebbe che oggi venga penalizzata la satira”. Freccero ha aggiunto che sul progetto Luttazzi “e’ chiaro che dovra’ pronunciarsi il Cda. La sua e’ una satira feroce, ma non posso pensare che debba restare nelle nebbie della censura. Persino Celli l’ha di recente rivalutato. Ripeto, persino Celli…”.

Il direttore di Rai2 ha quindi detto che “anche se venisse Bertone in persona a dire che non posso farlo, io lo faro’ lo stesso”. Ma sono tanti i progetti in cantiere della Rai 2 di Freccero: “Stimo moltissimo Simona Ventura. Fa audience, ma il programma deve risolvere un problema semplice: non ci sono studi a disposizione. Il talent show The Voice si fara’ se si trova uno studio”. “Ma – aggiunge poi a margine della conferenza stampa – punto a risolverlo risolvero’ da me questo problema, senza sprechi”. Restera’ ‘Realiti Scio” di Enrico Lucci, che immortala l’Italia dei selfie. Mentre un altro programma sara’ condotto da Alessandro Sortino che e’ anche conduttore. “C’e’ un altro programma – fa sapere – che vorrei fare dal titolo provvisorio ‘L’ottavo Blog’ ma ci sto ancora lavorando”. ‘Nemo’ dunque si sdoppiera’ e l’autore Sortino diventera’ conduttore. Mentre Eva Crosetta e’ il nuovo volto che curera’ la rubrica religiosa di Rai2 ‘Sulla via di Damasco’. Su Il Collegio: “Ci sara’, la mia idea e’ di ambientarlo nell’epoca del fascismo”. Confermato anche Made in Sud. Sul tema della fiction il direttore spiega: “Rai2 ha un difetto, quello principale: la presenza massiccia di NCIS. Io lo detesto; ma il problema e’ che c’e’ un contratto. Quindi bisogna ammorbidirlo, con altri prodotti. NCIS e’ troppo identitaria dell’America, di un’America che non mi piace”. Freccero: “Non capisco perche’ la Rai abbia perso ‘La casa di Carta’. “Io da fine marzo vorrei un programma comico molto importante, tra le 19 e le 20.30”. La serie The Good Doctor: “Non entro in polemica, ma precisa, fu messa la prima stagione in modo improprio su Rai1, ma e’ una serie nata per Rai2. Io controprogrammo Rai1? Chi lo dice e’ un imbecille”. Quindi nessuna incertezza la nuova stagione di The Good Doctor iniziera’ a marzo su Rai2. Poi ricorda che “bisogna anche concentrare le risorse in una fascia oraria, quella delle ore 19-24”. Infine in merito al day time e a contenitori a rischio come Detto Fatto e I Fatti Vostri, ha replicato “a mio avviso dovrebbero andare su Rai1”. Confermata inoltre la chiusura di B come sabato, “faceva poca audience”.

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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