Luca Palamara, appena espulso dall’Anm, sotto processo a Perugia e sotto procedimento davanti al Csm, si dice pronto a parlare del caso Berlusconi. Che cosa intenda per caso Berlusconi e perchè se ne ricorda ora è ovviamente una domanda lecita alla quale speriamo Palamara dia una risposta. Così come sarebbe bello che un magistrato, perchè questo era il suo mestiere e questo potrebbe continuare ad essere se dovesse uscire dai casini in cui s’è cacciato, smettesse di  fare rivelazioni a rate e dicesse quello che sa su certe pratiche.  Nel mentre che lui pensa, l’Anm  accoglie le dimissioni di Cosimo Ferri, la toga scesa in politica, attualmente deputato nelle file renziane di Italia viva e per cinque anni sottosegretario alla Giustizia.

Giustizia nel Caos. Una seduta del Csm

Ex leader di Magistratura Indipendente, Ferri aveva saputo portare la corrente più a destra delle toghe all’apice dei consensi raccogliendo molti voti nel segno del ritorno alle rivendicazioni più corporative. La Giunta del parlamentino delle toghe, riunita nella sede romana di Piazza Cavour, con mascherine e diretta streaming, ha deciso di accogliere le dimissioni che Ferri aveva presentato alla precedente convocazione e ha così evitato sanzioni pesanti, come quelle dell’ espulsione inflitta a Luca Palamara. Con l’accoglimento delle dimissioni (solo quattro i voti contrari) l’Anm ha dichiarato ‘il non luogo a provvedere’ per quanto riguarda il trattamento sanzionatorio che pendeva sul capo di Ferri e lo spettro della radiazione, che era il pericolo maggiore.