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Esteri

Zelensky firma nuove sanzioni, anche ex patron aerei

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato oggi un nuovo decreto con cui sanziona l’ex presidente della Motor Sich, una delle principali aziende aeronautiche in Ucraina, Viacheslav Bohuslaiev, tra le 272 persone fisiche e 380 persone giuridiche toccate dal provvedimento. A far scattare la misura contro Bohuslaiev è stata la mancata consegna di un elicottero da combattimento alla direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa nell’aprile 2022, stando a quanto dichiarato dai servizi di sicurezza ucraini, scrive Kyiv Independent. Nell’ottobre 2022, Bohuslaiev era già stato arrestato con l’accusa di tradimento e collaborazione con la Russia, così come Oleh Dzyuba, l’ex capo dell’attività economica estera di Motor Sich. Bohuslaiev è stato accusato di aver collaborato direttamente con i membri del Cremlino e l’appaltatore della difesa russo Rostec per fornire all’esercito russo parti di elicotteri durante l’invasione.

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Esteri

Mosca, ‘ci riserviamo diritto di rispondere ad attacchi ucraini’

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“Se il regime di Kiev continua con la sua linea distruttiva, la parte russa si riserva il diritto di rispondere, anche simmetricamente”: lo scrive su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo , Maria Zakharova, commentando gli attacchi ucraini degli ultimi giorni a un deposito di petrolio (mercoledì scorso) e un sito energetico (ieri) russi. “È ovvio che con simili buffonate Kiev dimostra ancora una volta la sua totale incapacità di negoziare, nonché la sua scarsa volontà di raggiungere la pace – si legge in un comunicato -. Come nel 2022, le provocazioni vengono nuovamente utilizzate per interrompere il processo negoziale”.

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Esteri

Islanda, scandalo sessuale nel governo: ministra si dimette per una relazione avuta 36 anni fa con un minorenne

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Asthildur Loa Thorsdottir lascia il dicastero dell’Infanzia e dell’Istruzione dopo la rivelazione di una vicenda risalente agli anni ’80. La premier: “Un fatto grave”. La donna annuncia: “Resto in Parlamento”.

Una vicenda del passato è tornata con forza a scuotere la politica islandese, portando alle dimissioni della ministra dell’Infanzia e dell’Istruzione, Asthildur Loa Thorsdottir, in carica da appena tre mesi. La rivelazione riguarda una relazione sentimentale avuta 36 anni fa con un ragazzo di appena 15 anni, quando lei ne aveva 22 e lavorava come consulente in una comunità religiosa.

Una relazione segreta e un figlio

La storia è stata confermata dalla stessa Thorsdottir, oggi 58enne, che ha dichiarato ai media locali:
«Sono passati 36 anni, molte cose sono cambiate e sicuramente oggi affronterei la questione in modo diverso».

Secondo la ricostruzione, la ministra conobbe Eirik Asmundsson in un contesto di supporto spirituale. Lui, adolescente con una situazione familiare difficile, si innamorò di quella giovane figura di riferimento. Dopo un anno di relazione, nacque un figlio. Ma la storia fu tenuta segreta. Quando Thorsdottir conobbe il suo attuale marito, impedì all’ex ragazzo di vedere il figlio, nonostante le sue ripetute richieste.

Diritti negati e ricorsi inutili

Asmundsson, pur dichiarando di non essersi mai sentito una vittima, tentò negli anni di ottenere il diritto di visitarivolgendosi al Ministero della Giustizia e ai Servizi Familiari della Chiesa. Gli furono concesse solo due ore al mese per incontrare il bambino, nonostante avesse versato gli alimenti per 18 anni.

Un suo parente, nel tentativo di rendere pubblica la vicenda, aveva contattato l’ufficio del primo ministro. Secondo alcune ricostruzioni, Thorsdottir sarebbe stata informata della segnalazione e si sarebbe recata personalmente a casa del mittente. La premier islandese Kristrun Frostadottir ha negato la fuga di notizie interna, ma ha ammesso che, non appena appresa l’esistenza di un coinvolgimento ministeriale, ha chiesto chiarimenti che hanno portato alla rivelazione e alle dimissioni.

Violazione di legge

In Islanda l’età del consenso è 15 anni, ma la legge vieta esplicitamente relazioni tra maggiorenni e minori se esiste un rapporto di autorità o fiducia, come nel caso in questione. La violazione è punibile fino a tre anni di carcere.

Thorsdottir, in carica dalla fine di dicembre, detiene ora il primato del mandato ministeriale più breve nella storia del Paese. Nonostante le dimissioni, ha annunciato che non lascerà il Parlamento.

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Economia

Cina, sale pressione su CK Hutchison per accordo porti di Panama

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Sale la pressione della Cina su CK Hutchison, la holding del miliardario di Hong Kong Li Ka-shing, in vista dell’accordo definitivo da firmare entro il 2 aprile su Panama Ports Company, che ha in gestione due dei 5 porti del canale dal 1997 tramite concessione governativa, ceduta a inizio marzo con altre attività dei porti al consorzio guidato dal colosso americano BlackRock. Un commento pubblicato sul Ta Kung Pao, quotidiano in lingua cinese controllato dall’Ufficio di collegamento del governo centrale, l’autorità che rappresenta Pechino nell’ex colonia britannica, ha esortato Li Ka-shing/CK Hutchison, pur senza senza nominarli, a ritirarsi dall’accordo e a rottamare l’affare con la minaccia molto seria e non così velata: l’articolo 23 della Legge fondamentale di Hong Kong, ovvero la nuova legge sulla sicurezza nazionale della città promulgata lo scorso anno.

L’accordo sui porti è maturato dopo settimane di pressioni del presidente Usa Donald Trump, che non ha escluso un’azione manu militari per “riprendere” il Canale di Panama dal presunto controllo cinese. Una svolta che ha generato l’irritazione crescente della leadership mandarina. Pertanto, malgrado nessuno meglio di lui incarni la cavalcata di Hong Kong come centro commerciale globale, il miliardario 96enne Li Ka-shing, al tramonto di una carriera imprenditoriale di successo lunga otto decenni fino a diventare uno degli uomini più ricchi d’Asia, sta affrontando una raffica di pesanti e crescenti critiche da parte di Pechino.

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