Collegati con noi

Cronache

Zaki rifiuta il volo di Stato, slitta l’arrivo in Italia

Pubblicato

del

“La sensazione migliore è la libertà”. Patrick Zaki sembra quasi non credere ancora alla sua scarcerazione. Dopo la grazia presidenziale in Egitto, arrivata con la mediazione italiana, lo studente cerca di riprendere in mano la sua vita rimasta sospesa per oltre tre anni e di pianificare il suo imminente futuro: tornare a Bologna il prima possibile (“il sogno tanto atteso”, lo descrive in un tweet), per poi rientrare al Cairo per sposare la sua fidanzata. Un viaggio che però continua a slittare: inizialmente atteso in Italia venerdì, poi sabato, ha infine annunciato lui stesso “un leggero cambiamento nei piani” che lo porteranno nella città delle Due Torri solo domenica, via Milano e con un volo di linea.

Il giovane ricercatore egiziano ha infatti rifiutato un volo speciale dal Cairo a Ciampino messo a disposizione da Palazzo Chigi per evitare di dover incontrare o farsi assistere dalle autorità italiane. Un gran rifiuto che avrebbe irritato e non poco il governo, che pure lo stesso Zaki aveva ringraziato il giorno prima per il decisivo contributo alla sua liberazione. “Decidere di viaggiare su un volo di linea non è un gesto di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza”, ha tentato di spiegare Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. “La reputazione dei difensori dei diritti umani si basa sulla loro indipendenza dai governi. Ringraziano e apprezzano quando si fanno delle cose per loro, e infatti Patrick ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata”, ha chiarito Noury, che negli ultimi tre anni è stato in prima fila nell’invocare la libertà per Zaki e nell’insistere affinché non si spegnessero i riflettori sulla sua sorte. “Gli è stata offerta questa possibilità ma non è un obbligo”, ha minimizzato il ministro degli Esteri Anotnio Tajani, tornando a rivendicare il successo dell’azione diplomatica del governo.

“A noi interessava liberarlo, poi come torna è una sua scelta”, ha tagliato corto. La decisione di Zaki, tuttavia, ha alimentato le polemiche, con la maggioranza che denuncia strumentalizzazioni da parte dell’opposizione: “Probabilmente Zaki non è stato aiutato in maniera adeguata da quelli che lui preferisce ed è stato salvato da quelli che forse non vuole incontrare. Questa è la realtà dei fatti. Il resto dimostra che il centrodestra fa i fatti e la sinistra italiana e internazionale vive solo nel rancore e nel livore”, ha dichiarato il senatore forzista Maurizio Gasparri. “Al giovane Patrick, che abbracciamo con affetto, vorremmo ricordare che dire ‘grazie’ non è un atto politico, né una scelta di campo, così come non lo è salire sul volo di Stato e farsi fotografare con le autorità. Ma solo umana riconoscenza e buona educazione”, gli ha fatto eco Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, ribadendo che il governo avrebbe agito nello stesso modo “per chiunque nella stessa situazione, e non certo per ottenerne pubblicità”.

Per Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, la scelta di Zaki appare invece “un comportamento apprezzabile, consapevole che la partita è aperta per tutti quelli ancora in galera”, come lui stesso ha ricordato non appena liberato. Nel frattempo la sua partenza per l’Italia è slittata ancora perché – ha spiegato lui stesso su Twitter – “i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno”. Lo studente – che nel 2020 fu arrestato non appena atterrato all’aeroporto del Cairo – vuole inoltre muoversi in estrema sicurezza e, prima di partire, assicurarsi “che la mia situazione legale sia chiara al 100%”. Ma Zaki non sta nella pelle ed è lui stesso a rassicurare chi lo aspetta: “Stai tranquilla Bologna, arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni”.

Advertisement

Cronache

Aggrediscono un uomo dopo una lite, arrestati due fratelli

Pubblicato

del

I carabinieri della compagnia di Cefalù hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Termini Imerese, su richiesta della procura, nei confronti di due fratelli di 39 e 35 anni, di origine balcanica, accusati di lesioni personali aggravate, violazione di domicilio e minaccia. Le indagini sono scattate dopo una lite tra i due indagati e un 40 enne loro connazionale in un bar a Campofelice di Roccella, scoppiata una sera ad inizio del mese di aprile. In poco tempo i militari sono riusciti a risalire agi autori del raid che dopo il diverbio hanno organizzato una spedizione punitiva contro la vittima. Gli indagati infatti, avrebbero rintracciato la vittima e l’avrebbero aggredita nel suo appartamento con calci e pugni davanti alla moglie e al figlio minore.

Continua a leggere

Cronache

G7: Scontri al corteo, polizia respinge gli antagonisti

Pubblicato

del

Serata di tensione, nel centro di Torino, per il corteo contro il G7 promosso dal centro sociale Askatasuna e dai collettivi studenteschi, nel primo giorno della riunione dei ministri dell’Ambiente alla Reggia di Venaria. La polizia ha usato prima gli scudi per respingere i manifestanti poi ha fatto ricorso a idranti e lacrimogeni, infine anche a qualche manganellata. I manifestanti, che volevano dirigersi verso gli alberghi che ospitano le delegazioni e Palazzo Madama, sede della serata di gala, hanno continuato a spostarsi nel centro cittadino cercando varchi, ma i cordoni di polizia hanno chiuso ogni possibile accesso. Dal corteo sono state lanciate a più riprese uova, fumogeni e qualche bottiglia contro le forze dell’ordine. Il primo momento caldo a poche decine di metri dalla partenza del corteo, da Palazzo Nuovo, la sede universitaria dove militanti dei centri sociali e dei collettivi studenteschi si erano riuniti in assemblea. La polizia ha subito fatto indietreggiare i manifestanti all’imbocco di via Po. Il corteo si è poi ricomposto e diretto verso altre zone del centro nel tentativo di avvicinarsi il più possibile alle zone transennate, dove si sono verificati altri momenti di tensione. Vicino al cinema Massimo alcuni antagonisti hanno lanciato tavolini di un dehors e sono stati fatti indietreggiare anche con qualche manganellata. Nel pomeriggio erano stati gli attivisti di Extinction Rebellion a prendersi la scena salendo a sorpresa sul tetto di un edificio in piazza Carlo Emanuele II, sede della facoltà di biologia, da dove hanno mostrato uno striscione con la scritta ‘The king is nake, G7 is a scam’ (Il re è nudo, il G7 è una presa in giro’.). Poi gli attivisti avevano bloccato una strada ballando al ritmo della musica techno: una cinquantina le persone identificate dalla Digos della questura di Torino che durante le perquisizioni ha sequestrato corde da arrampicata e coltellini modello svizzero.

Continua a leggere

Cronache

Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

Pubblicato

del

Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto