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Cronache

Yacht su scogli a Porto Cervo, giallo sull’incidente

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Il mayday e’ stato lanciato alle 20.50 di domenica sera. Il motor yacht “Amore”, imbarcazione di 21 metri battente bandiera italiana, con a bordo sette persone, chiedeva aiuto dopo essersi schiantato contro gli scogli dell’isolotto delle Rocche, nel mare cristallino del Golfo del Pevero, a meno di un miglio dalla Costa Smeralda. Il primo soccorso, coordinato dalla Guardia costiera di Olbia, e’ stato quello di altre due imbarcazioni che si trovavano a pochi metri dal luogo dell’incidente. Una barca con bandiera maltese ha soccorso l’armatore, un uomo di 63 anni, tedesco residente in Gran Bretagna: l’urto lo aveva scaraventato in acqua, e’ stato tirato a bordo e trasportato al porticciolo di Porto Cervo dove e’ arrivato privo di sensi, in preda a un attacco cardiaco. Per quasi un’ora i medici del 118 accorsi da Olbia e Arzachena, hanno tentato di rianimarlo. Ma tutto e’ stato inutile, il 63enne e’ morto fra le mani dei suoi soccorritori. Le altre persone che si trovavano a bordo con lui sono state tratte in salvo da un altro yacht, lo Sweet Dragon – secondo voci non confermate potrebbe essere di Silvio Berlusconi -, che li ha trasbordati al porticciolo di Porto Cervo. Quattro di loro sono stati trasferiti con le ambulanze del 118 all’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, due in codice rosso e due in codice giallo. L’Amore, che per lo scontro ha distrutto circa cinque metri della parte anteriore dello scafo, e’ stato subito recuperato dai rimorchiatori e fatto attraccare a Porto Cervo. Immediatamente sono partite le indagini, coordinate dalla Procura di Tempio Pausania e condotte dalla Guardia Costiera della Direzione marittima di Olbia. Sul corpo della vittima e’ stata disposta l’autopsia, che sara’ effettuata nei prossimi giorni, mentre il motor yacht e’ stato messo sotto sequestro. La dinamica dell’incidente, cosi’ come il nome del 63enne deceduto, restano al momento sconosciuti. L’inchiesta e’ stata blindata dalla Procura, ma dai primi riscontri sembrerebbe che lo yacht stesse procedendo a velocita’ alta, seguendo una rotta parallela a quella di un’altra imbarcazione che lo affiancava a pochi metri di distanza. Improvvisamente il comandate dell’Amore ha virato, andando a impattare sugli scogli dell’isolotto delle Rocche, a sud delle isole Li Nibani, nel tratto di mare davanti al Pevero. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti e’ che la manovra sia stata fatta per evitare la collisione con un’altra barca. Ma per ora non ci sono conferme. Intanto in serata sono migliorate le condizioni delle persone rimaste ferite. Una di loro e’ stata dimessa dall’ospedale, mentre tre restano ricoverate, due a Olbia e una a Sassari in condizioni non gravi.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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