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Spettacoli

Weekend a teatro con Giordana, Gleijeses e Gallo

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Da Pirandello riletto da Marco Tullio Giordana e Geppy Gleijeses al ritorno di Massimiliano Gallo (nella foto Imagoeconomica in evidenza), fino agli Amori rubati da Dacia Maraini alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Sono alcuni degli appuntamenti teatrali del prossimo weekend.

TORINO – Un uomo creduto e poi fintosi morto, quando “risuscita” s’accorge che non può essere riammesso nella società né nella famiglia. Marco Tullio Giordana e Geppy Gleijeses firmano a quattro mani l’adattamento da uno dei più celebri scritti di Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal, del quale il primo è regista e il secondo interprete assoluto all’Alfieri. Dal 21 al 24 novembre.

MILANO – Sono passati quindici anni da quando, nel 2011, Lucia Calamaro realizzava per la prima volta L’origine del mondo. Ritratto di un interno, raccontando l’attraversamento e la riemersione da uno stato di depressione acuta. Nel 2024 lo spettacolo è tornato in scena, in questi giorni al Teatro Grassi del Piccolo, riadattato alla contemporaneità con Concita De Gregorio, Carolina Rosi e Mariangeles Torres, rispettivamente nei panni di mamma, nonna e figlia. Fino al 24 novembre.

ROMA – E’ Una relazione per un’accademia di Franz Kafka diretto e interpretato da Tommaso Ragno, ad aprire il cartellone di Agot 40, la stagione per quarantennale dello storico Argot Studio di Trastevere. In scena la vicenda di Pietro il Rosso, la scimmia a cui Kafka dà voce nel 1917 con un racconto breve su una rivista. Pietro viene catturato mentre è con il suo branco, lo feriscono due pallottole, una al volto e l’altra all’anca, che lo rende zoppo. Dopo la prigionia, mentre raggiunge l’Europa su una nave, capisce: può imitare bene gli uomini e in questo modo garantirsi una forma di libertà, che lo porterà nei teatri a esibirsi. Fino a quell’invito a tenere una lezione all’Accademia. Dal 21 al 23 novembre; e dal 26 novembre all’1 dicembre.

ROMA – Dalle pagine de L’amore rubato di Dacia Maraini e alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, arriva in scena all’India l’orrore della violenza di genere per svelare la complessità di alcune relazioni tra uomo e donna, in cui l’apparenza affettiva può nascondere una radice di sinistra messinscena. In cartellone, due monologhi per Amori rubati, il progetto composito a cura di Federica Di Martino: Anna con Viola Graziosi e Angela con Federica Restani. Fino al 24 novembre.

NAPOLI – In attesa del ritorno in tv del suo avvocato Malinconico, Massimiliano Gallo è in teatro, mattatore al Cilea di Anni 90’…Noi che volevamo la favola!, ideale sequel del suo Stasera, Punto e a Capo!, dedicato invece al decennio precedente. Ora tocca agli anni di Certe Notti di Ligabue, del Karaoke di Fiorello, di Bim, bum, bam e Non è la Rai, di film come La vita è bella e Forrest Gump. Anni in cui si giocava a Super Mario e si parlava di un mondo da connettere. Gli anni del Viagra, ma anche di Mani Pulite, dell’entrata in politica di Silvio Berlusconi e delle guerre, dal massacro di Srebrenica al genocidio in Ruanda. Dal 21 al 24 novembre e dal 28 novembre all’1 dicembre.

PALERMO – Un americano sbarcato nella Berlino anni ’30. Una ragazza inglese dai liberi costumi. E poi il mitico Kit Kat Club. A 50 anni dalla pioggia di Oscar per il film di Bob Fosse con Liza Minnelli, Arturo Brachetti torna nei panni di Emcee in Cabaret, il musical tratto dal romanzo di Christopher Isherwood con le musiche di John Kander, in cartellone al Teatro al Massimo. Regia dello stesso Brachetti e Luciano Cannito. Dal 22 al 30 novembre.

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Musica

Kina, da Acerra fino alla firma con la Columbia Records

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E’ partito dalla sua cameretta di Acerra, fino alla firma con Columbia Records, dopo essere stato il primo in Italia a raggiungere il miliardo di streaming su Spotify con una traccia originale, ovvero “Get you the moon”. Parliamo di Kina, giovane artista campano presente da qualche giorno su tutte le piattaforme musicali con il nuovo EP, “Wish I Could Go Back”. “Acerra – racconta Kina – non rappresenta solo il luogo da cui provengo, è anche il cuore della mia musica. Crescere in provincia ti insegna ad avere fame, quella vera, non materiale, ma esistenziale. È un fuoco che arde silenzioso, ti accompagna ogni giorno e ti spinge a immaginare mondi più grandi, anche quando sei chiuso in una cameretta con soltanto le cuffie e un computer. Ogni suono che scelgo, ogni atmosfera che creo, porta dentro di sé un frammento di quella realtà: le strade, le voci, i silenzi della mia città. Acerra è ancora il posto dove torno ogni volta che ho bisogno di sentirmi vero. È lì che ho imparato ad ascoltare prima ancora che a produrre. Le emozioni vissute lì sono diventate canzoni, e credo che la gente riesca a connettersi con questo sentimento proprio per questo. Anche se oggi collaboro con artisti da tutto il mondo, Acerra è il mio punto zero e rimarrà sempre casa”.

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In Evidenza

Mika torna in Italia: concerti, cinema e un amore infinito per l’arte

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Artista eclettico e cittadino del mondo, Mika (foto Imagoeconomica in evidenza) si prepara a tornare in Italia per quattro concerti estivi (Umbria Jazz, No Borders, Este Music Festival e Anfiteatro del Vittoriale). Ma prima, il cantante sarà protagonista su Rai1: condurrà la serata di premiazione dei David di Donatello mercoledì 7 maggio. In una lunga intervista al Corriere della Sera, Mika racconta il suo amore per l’Italia e per il cinema.

«Sono un grande fan del cinema che sa essere leggero, poetico, politico», racconta, ricordando come non servisse conoscere la lingua italiana per capire i grandi maestri del nostro cinema: «È un dialogo universale». La sua conduzione ai David sarà pensata per celebrare tutto il mondo del cinema, non solo le star ma anche gli artigiani che rendono possibile la magia del grande schermo.

Accanto a lui sul palco ci sarà Elena Sofia Ricci, che definisce «una donna forte, intellettuale, emozionale, favolosamente diva». Mika, con la sua naturalezza, respinge l’etichetta di «divo» per sé stesso: «Nella vita sono normale, ma sul palco mi trasformo: è un rito spirituale».

L’arte come salvezza e la doppia vita degli artisti

Mika si racconta senza filtri, ammettendo quanto la cultura della fama sia tossica e di quanto sia importante per lui rifugiarsi nella parte artigianale e creativa del suo lavoro: «L’artigianato mi salva dagli aspetti superficiali, è una cura». La differenza tra il sé pubblico e il sé privato è marcata: sul palco energia pura, a casa, davanti a un pianoforte, la paura del foglio bianco.

Ripercorrendo la sua infanzia, Mika spiega di aver avuto «l’infanzia più bella del mondo» nonostante le difficoltà scolastiche: «La musica mi ha salvato la vita». E racconta come ogni sua identità culturale abbia lasciato un segno profondo: dalla praticità americana, alla disciplina inglese, al gioco delle parole francese, fino all’anima colorata e malinconica libanese.

Da X Factor ai David: un percorso sorprendente

Indimenticabile il suo primo impatto con X Factor Italia: «Non capivo nulla di quello che dicevano Simona Ventura, Morgan ed Elio… mi chiesi perché avessi accettato», confessa sorridendo. Ma proprio da quel momento è iniziato un rapporto d’amore con il nostro Paese che dura ancora oggi.

E ora, ai David di Donatello, Mika porterà poesia, eleganza e un tributo profondo al cinema italiano, nel rispetto della sua grande tradizione e della sua capacità unica di emozionare il mondo.

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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