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Cronache

Vigilessa uccisa, ergastolo per le figlie e Mirto Milani

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Ergastolo per tutti. Perché tutti hanno partecipato all’omicidio, alla preparazione e alla fase successiva con l’occultamento del cadavere. Così ha deciso la Corte d’Assise di Brescia che ha condannato al fine pena mai Paola e Silia Zani e Mirto Milani, il trio criminale che l’8 maggio 2021 a Temù in Vallecamonica ha ucciso Laura Ziliani, ex vigilessa del paese bresciano e madre delle due imputate. Il corpo venne poi sepolto vicino al fiume Oglio e una piena dello stesso corso d’acqua esattamente tre mesi dopo, l’8 agosto 2021, spostò la terra mista calce utilizzata per il seppellimento e fece riemergere il cadavere ormai irriconoscibile di Laura Ziliani. L’autopsia stabilì che la donna venne prima stordita con delle benzodiazepine inserite in alcuni muffin e strangolata da Silvia prima e Mirto poi, mentre Paola la teneva ferma sul letto.

I tre hanno confessato mesi dopo l’arresto avvenuto il 24 settembre 2021 e solo dopo la chiusura indagini quando Mirto scoprì che le confessioni riferite al compagno di cella erano diventate prove contro di lui. La sentenza di condanna per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso il fatto in danno dell’ascendente è arrivata dopo tre ore di camera di consiglio e alla lettura del dispositivo del presidente Roberto Spanò gli imputati non hanno reagito. Sono rimasti immobili e poi hanno lasciato l’aula senza far trasparire alcuna emozione. I giudici hanno accolto pienamente le richieste del pubblico ministero Caty Bressanelli che aveva chiesto l’ergastolo per tutti “perché è impossibile dividere le responsabilità di un gruppo che ha unito compatto”. I legali dei tre imputati, che non hanno voluto commentare la sentenza, avevano provato in ogni modo a far evitare l’ergastolo ai loro assistiti.

“L’intero dibattimento ci ha mostrato che il soggetto meno convinto del piano omicidiario e che ha sempre tentato di tirarsi indietro è Mirto Milani, che invece all’inizio era indicato come il manipolatore del gruppo”, ha detto davanti alla Corte d’Assise di Brescia l’avvocato Simona Prestipino, difensore di Mirto Milani. “Mirto cavalca le problematiche che ci sono tra figlie e mamma e sviluppa l’idea di eliminare il nemico. Non sappiamo da chi sia nata l’idea di uccidere Laura, ma un elemento sicuro c’è: l’idea non è partita da Paola”, la tesi invece dell’avvocato Cesari, difensore di Paola Zani, che con i suoi 21 anni è la più giovane del trio. “Mi chiedo se Silvia, che ragiona come una adolescente e che è fredda perché non ha mai avuto affetto, fosse totalmente capace di intendere e volere quando quella sera di maggio si è trovata nella camera dove ha ucciso la madre”, la strada scelta dall’avvocato Maria Pia Longaretti, per chiedere che Silvia Zani, la maggiore delle figlie e all’epoca fidanzata di Mirto, non venisse condannata all’ergastolo. Tutte le richieste della difesa sono state rigettate dalla Corte d’Assise di Brescia che ha condannato all’ergastolo i tre imputati con isolamento diurno di sei mesi.

Non solo. La sentenza prevede una provvisionale immediatamente esecutiva di 200mila euro nei confronti della sorella disabile delle imputate – rimasta senza madre dopo che già il padre era morto nel 2012 per un incidente in montagna. Disposto anche un risarcimento di 100mila euro nei confronti dell’anziana madre dell’ex vigilessa e nonna delle imputate e 50mila per per ognuno dei due fratelli della donna uccisa l’otto maggio del 2021 a Temù.

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Maltempo sul centronord, allerta gialla in 15 Regioni

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Ancora maltempo sull’Italia: la perturbazione che ha già raggiunto le regioni settentrionali nella giornata di lunedì determinerà nelle prossime ore ancora piogge e temporali, soprattutto sulle regioni del centro nord e sulla Campania. Sulla base delle previsioni disponibili il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso una allerta meteo che prevede dalla mattina di martedì il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse su Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Campania. Fenomeni che localmente saranno accompagnati da fulmini, grandinate e forti raffiche di vento. Alla luce dei fenomeni già in atto o previsti, il dipartimento ha valutato una allerta arancione su parte della Lombardia e un’allerta gialla in 15 regioni: Lazio, Umbria, Molise, Abruzzo, Veneto, Friuli Venezia Giulia e su settori di Sicilia, Liguria, Campania, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, Piemonte e Lombardia.

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De Magistris: «Manfredi sta con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna Santa Chiara e il popolo palestinese»

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Annunciato per il 21 giugno il flash mob “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” sul lungomare di Napoli. Venerdì 9 maggio la conferenza stampa al caffè Arabo di piazza Bellini

È uno sfogo durissimo quello che Luigi de Magistris affida ai social per commentare la presa di posizione della giunta comunale di Napoli sul caso Taverna Santa Chiara e sulla vicenda israelo-palestinese. L’ex sindaco di Napoli non usa mezzi termini: «È vergognoso che Manfredi con la sua giunta si schieri con i negazionisti del genocidio. Io sto con la Taverna a Santa Chiara, con l’umanità, per la pace e contro il genocidio dello Stato d’Israele nei confronti della Palestina».

Il sostegno alla ristoratrice Nives Monda

De Magistris, che oggi ha fatto visita alla titolare della Taverna Santa Chiara, Nives Monda (nella foto con de Magistris), coinvolta nei giorni scorsi in una polemica internazionale per aver allontanato due turisti israeliani dal proprio ristorante, ribadisce la sua posizione: «Io mi schiero come sempre dalla parte della giustizia, della Palestina e degli oppressi». Un appoggio diretto e simbolico, accompagnato dalla partecipazione a un’iniziativa pubblica.

Il flash mob per Gaza: “Tutti giù per terra”

L’ex sindaco ha infatti annunciato un flash mob dal titolo “Tutti giù per terra: per Gaza, contro il genocidio” che si terrà il prossimo 21 giugno sul lungomare di Napoli. L’iniziativa è organizzata dall’associazione LIFE FOR GAZA, con il supporto del comitato dei garanti a cui aderisce lo stesso De Magistris.

Tutti i dettagli della mobilitazione verranno resi noti in una conferenza stampa prevista per venerdì 9 maggio alle ore 11 al Caffè Arabo di piazza Bellini. Tra gli invitati, anche Nives Monda, ormai diventata simbolo del fronte pro-palestinese a Napoli.

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Cronache

Inchiesta Doppia Curva, altri 7 arresti: ombre su Inter, Milan e il ruolo di Zanetti. Rapporti tra curva e dirigenza sotto i riflettori

L’inchiesta Doppia Curva porta a nuovi arresti tra gli ultrà di Inter e Milan. Emergono rapporti tra Bellocco, Beretta, Scarfone e il vicepresidente Zanetti.

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La nuova tranche dell’inchiesta Doppia Curva ha portato oggi all’arresto di sette persone legate alle tifoserie organizzate di Inter e Milan, rivelando una rete di intrecci tra criminalità organizzata, imprenditoria e ambienti dirigenziali calcistici.

Il ruolo di Antonio Bellocco e la rete di contatti

Nel provvedimento cautelare si legge dell’esistenza di un rapporto diretto tra Antonio Bellocco, figura di spicco della curva Nord e affiliato alla ’ndrangheta, e la società Inter. Bellocco, ucciso nel settembre scorso da Andrea Beretta, ex capo ultrà interista oggi collaboratore di giustizia, avrebbe avuto “concrete entrature” nella multinazionale QFort, attiva nella produzione di infissi e dichiarata estranea all’inchiesta.

Il legame passava attraverso Davide Scarfone, oggi in carcere, amministratore unico della QFort Como srl e rappresentante di altre due società del gruppo. Scarfone era vicino sia a Bellocco che a figure centrali della curva Sud del Milan, come Luca Lucci e Marianna Tedesco, già coinvolti nel maxi blitz del settembre 2023.

L’evento QFort e la presenza di Zanetti

Secondo le intercettazioni, Bellocco si era attivato per ottenere la partecipazione del vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti a un evento organizzato da QFort l’11 novembre 2023, rilevante per gli affari di Scarfone. Il 17 novembre Zanetti partecipò effettivamente all’iniziativa, su quella che viene descritta dal gip come “espressa volontà di Bellocco”, per rafforzare il prestigio di Scarfone.

Durante l’evento, Zanetti avrebbe elogiato pubblicamente l’imprenditore, che a sua volta si sarebbe vantato del riconoscimento ricevuto. Beretta, interrogato, ha ammesso di aver contattato Zanetti direttamente: “C’era proprio un rapporto di amicizia con Javier”.

Minacce e usura: gli affari sporchi del clan

Scarfone, sempre secondo l’ordinanza, avrebbe anche minacciato un imprenditore comasco, costretto a subire tassi usurari fino al 400% per prestiti ricevuti dal clan Bellocco. Un quadro che, per la magistratura, dimostra la pervasività dei legami tra criminalità e mondo ultras, con gravi implicazioni per le società calcistiche coinvolte.

La sanzione della Figc a Zanetti

La Figc ha recentemente multato Javier Zanetti per 14.500 euro, dopo aver analizzato gli atti dell’inchiesta. Una sanzione che certifica l’interesse della giustizia sportiva per i rapporti intercorsi tra la dirigenza nerazzurra e ambienti ultrà poi finiti in carcere.

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