Collegati con noi

In Evidenza

Verstappen domina anche in Canada, nel segno di Senna: Ferrari in risalita

Pubblicato

del

Ennesimo trionfo di Max Verstappen nel segno di Ayrton Senna. Il campione del mondo della Red Bull vince anche il Gp del Canada allungando ancora di più nel Mondiale e soprattutto centrando il 41esimo successo in carriera che gli permette di eguagliare la leggenda brasiliana. Sul podio la Aston Martin di Fernando Alonso, secondo, davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton. Incoraggiante la gara della Ferrari che, nonostante partisse da dietro a causa delle qualifiche horror del sabato, azzecca la strategia ad una sosta e ritrova un passo che gli consente per la seconda parte della corsa di avvicinare i migliori. Alla fine Charles Leclerc, che ha corso con un casco dedicato a Gilles Villeneuve, è quarto davanti al compagno di squadra Carlos Sainz, ma la differenza con le Mercedes e le Aston Martin a Montreal sembra annullata ed anche l’olandese volante non sembra così lontano come nelle ultime gare. La partenza sulla pista di Montreal e’ regolare. Subito al comando la Red Bull di Max Verstappen che partiva dalla pole davanti alla Mercedes di Hamilton che al via passa la Aston Martin di Alonso.

Quarta l’altra stella d’argento di George Russell. Nona la Ferrari di Leclerc che scattava dalla decima posizione, mentre è undicesima al semaforo verde la Rossa di Sainz. Dopo i primi giri come di consueto Verstappen prende il largo portandosi ad una distanza di sicurezza (oltre tre secondi) dalla Mercedes di Hamilton. Al giro 12 primo piccolo colpo di scena: la stella d’argento di Russell va a muro e danneggia un pneumatico. La direzione gara decide di far entrare immediatamente la safety-car e le monoposto di testa, dalla Red Bull di Vesratteppen alla Aston Martin di Alonso, si fermano per il cambio gomme. All’uscita della safaty-car il trio di tesa non cambia (Verstappen, Hamilton e Alonso tutti con la gomma dura), mentre le Ferrari che non si fermano ai box si ritrovano al quarto e quinto posto rispettivamente con Leclerc e Sainz.

La scuderia di Maranello vuole evidentemente sfruttare il miglior passo gara rispetto alle Mclaren. Al giro 22 la Aston Martin di Alonso sorpassa la Mercedes di Hamilton sfruttando il maggior feeling della sua vettura con la gomma bianca. Hamilton prova a contro-sorpassare e ne nasce una sfida targata ‘vecchi tempi’. Poi però il sette volte campione del mondo deve rinunciare alla seconda posizione a causa di un crollo di prestazione con gli pneumatici duri. Sul fronte Ferrari sembrano confermate le previsioni di un passo gara ritrovato sia per Leclerc che per Sainz con le gomme medie: entrambe le Rosse girano su tempi simili al trio di testa. Al giro 37 nuovo rischio di safety car: attacco della Alpha Tauri De Vries alla prima curva su Magnussen, contatto tra i due che permette a Russell di passare. Poche curve dopo i due si toccano di nuovo e finiscono lunghi nella via di fuga provocando una bandiera gialla e perdendo molto tempo nel ripartire.

A oltre metà gara arriva l’ora della sosta anche per le Ferrari che mettono la gomma dura e si ritrovano nella stessa posizione con Leclerc ai piedi del podio virtuale davanti al compagno Sainz, quinto. La strategia ad una sosta del Cavallino Rampante appare quella giusta con le due Rosse non troppo lontane dalla Mercedes di Hamilton, in terza piazza. Pochi giri e si capisce che le Ferrari vanno anche con la gomma bianca e girano sugli stessi tempi di Verstappen ritrovandosi improvvisamente in grado di lottare per il podio. Un terzo posto che alla fine non arriva, ma Leclerc e Sainz possono andare via da Montreal con un po’ di fiducia in più per i miglioramenti visti sul tracciato intitolato a Gilles Villeneuve. Per Verstappen una festa infinita in nome di Senna e di un titolo, il terzo di fila, che sembra già suo con netto anticipo, proprio sulla scia del mito verdeoro della Formula 1.

Advertisement

In Evidenza

Autovelox, scontro aperto tra Salvini e i sindaci: il Mit chiede numeri certi, l’Anci parla di vuoto normativo

Pubblicato

del

Il confronto sugli autovelox si fa sempre più acceso: da una parte il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dall’altra l’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani. Il nodo resta l’utilizzo dei dispositivi per il controllo della velocità, spesso al centro delle polemiche per un presunto impiego finalizzato a fare cassa più che a garantire la sicurezza stradale.

Il Mit chiede un censimento preciso

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha chiesto all’Anci dati dettagliati e non percentuali generiche: quanti autovelox sono installati in Italia e dove, suddividendo quelli fissi e mobili secondo la data di approvazione pre e post 13 giugno 2017, spartiacque normativo sulla validità delle omologazioni.

Il Mit ha sottolineato che il censimento è condizione essenziale per riattivare l’iter del decreto interministeriale sulle regole di omologazione, sospeso lo scorso 23 marzo per ulteriori approfondimenti.

I dati dei comuni non convincono il ministero

La risposta dell’Anci non ha soddisfatto il Mit: secondo quanto comunicato, il 59,4% degli autovelox fissi è stato validato prima del 2017, contro il 40,6% successivo. Per quelli mobili, il 67,2% risulta pre-2017, e il restante 32,8% post-2017. Ma il presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, ha sottolineato che la priorità è colmare il vuoto normativo: «La velocità è tra le prime tre cause di mortalità stradale», ha ribadito.

Il decreto fermato e il rischio paralisi

Il testo del decreto bloccato dal governo prevedeva che potessero essere usati solo i dispositivi vidimati dal 13 giugno 2017 in poi, con lo spegnimento temporaneo di quelli più vecchi. L’obiettivo era ridurre il caos di multe e ricorsi, alla luce anche della sentenza 10505/2024 della Cassazione, che ha fatto chiarezza sull’utilizzo degli apparecchi approvati ma non omologati.

Ma lo stallo attuale tra Mit e sindaci, unito all’assenza di regole condivise, rischia di lasciare gli automobilisti e gli enti locali in balìa di un sistema incerto e frammentato.

Salvini apre al dialogo

Nonostante lo scontro, il ministro Salvini ha rinnovato la disponibilità del Mit a collaborare con l’Anci per superare l’impasse e garantire regole chiare e trasparenti sull’uso degli autovelox, tutelando tanto la sicurezza quanto i diritti dei cittadini.

 

Continua a leggere

Economia

Agenzia delle Entrate, la precompilata è online: invio dal 15 maggio

Pubblicato

del

Le dichiarazioni precompilate 2025 sono online. Sul sito delle Entrate sono ora disponibili in modalità consultazione i modelli già predisposti con i dati in possesso dell’Agenzia o inviati da enti esterni, come datori di lavoro, farmacie e banche. Le informazioni trasmesse per la stagione dichiarativa in corso sono circa un miliardo e trecento milioni. A partire dal 15 maggio, ricorda l’Agenzia delle Entrate, sarà possibile “restituire” la dichiarazione al Fisco, con o senza modifiche.

Per visualizzare e scaricare la dichiarazione (730 o Redditi, a seconda dei requisiti) basta accedere alla propria area riservata con Spid, Cie o Cns. È sempre possibile delegare un familiare o un’altra persona di fiducia a operare online nel proprio interesse: per farlo, spiegano le Entrate, basta utilizzare la funzionalità disponibile nella propria area riservata. In alternativa, si può inviare una pec o ancora presentare la richiesta a un qualunque ufficio dell’Agenzia. Tutte le informazioni utili sono raccolte all’interno del sito dedicato “Info e assistenza” e nella nuova guida della collana “L’Agenzia informa”. A partire dal 15 maggio sarà possibile “restituire” la dichiarazione al Fisco, con o senza modifiche. Chi presenta il 730 potrà optare anche quest’anno per la versione semplificata – che non richiede la conoscenza di quadri, righi e codici -, scelta nel 2024 da oltre metà della platea. Le scadenze per l’invio sono fissate al 30 settembre per il 730 e al 31 ottobre 2025 per il modello Redditi. Le regole erano state definite in un provvedimento firmato lo scorso 23 aprile dal direttore dell’Agenzia, Vincenzo Carbone.

Continua a leggere

Esteri

Maradona, nuove rivelazioni dal processo: «Luque vietò l’ingresso ai medici chiamati dalle figlie»

Il chirurgo che seguì Diego negli ultimi giorni avrebbe impedito le valutazioni cliniche dopo l’intervento alla testa.

Pubblicato

del

Durante il processo per la morte di Diego Armando Maradona, il dottor Fernando Villarejo, capo del reparto di terapia intensiva della clinica Olivos, ha rilasciato dichiarazioni importanti e potenzialmente decisive. Secondo il medico, Leopoldo Luque, il neurochirurgo a capo del team che seguì Maradona negli ultimi giorni, avrebbe impedito l’accessoad altri specialisti che volevano visitare l’ex campione dopo l’intervento alla testa del 3 novembre 2020.

Medici bloccati all’ingresso: «Chiamati dalle figlie»

Villarejo ha precisato che i medici esclusi erano stati convocati dalle figlie di Maradona, tra cui il dottor Mario Schitere una psichiatra. Il loro compito era valutare la possibilità di un trasferimento del paziente in una struttura di riabilitazione, data la complessità della sua condizione clinica.

«Luque ha vietato l’ingresso ai medici che dovevano valutare Maradona», ha dichiarato Villarejo in aula, definendo il divieto «strano e intempestivo».

Cartella clinica: «Pluripatologie di difficile controllo»

Nonostante il divieto, il dottor Villarejo è riuscito comunque a consultare la cartella clinica di Maradona, dalla quale ha tratto conclusioni preoccupanti: il paziente era ancora in condizioni critiche, affetto da patologie complesse e difficili da gestire.

«Era un paziente molto complesso», ha spiegato, «e necessitava di un monitoraggio costante e di interventi mirati, che forse non gli sono stati garantiti».

Un processo che riaccende i riflettori sulla gestione medica

Le parole di Villarejo si inseriscono in un processo delicato, che mira a chiarire eventuali responsabilità e negligenzenella gestione sanitaria del più grande calciatore argentino. Il comportamento di Luque e le decisioni prese nei giorni successivi all’intervento chirurgico saranno al centro dell’analisi dei giudici.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto