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Napoli

Universiadi 2019, la Federazione internazionale riunita a Losanna dà il via libera a Napoli ma teme che sarà un flop

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La buona notizia arriva da Losanna. Le Universiadi di Napoli 2019 si faranno a Napoli. Chi vi scrive non ha alzato il gomito, ma proverà a spiegare perché questa buona notizia potrebbe essere un boomerang per la città di Napoli, per la Regione Campania e per l’Italia.

A Losanna, in Svizzera, il comitato esecutivo della Fisu (Federazione internazionale sport universitari), ha dato il definitivo via libera alla manifestazione in programma nel mese di luglio del 2019. E l’ha fatto investendo molto sulle promesse della struttura commissariale messa in piedi da Governo, Regione Campania e Comune di Napoli che avrebbe fatto trovare tutto in regola per l’evento più importante dopo le Olimpiadi per numero di atleti e Paesi partecipanti.

Delegazioni che inizialmente dovevano arrivare fino a 15mila presenze, che poi per ragioni organizzative saranno ridotte fino a 8/9 mila.E questo è un primo danno già fatto. I vertici della Fisu hanno riconosciuto, da quel che si apprende, che negli ultimi due mesi sono stati fatti  passi avanti nell’organizzazione delle Universiadi ed hanno ricevuto rassicurazioni ai più alti livelli che tutti gli interventi in cantiere o da cantierizzare per il rifacimento degli impianti sportivi che ospiteranno le diciotto discipline in programma saranno terminati in tempo utile.

Le premesse sono queste. Le promesse sono state fatte dalla delegazione italiana andata a Losanna ai vertici della Fisu per convincerli della bontà di tutto. Gli impegni sono stati assunti dalla intera filiera italiana: dal commissario che rappresenta il Governo, Gianluca Basile, dal vice presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, dal Capo di gabinetto del Comune di Napoli, Attilio Auricchio e dal presidente del Cusi (Comitato Universitario Sportivo Italiano), Lorenzo Lentini.  Il Commissario Basile, che è poi il responsabile della struttura, ha spiegato che “il Comitato esecutivo della Fisu anche a seguito delle risposte ai puntuali chiarimenti richiesti dai componenti, ha espresso apprezzamento per la dettagliata illustrazione del programma dell’evento e dello stato di avanzamento degli interventi riferiti alle diverse tematiche: villaggio degli atleti, impianti sportivi, accoglienza, sistema dei trasporti, sicurezza e assistenza medica”. Una dichiarazione da sherpa della politica che non dice nulla di buono ma manifesta solo ottimismo. E si sa, l’ottimismo è gratis.

La questione è che la Fisu, sulla base di quanto riferito da Basile, avrebbe preso semplicemente atto della piena collaborazione tra le istituzioni territoriali coinvolte. Oltre all’impegno del mondo dello sport, (Coni e Cusi) e all’impegno del governo nazionale confermato dalla nomina del commissario straordinario nella persona del Direttore Generale dell’Aru ovvero Agenzia regionale per le Universiadi. Piccola precisazione.

Il Governo nazionale ha già fatto sapere che delle Universiadi non ne vuole sapere. Anzi, Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è stato chiarissimo: “Volete fare le Universiadi? Bene, pagatevele e organizzatevele. Noi vi daremo ogni supporto organizzativo e in termini di rapporti internazionali”. Come dire, se n’è lavato le mani.

“Il Comitato esecutivo della Fisu pertanto – ha spiegato Basile – ha confermato in via definitiva lo svolgimento dell’Universiade Napoli 2019, ribadendo la piena collaborazione per la migliore riuscita dell’evento che, proprio a Napoli e in Campania, potrà coniugare al meglio lo sport, la cultura, l’amicizia tra i giovani e la solidarietà tra i popoli”. Sin qui ci sono i buoni propositi di chi ha fatto poco o niente negli ultimi due anni per favorire il migliore svolgimento di uno degli eventi sportvi più importanti al mondo. Ci sono le promesse che farà meglio. E c’è la buona fede della Federazione internazionale che si è accontentata delle promesse perché altro non può fare già che la scelta di Napoli è ormai irreversibile. Nel senso che  lo svolgimento della manifestazione non era in discussione, come pure vuole far credere il direttore dell’Aru.

La questione è, soprattutto per Basile, quella di riuscire a far lavorare gomito a gomito Comune di Napoli e Regione Campania per rifunzionalizzare e ammodernare tutti gli impianti sportivi che dovranno ospitare le Universiadi, far digerire alle due istituzioni modalità di accoglienza, luoghi di accoglienza e qualità dell’accoglienza ad atleti e  delegazioni straniere che arriveranno in Campania.

Si può fare tutto e bene in 8/9 mesi? Si può fare in 8/9 mesi tutto quello che non è stato fatto in due anni? Gianluca Basile, funzionario intelligente, capace e preparato crede di sì. E non può essere che così già che ha accettato il ruolo scomodo, difficile, quasi improbabile di dovere portare a termine una impresa ardua: far convivere le idee del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e quelle del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris. La sua sfida è tutta qua. Tutto il resto, compresi appalti e lavori da fare con poteri commissariali con i connessi rischi che derivano da questo strumento, al cospetto sembra quasi un gioco da ragazzi. E torniamo alla questione iniziale. È un bene che le Universiadi si facciano in Campania? Sì, ma il rischio di far perdere la faccia a Napoli e all’Italia è grande. Per scongiurarlo l’impresa sportiva più grande deve farla Gianluca Basile. Far dialogare i vertici delle istituzioni locali che quotidianamente si ignorano quando va bene, si insultano quando si parlano. Ovviamente, al netto di qualunque ragionamento fatto a tavolino, a Basile va il nostro “in bocca al lupo”. Evviva il lupo.

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Cronache

Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Cronache

Soldi falsi, ai 4 indagati sequestrati anche tre case e due magazzini

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Sequestro preventivo di beni per un milione di euro emesso dal Gip di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro soggetti gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere e di falsificazione e spendita di banconote contraffatte, già destinatari, di una ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere.

Il provvedimento di sequestro scaturisce da accertamenti economico-patrimoniali che hanno fatto emergere significative incongruenze in un ampio arco temporale, compreso tra il 2004 e il 2022, fra i beni nella disponibilità degli indagati e dei rispettivi nuclei familiari e i redditi dichiarati o le attività economiche svolte.
Tale circostanza, sintomatica di un’illecita accumulazione patrimoniale protratta nel tempo, è alla base del sequestro preventivo per sproporzione eseguito dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza, avente ad oggetto tre abitazioni ad uso civile e due magazzini siti in Napoli nonché i rapporti bancari e finanziari risultati nella disponibilità degli indagati, anche per interposta persona. È stato inoltre sequestrato un immobile ubicato nel quartiere Pendino di Napoli, costituente la base operativa del sodalizio nonché il luogo utilizzato dagli indagati per lo smercio delle banconote contraffatte.
Il valore complessivo dei beni in sequestro ammonta a circa 1 milione di euro. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i relativi destinatari sono persone
sottoposta ad indagini e, quindi, presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Fiumi di euro falsi da Napoli anche in altri paesi d’Europa, decine di indagati e arresti in Italia e all’estero

Alla banda di falsari clan Mazzarella chiedeva pizzo “a piacere”

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