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Il Napoli in ritiro in Abruzzo, resta il nodo Osimhen: e se restasse un altro anno?

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Il Napoli di Antonio Conte, ormai quasi al completo, è in Abruzzo per la seconda fase del ritiro estivo, dopo il primo periodo trascorso a Dimaro Folgarida, in Val di Sole, e fino al 9 agosto avrà la sua base a Rivisondoli (L’Aquila). Un periodo decisivo per preparare l’avvio della stagione, previsto già il 10 agosto, con la gara dei 32/i di finale di Coppa Italia, contro il Modena, allo stadio Maradona, e anche per definire la rosa, con un mercato ancora tutto aperto e legato soprattutto alla sorte di Victor Osimhen, ancora in stand by. La squadra, lo staff tecnico, quello medico e i dirigenti al seguito hanno raggiunto nel pomeriggio l’hotel scelto per la permanenza della squadra, un vero e proprio bunker inavvicinabile che permetterà al gruppo di vivere in tranquillità. Uno sparuto gruppo di tifosi e i giornalisti al seguito hanno dovuto attendere l’arrivo della comitiva a debita distanza dall’albergo, sul ciglio della statale.

Per gli allenamenti, il Napoli lavorerà nella vicina Castel di Sangro, allo stadio ‘Teofilo Patini’, dove gli azzurri giocheranno anche tre amichevoli internazionali a partire da domenica 28 luglio quando è in programma la sfida con i campioni di Albania del KF Egnatia (ore 20). Il 31 luglio il Napoli affronterà i francesi del Brest (ore 20) e infine sfiderà gli spagnoli del Girona sabato 3 agosto (ore 18). A Rivisondoli il gruppo a disposizione di Conte è quello quasi completo. A coloro i quali hanno già svolto la prima fase della preparazione in Trentino si sono ora aggiunti Kvaratskhelia, Meret, Di Lorenzo, Folorunsho, Raspadori, Buongiorno e Lobotka. Manca il solo Olivera che ha giocato la finalina di Coppa America e che si aggregherà ai compagni nei primi giorni di agosto.

Tra i convocati, saranno però numerosi quelli che nel prossimo campionato vestiranno una maglia diversa da quella azzurra. Il ds Manna è impegnatissimo nella campagna di compravendita. Sul fronte degli ingressi è tutto (o quasi) bloccato dalla impossibilità, registrata fino a ora, di chiudere il trasferimento di Osimhen al Psg. I francesi hanno offerto una cifra che non si avvicina minimamente ai 130 milioni della clausola rescissoria e il braccio di ferro continua in attesa di trovare un punto d’intesa. La mancata partenza di Osimhen blocca anche l’arrivo di Lukaku con il quale c’è invece pieno accordo, anche se manca ancora l’ok del Chelsea, club proprietario del cartellino dell’attaccante belga che pretende il versamento di 35 milioni di euro, cifra alla quale il Napoli non è disposta ad arrivare.

Al momento le cessioni definite riguardano solo Lindstrom all’Everton, Ostigard al Rennes e il giovane attaccante Ambrosino, che lo scorso anno ha giocato a Catanzaro e che oggi è stato ceduto in prestito al Frosinone. Il difensore norvegese deve ancora definire l’accordo con la società francese, ma la sua mancata convocazione per il ritiro in Abruzzo lascia intendere che presto il trasferimento sarà definitivo. A Manna, in ogni caso, resta il compito di sistemare diversi altri calciatori. In lista di sbarco, oltre a Osimhen, ci sono Gaetano, Cajuste, Simeone, Juan Jesus, Mario Rui, probabilmente Natan e forse anche Ngonge. Riguardo agli arrivi, il Napoli punta al più presto a Lukaku e anche al centrocampista del Frosinone Brescianini. Ma tutto dipende dalle cessioni che il direttore sportivo riuscirà a concretizzare.

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De Laurentiis attacca Fifa e Uefa: “Mi hanno restituito Rrahmani e Anguissa sfasciati, basta con troppe partite e nazionali obbligatorie”

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis critica Fifa e Uefa per l’eccessivo numero di partite e per gli infortuni subiti dai giocatori convocati in Nazionale. “Le società devono poter decidere se mandarli o no”.

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (foto Imagoeconomica) torna a puntare il dito contro Fifa e Uefa, denunciando ancora una volta l’eccessivo numero di partite e la gestione delle pause per le Nazionali, che stanno compromettendo le stagioni dei club.

In collegamento video con l’evento Motore Italia – America’s Cup, De Laurentiis ha espresso tutta la sua rabbia per gli infortuni che hanno colpito Amir Rrahmani e Frank Anguissa dopo gli impegni internazionali.

Ho prestato Rrahmani ed è tornato sfasciato, Anguissa è tornato sfasciato. Non si può andare avanti così. Quando ci sono i campionati devo arrivare fino alla fine senza interruzioni. Bisogna avere meno squadre e fare meno partite”.


“Le società devono decidere se mandare i giocatori in Nazionale”

Il patron azzurro ha rilanciato la sua proposta di riforma dei rapporti tra club e federazioni:

I giocatori prendono uno stipendio dalle società e le società devono poter decidere se mandarli o no in Nazionale. Se un calciatore si infortuna durante gli impegni internazionali, deve essere previsto un risarcimento e la riapertura del mercato per sostituirlo”.

Un attacco diretto al sistema internazionale del calcio, che secondo De Laurentiis penalizza i club a vantaggio degli organismi sovranazionali.

Alla Fifa e all’Uefa dei campionati nazionali non interessa nulla”, ha concluso con tono polemico.


Un grido d’allarme che divide il calcio europeo

Le parole di De Laurentiis riaccendono un dibattito mai sopito: quello sull’iperinflazione del calendario calcistico.
Tra Champions, campionati, Nations League e tornei continentali, le squadre sono costrette a giocare quasi senza soste, con il rischio di aumentare infortuni e stress fisico.

Il presidente del Napoli, da anni tra i più critici verso il sistema Fifa-Uefa, chiede una riforma radicale: meno partite, più tutele per i club e maggiore equilibrio tra interessi economici e sportivi.

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Ben Shelton chiude le Finals a testa alta: “Fa male, ma mi spingerà a lavorare di più”

Dopo la sconfitta contro Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino, Ben Shelton ammette la delusione per il 0-3 nel girone ma promette di tornare più forte nel 2026. “Fa male, ma mi spingerà a lavorare di più”.

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Si chiude con amarezza l’esperienza di Ben Shelton alle Atp Finals di Torino. Dopo la sconfitta contro Jannik Sinner, lo statunitense ha terminato il torneo con tre ko nel girone, ma senza perdere la lucidità e la fiducia nel suo percorso.

“È difficile concludere la stagione in questo modo, con uno 0-3 alle Finals – ha detto Shelton in conferenza stampa –. Per me è stato comunque un anno fantastico, con tanti aspetti positivi. Il tennis è pieno di alti e bassi: questo mi spingerà a lavorare ancora più duramente nella pausa invernale e mi renderà ancora più entusiasta per la stagione 2026. Fa male, questo è certo.”


“Superato al servizio, ma non è stata una brutta partita”

L’americano ha analizzato con onestà la sfida contro Sinner, riconoscendo la superiorità dell’avversario ma anche alcuni segnali incoraggianti nel suo gioco:

“Sicuramente non è stata la mia migliore prestazione, ma non direi nemmeno che sia stata una brutta partita. Dopo un periodo di assenza, mi ci vuole un po’ per ritrovare il ritmo, e farlo alla fine dell’anno, quando gli altri sono in grande forma, è complicato. Ho giocato bene dalla linea di fondo e a rete, ma sono stato semplicemente superato al servizio: è stato il tema ricorrente di tutte e tre le partite qui.”


L’obiettivo: ripartire con più forza nel 2026

Shelton guarda già avanti: la delusione per Torino è solo uno stimolo in più. A 22 anni, il talento americano resta una delle promesse più brillanti del circuito e promette di tornare più competitivo nella prossima stagione, con l’obiettivo di stabilizzarsi tra i primi dieci al mondo.

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Sinner vola in semifinale: “Felice e grato al pubblico, una partita difficile ma ho tenuto duro”

Jannik Sinner batte Ben Shelton e vola in semifinale alle Atp Finals di Torino. “È stata una partita difficile, ma ho tenuto duro mentalmente. Sono felice e grato al pubblico che mi ha sostenuto”.

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Jannik Sinner chiude da imbattuto la fase a gironi delle Atp Finals di Torino e conquista la semifinale grazie alla vittoria in due set contro lo statunitense Ben Shelton. Al termine del match, l’azzurro ha voluto ringraziare i tifosi che lo hanno sostenuto dal primo all’ultimo punto.

“È stata una partita difficile – ha detto Sinner a bordo campo – ho solo cercato di restare lì mentalmente, soprattutto contro un giocatore di questo tipo. È stata un’ottima partita, il pubblico mi ha aiutato tantissimo e lo voglio ringraziare. Sono felice di essere in semifinale, cercherò di giocare con una buona energia, poi vediamo come va.”

Prima di lasciare il campo, il numero uno azzurro ha salutato i tifosi scrivendo sul vetro della telecamera “A domani”, un messaggio che è già diventato virale tra gli appassionati.


“Non sono una macchina, ma sto facendo le scelte giuste”

In conferenza stampa, Sinner ha poi analizzato la partita con la consueta lucidità, sottolineando l’importanza dei dettagli nei momenti chiave:

“Finora sto facendo le scelte giuste nei momenti giusti. Con Zverev, se non avessi servito così bene, so che avrei perso. Se oggi al tiebreak fossi andato sotto di un minibreak, potevo anche perdere il set. Nel tennis non si sa mai, sono piccoli momenti.”

L’altoatesino ha però ribadito che, pur essendo in un periodo di forma straordinario, non si sente invincibile:

“Una partita prima o poi la perderò, non sono una macchina. Però sono sempre contento di mettermi in gioco. Quando metti sempre pressione all’avversario, stai facendo le cose giuste: qualcosa di positivo esce sempre.”


Ora la semifinale con De Minaur

Domani alle 14:30, Sinner affronterà Alex De Minaur nella semifinale dell’Inalpi Arena. L’Italia del tennis sogna la finale, mentre il giovane campione altoatesino continua a mostrare la sua maturità tecnica e mentale, confermandosi tra i protagonisti assoluti del circuito mondiale.

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