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Una donna e tre uomini intorno alla Luna nel 2024

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Il ritorno alla Luna, tanto sospirato da oltre mezzo secolo, ha finalmente il volto di una donna: è quello dell’astronauta americana Christina Hammock Koch, che insieme ai colleghi della Nasa Victor Glover e Reid Wiseman e al canadese Jeremy Hansen, è stata scelta per far parte dell’equipaggio che nel 2024 volerà intorno al nostro satellite per la prima volta dopo l’ultima missione del programma Apollo del 1972. I quattro pionieri saliranno a bordo di Artemis II, la prima missione con equipaggio del programma lunare Artemis, che li porterà a volare fin dietro la faccia nascosta della Luna, spingendosi più lontano dalla Terra di quanto non abbia mai fatto un essere umano. I loro nomi sono stati annunciati dal numero uno della Nasa, Bill Nelson, nel corso di un evento organizzato presso l’Ellington Field vicino al Johnson Space Center di Houston. “L’equipaggio di Artemis II rappresenta migliaia di persone che lavorano instancabilmente per portarci alle stelle.

Questo è il loro equipaggio, questo è il nostro equipaggio, questo è l’equipaggio dell’umanità”, ha detto Nelson, sottolineando come Artemis II “non porterà solo loro, ma anche la speranza di milioni di persone di tutto il mondo”. La missione, basata sul successo ottenuto da Artemis I a fine 2022, sarà lanciata non prima del novembre 2024 dal Kennedy Space Center in Florida con il super razzo americano Space Launch System (Sls). Servirà a testare l’affidabilità e la sicurezza della navetta Orion, con il modulo di servizio fornito dall’Agenzia spaziale europea (Esa), in vista dell’allunaggio previsto con la missione Artemis III per il 2025 o 2026. A bordo, il ruolo di specialista di missione sarà ricoperto da Christina Koch, che nel 2019 ha affronattao una missione sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) partecipando alla prima attività extraveicolare tutta al femminile e ha stabilito il record del più lungo volo spaziale di una donna (328 giorni). Il secondo specialista di missione sarà il canadese Jeremy Hansen, che prima di lavorare per l’agenzia spaziale canadese (Csa) è stato un pilota militare. Attualmente lavora con la Nasa. Per lui Artemis II sarà la prima missione nello spazio.

Victor Glover, astronauta Nasa della classe 2013, ricoprirà invece il ruolo di pilota per guidare la capsula Orion intorno alla Luna, forte della sua precedente esperienza di pilota per la missione Crew-1 di SpaceX. Infine, il ruolo di comandante sarà affidato all’americano Reid Wiseman, che nel suo curriculum vanta il comando di una missione di ricerca sottomarina (Neemo21) e un’esperienza a bordo della Iss come ingegnere di volo nel 2014. Dopo il lancio, la capsula Orion sarà immessa in un’orbita preliminare a circa 2.900 chilometri dalla Terra, poi in un’orbita più alta a circa 74.000 chilometri di altezza, oltre i satelliti per le comunicazioni e la navigazione Gps: qui avverrà la separazione dallo stadio superiore del razzo Sls. La navetta impiegherà 23 ore e mezza per completare un giro intorno alla Terra, mentre gli astronauti a bordo eseguiranno una serie di test per verificare il funzionamento del vari sistemi di Orion, inclusi quelli per i rendezvous e l’attracco necessari per le missioni successive. Nel frattempo gli ingegneri a Terra controlleranno il funzionamento del sistema di supporto vitale per gli astronauti e verificheranno la capacità di comunicare con Orion attraverso le antenne del Deep Space Network. Quando tutti i test saranno completati, il motore del modulo di servizio di Orion si accenderà per spingere la capsula verso la Luna. Il viaggio di andata durerà circa quattro giorni. La capsula non entrerà nell’orbita lunare, ma volerà dietro la faccia nascosta della Luna, sorvolandola a oltre 10.000 chilometri di altezza, e sfrutterà la gravità per tornare verso Terra. La missione si concluderà con un tuffo nell’oceano Pacifico, seguendo una traiettoria simile a quella adottata nel1970 dall’Apollo 13, dopo che un’esplosione nel modulo di servizio impose la rinuncia all’allunaggio.

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Economia

Abi, tasso medio dei conti corrente sale allo 0,59%

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In aprile il tasso medio praticato dalle banche italiane sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) è stato il 3,63%. A marzo 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,67%, area dell’euro 3,50%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce), l’incremento è stato di 334 punti base.

Lo afferma il rapporto mensile dell’Abi. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso ad aprile 2024 è stato il 3,81%, con un incremento di 250 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. In aprile il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato l’1,05% (1,04% nel mese precedente, 0,32% a giugno 2022). Il tasso sui soli depositi in conto corrente è salito allo 0,59% (0,57% nel mese precedente), tenendo presente che il conto corrente “permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento”, conclude l’Abi.

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Economia

Gli indici Pmi al centro della settimana dei mercati

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Mercati, la prossima settimana, soprattutto nel segno degli indici pmi di maggio in calendario giovedì, tanto in Europa quanto negli Usa. Dati preliminari che saranno determinanti per valutare se, dopo un primo trimestre migliore delle attese, la ripresa possa consolidarsi durante la primavera. La lente è in particolare al manifatturiero tedesco che, al momento, stenta a dare segnali di ripresa, e sul comparto dei servizi statunitense che di recente ha evidenziato segnali di indebolimento. Tra gli altri dati saranno da monitorare le letture dell’inflazione in arrivo dal Regno Unito (martedì) e dal Giappone (venerdì), anticipato il giovedì dal pmi manifatturiero. Da tenere sotto osservazione, sempre giovedì, la pubblicazione del dato relativo al primo trimestre dei salari negoziati dell’Eurozona. Si tratta di “un elemento particolarmente monitorato dalla Bce per valutare le future mosse di politica monetaria, anche se solo un’accelerazione inattesa del dato potrebbe mettere in dubbio il taglio di giugno”, evidenzia Mps nei market movers.

“I rinnovi contrattuali nazionali, nonché le rilevazioni Indeed a più alta frequenza, sembrano suggerire che il picco per la crescita delle retribuzioni sia stato ormai superato”, aggiunge Intesa Sanpaolo nella Weekly economic monitor. Venerdì in Germania, la seconda stima del pil fornirà lo spaccato delle componenti, che dovrebbe evidenziare un calo per i consumi privati a fronte di un apporto positivo di esportazioni nette e investimenti. Questi ultimi verosimilmente trainati dalle costruzioni. In agenda dagli Stati Uniti, oltre ai pmi di maggio (giovedì), gli ordinativi di beni durevoli (venerdì) sono attesi in rallentamento ad aprile, ma potrebbero risultare poco variati per il secondo mese al netto dei trasporti. Sul fronte immobiliare, le vendite sia di case esistenti che di nuove abitazioni (giovedì) potrebbero correggere dopo i forti incrementi del mese precedente, anche a causa della salita dei tassi sui mutui ad aprile.

Riguardo alle banche centrali, ci saranno interventi di diversi banchieri Fed ma anche della Bce, (la Lagarde tra gli altri è prevista martedì) e la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fomc. In agenda infine le decisioni delle banche centrali cinese (lunedì), neozelandese (mercoledì) e turca (giovedì), da cui non sono attese variazioni ai tassi di riferimento.

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Economia

Il Tar conferma multa da 450mila euro per Google

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Google ha violato il divieto di pubblicità al gioco e alle scommesse e per questo il Tar del Lazio ha confermato la multa da 450mila euro comminata da Agcom per violazione del decreto Dignità. Con un’ordinanza il tribunale amministrativo regionale ha infatti respinto la domanda cautelare del colosso dell’internet. Al centro della questione dei video pubblicati sulla piattaforma Youtube (di proprietà di Google) “dal content creator Spike, che, come notificato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, violano il divieto di pubblicità a giochi e scommesse introdotto nel 2018”. Secondo i giudici “non sembra che la ricorrente abbia provato la sussistenza di elementi idonei ad escludere la propria colpa, essendosi limitata ad affermare che ‘nella specie, non è stata mai selezionata la casella della promozione a pagamento nei dettagli relativi ai Video Contestati’ e che la mancata selezione della suddetta casella le avrebbe impedito di ‘controllare a priori se il contenuto promosso violi o meno le policy di YouTube”.

Google aveva presentato una domanda per l’annullamento della delibera con cui l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’aveva sanzionata per la violazione del divieto di pubblicità al gioco in base al Decreto dignità. La decisione di Agcom risale al marzo scorso e nella delibera veniva spiegato che l’Authority tra luglio e settembre 2023 aveva condotto un’attività di vigilanza sulla pagina web del canale YouTube ‘Spike slot 2022’ dalla quale era emerso che il canale, creato “il 1° settembre 2022 con oltre 50.000 iscritti e 23.000.000 visualizzazioni”, ospitava “numerosi video (pari, rispettivamente in ciascuna delle tre giornate di accertamento, a 287, 325 e 330 video del content creator Spike) tutti con contenuti afferenti alla pubblicità di giochi con vincite in denaro”.

Alla luce della contestazione e della sanzione Google aveva evidenziato che “l’Autorità è priva di giurisdizione nei confronti di Google in relazione all’oggetto della contestazione” e che “il divieto di pubblicità italiano sarebbe inapplicabile nei suoi confronti”. In merito all’eccezione sollevata circa la presunta carenza di giurisdizione dell’Autorità in ragione dell’inapplicabilità del decreto Dignità, l’Agcom aveva obiettato che “il legislatore europeo ha ritenuto di non disciplinare a livello europeo la comunicazione commerciale afferente ai giochi con vincite in denaro ma di lasciare ciascuno Stato membro libero di inserire previsioni ad hoc”.

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